DALLE LASTE (Delle Laste), Natale
Paolo Preto
Nato a Marostica (Vicenza) il 30 marzo 1707 da Pietro e Margherita Tisocco, entrò in seminario a soli undici anni e conseguì a ventidue la laurea in teologia. [...] d'occasione, per nozze, monacazioni, ingressi di pubblici rappresentanti, funerali, le traduzioni (in particolare di Orazio sali, dei bei motti e di arguzie leggiadre" (p. LXXIV).
Il D. morì il 21 giugno 1792 a Marsano di Marostica (Vicenza).
Fonti e ...
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Il punto esclamativo (detto talvolta anche punto ammirativo), composto da un punto in basso e da un trattino verticale soprascritto ‹!›, è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) classificabile tra [...] sua rilevanza L’arte del puntar gli scritti (1585) di Orazio Lombardelli, dove un paragrafo è dedicato al punto «affettuoso» ( l’ammirativo si segna dopo le parole di passione, d’ammirazione e d’affetto» (Regole e osservazioni di varj autori intorno ...
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Filologo italiano (Roma 1885 - Belluno 1952). Accademico d'Italia, P. è considerato uno dei più insigni rappresentanti della filologia classica nella prima metà del secolo. Studiò, tra l'altro, testi neoplatonici, [...] recensione per P. non fu mai riassunto, ma occasione d'impostazione critica: suo intento costante fu quello di far studi sulla poesia ellenistica e romana (Quaestiones callimacheae, 1913; Orazio lirico, 1920; Preistoria della poesia romana, 1936), e ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] forme dialettali, rustiche e plebee. Si venne così fissando una lingua d’arte ben regolata e strutturata, simmetrica e coerente, che Cicerone e Cesare da un lato, e Virgilio e Orazio dall’altro, imposero come modello della loro età e delle successive ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] . (➔ metrica).
Nella poesia latina, in Ennio, Varrone, e poi in Lucrezio, Virgilio, Orazio, Seneca si trovano sporadicamente r., ma dettate da ragioni particolari di stile o d’espressione e in alcuni casi come mero gioco di parole. Alla poesia latina ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] di una messe di osservazioni critiche di P. sulla lingua latina arcaica e sappiamo che curò edizioni critiche di Lucrezio, Virgilio, Orazio, Terenzio e Persio. La sua autorità fu grande, tanto che gli furono attribuite varie opere (fra cui la vita di ...
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Poeta e grammatico greco (fine sec. 4º a. C. circa); scrisse due poemi epici, uno intorno a Dioniso, l'altro d'incerto titolo, e varie opere grammaticali: tra queste, forse in versi, una Poetica (fonte [...] dell'Ars poetica di Orazio) di cui si sono rinvenuti riassunti nel papiro ercolanese del trattato "intorno alla poesia" di Filodemo, molto importanti per la conoscenza delle dottrine estetiche antiche. ...
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Grammatico latino (1º sec. d. C.), del tempo di Tiberio. Conosciamo il titolo di due suoi scritti: De feriis, utilizzato da Macrobio, e Quaestiones confusae in almeno 2 libri, alla quale appartengono frammenti [...] riferentisi a ortografia, declinazione, etimologia e semasiologia. È dubbio se sia da identificarsi col Modesto nominato negli scolî virgiliani e in una vita di Orazio, forse Aufidio Modesto del tempo di Domiziano. ...
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Grammatico latino (sec. 3º d. C.), scolaro di Acrone; autore di un commento a Orazio fatto per la scuola, che ci è pervenuto. P. si preoccupa del senso, della costruzione e della poetica del testo. Molto [...] dell'opera di P. è finito nella raccolta di scolî pseudoacroniana ...
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Traduzione
Sergio Marroni
(App. V, v, p. 533)
La traduzione letteraria
Se si sottopone a un approfondito esame l'idea, per molto tempo assai diffusa, che il tradurre consista nel 'trasporto' del significato [...] testi si configuri come sinonimico, vale a dire che il 'testo d'arrivo' comunichi ciò che comunica il 'testo di partenza', finiranno con I più avvertiti, tra cui grandi traduttori come Cicerone, Orazio, s. Gerolamo, videro che ciò portava all'assurdo ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...