Famiglia nobile che trae origine dal medesimo ceppo degli Estensi, dei Malaspina, dei marchesi di Massa. Il nome venne alla famiglia da Oberto I (m. 1148), detto Pelavicino (v.), i cui possessi andavano [...] 1397; Benedetto, che indusse Gaeta a resistere ad Alfonso d'Aragona e rese così possibile la vittoria genovese di Ponza mecenate, fece costruire il celebre palazzo delle Peschiere; il figlio Orazio (m. 1600), aderì all'anglicanesimo in Inghilterra, e ...
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Filologo italiano (Roma 1885 - Belluno 1952). Accademico d'Italia, P. è considerato uno dei più insigni rappresentanti della filologia classica nella prima metà del secolo. Studiò, tra l'altro, testi neoplatonici, [...] recensione per P. non fu mai riassunto, ma occasione d'impostazione critica: suo intento costante fu quello di far studi sulla poesia ellenistica e romana (Quaestiones callimacheae, 1913; Orazio lirico, 1920; Preistoria della poesia romana, 1936), e ...
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Poeta dialettale genovese (Genova 1837 - ivi 1904). Scrisse poesie comico-sentimentali, poemetti burleschi e alcune commedie d'intreccio e di carattere, di sapore goldoniano, che furono portate con successo [...] sulla scena da G. Govi. Ridusse anche in vernacolo quattro libri dell'Eneide e le odi di Orazio. ...
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Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 [...] dai poeti ellenistici e, attraverso questi, dai neoteroi latini e da Orazio; un suo influsso si può però anche riscontrare nei tragici e in riposto uno dei più straordinarî e singolari tesori d'arte e d'umanità che la Grecia arcaica abbia lasciato. ▭ ...
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Poeta tedesco (Ansbach, Franconia, 1796 - Siracusa 1835). Riaffermando l'autonomia del fenomeno artistico, considera l'arte la più alta espressione dell'attività creativa dell'uomo, e la vita un godimento [...] e, negli anni successivi, quella di Erlangen, carezzando già il sogno d'un viaggio in Italia, che egli compì, la prima volta, nel si entusiasmò per l'antico e per il moderno: e Omero, Orazio e Properzio, Guarini, Calderón e Pope furono di volta in ...
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Poeta latino (n. intorno al 47 a. C. - m. intorno al 14 a. C.), uno dei maggiori elegiaci dell'età augustea. Protetto di Mecenate, fu uno dei maggiori poeti elegiaci dell'età augustea, ammiratore di Virgilio [...] ]: nescio quid maius nascitur Iliade); invece non fa cenno a Orazio, che non apprezzava l'intento di P. di far rivivere delle antiche eroine ritrova la propria fondamentale vocazione di poeta d'amore. La sua fama di elegiaco, anche se superata ...
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Poeta francese (castello della Possonnière, Vendôme, 1524 - Saint-Cosme-en-l'Isle, Tours, 1585). Fu il fondatore e capo riconosciuto della scuola poetica della Pléiade. La necessità di esprimere un'ampia [...] degli Amours de Cassandre (1552), mentre la suggestione di Orazio e Anacreonte è più evidente nelle raccolte Le bocage (1554 IX (1574) frequentò sempre meno la corte e tornò alla poesia d'amore con i Sonnets sur la mort de Marie e i Sonnets pour ...
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Poeta tedesco (Bunzlau, Slesia, 1597 - Danzica 1639). Fu quella di O.una personalità che la particolare situazione storica pose in grande evidenza, quale poliedrico iniziatore di una letteratura colta, [...] , riprendendo dai teorici classici e classicisti (Aristotele, Orazio, Quintiliano, e poi anche Giulio Cesare Scaligero, Slesia accettò l'invito del principe di Transilvania Bethlen Gabor d'insegnare alla scuola di Weissenburg; non vi rimase però che ...
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Poeta satirico latino (Volterra 34 d. C. - Roma 62). Di rigorosa moralità, visse solo 28 anni, unito da profondi legami ai familiari e al maestro, il filosofo stoico Anneo Cornuto. Scrisse sei satire, [...] rivolge contro gli avari. La satira di P. F. è, al modo di Lucilio e di Orazio, satira del costume della società neroniana. Ma P. F. manca d'immaginazione e di concezione poetica originale; perciò spesso è oscuro e faticoso. Tuttavia la sua opera non ...
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Poeta latino (1º sec. a. C.). Tra i grandi poeti dell'età cesariano-augustea e in particolare accanto ai due maggiori elegiaci, Catullo e Properzio, T. si distingue per una sua vena, che a torto si considererebbe [...] l'Albio a cui è dedicata l'Epist. 1, 4 di Orazio, conservò tuttavia una discreta agiatezza ed ebbe qualche proprietà nella zona fra che ha il nome di due fanciulle, Delia e Nemesi, e d'un fanciullo, Marato. La passione si fa struggimento, si nutre di ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...