Nell'ambito degli studi umanistici la c. è fra i campi che hanno subito negli ultimi decenni le trasformazioni più radicali. Questo è avvenuto soprattutto grazie a un allargamento dei suoi confini, che [...] è sempre stato attuato dall'estetica e dalla teoria letteraria (da Orazio a G.E. Lessing, da R. Wagner a S.M. della critica, Torino 2005.
Theory's empire. An anthology of dissent, ed. D. Patai, W.H. Corral, New York 2005.
La letteratura e le altre ...
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VALERIO Flacco (C. Valerius Flaccus Setinus Balbus)
Cesare Giarratano
Poeta latino, forse nato a Sezze, nella Campania. Della sua vita si sa solo quello che si ricava dal suo poema, cioè che apparteneva [...] con l'eroe nel bosco sacro a Marte e rapisce il vello d'oro dopo avere addormentato il drago che lo custodiva. Gli Argonauti imitò specialmente Virgilio, ma anche Ovidio, Lucano, Properzio, Orazio, e altri ancora: fra i Greci soprattutto Omero. ...
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VULCANO (Volcānus, Volchanus, Volkanus)
Luisa Banti
Antico dio romano, poi identificato con il dio greco Efesto, di cui prese il carattere e gli attributi; tuttavia la sua natura originaria può in parte [...] folgore e là sarebbe stata trasportata anche quella di Orazio Coclite, quando fu colpita dal fulmine; inoltre sul puteal meridionale il suo culto è un riflesso dell'Efesto greco. Fuori d'Italia, V. fu onorato sopra tutto nelle Gallie e nelle regioni ...
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VANNETTI, Clementino
Giulio Natali
Letterato, nato a Rovereto il 14 novembre 1754, morto ivi il 13 marzo 1795. Fu uno dei più fervidi campioni della purità della lingua italiana; i suoi spogli di autori [...] l'amicizia di S. Bettinelli, di M. Cesarotti e d'altri novatori. Dal suo carteggio, se fosse interamente raccolto, si le Osservazioni intorno ad Orazio (1792), l'opera sua più nota, con un discorso Sopra il sermone oraziano imitato dagl'Italiani, ...
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Pseudonimo di Mario Fagiolo, poeta in dialetto romanesco e architetto, nato a Roma il 12 marzo 1905; ha fondato alcune riviste di poesia e curiosità dialettali, fra cui Orazio (1949) e Il Belli (1952).
La [...] , prefaz. a Ottave, cit.; A. Bocelli, in Risorgimento liberale, 4 aprile 1948, e prefaz. a Una striscia de sole, cit; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, V, Bari 1950; C. Bo, in La Fiera lett., 23 dic. 1951; G. Vigolo, prefaz. a La peste a Roma, cit.; G ...
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Letterato italiano (Castelfiorentino 1864 - Roma 1917), prof. (dal 1896) di letteratura italiana a Firenze, accademico della Crusca, fondatore della Società storica della Valdelsa. Gli scritti suoi più [...] importanti sono raccolti in Saggi letterari (1898); notissimo il Manuale della letteratura italiana (1892, e poi numerose edizioni) compilato in collab. con A. D'Ancona. Fu anche sindaco di Firenze (1915-17). ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] Aristotele, che non è citata, l'altra dalla citata Poetica di Orazio: egli non conosceva il greco, e non c'erano allora, H. F. Cary, 1814; I. Ch. Wright, 1833-40, 3 ediz. 1854; J. D. Sinclair, 1939-46; L. Bynion, 1952; Vita Nuova, vers. a cura di T. ...
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BEMBO, Pietro
Carlo Dionisotti
Nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da Bernardo e da Elena Marcello. La personalità del padre, uno degli uomini di maggior rilievo nella storia veneziana di quell'età, [...] dei testi essenziali per ogni persona colta: Virgilio, Orazio, e subito dopo, nel luglio 1501, le rime Roma per le pratiche connesse a quel suo beneficio, era morto il duca d'Urbino, gettando il lutto in quella corte già così festosa, e aprendo ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] mente, che descrivere ingenuamente quest’azione dei tempi sopra la vita d’un uomo potesse recare utilità a coloro, che da altri tempi numi tutelari dello «scudiero dei classici» Archiloco e Orazio (ma si ricordi che la formazione classicista di ...
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Galilei, Galileo
Paolo Galluzzi
Il padre della scienza moderna
Nel Seicento il grande scienziato e filosofo Galileo Galilei ha confermato con le sue osservazioni astronomiche, condotte con il cannocchiale, [...] ti sei reso a questo Santo Officio vehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle suo interlocutore Lotario Sarsi (pseudonimo del gesuita Orazio Grassi) Galileo contrappose, in un brano giustamente ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...