Nacque a Cento (Bologna) il 12 agosto 1801. Ebbe al battesimo il nome di Giuseppe, ch'egli verso il 1835 mutò in quello di Ugo. Studiò retorica presso i barnabiti di S. Lucia in Bologna. L'11 novembre [...] Venosta, U. B., Milano 1875; E. Montazio, U. B., Torino 1862; E. Carrington, U. B., in The British Quarterly Review, CXLV (1881); D. Facchini, Biografia di U. B., Bologna 1890; A. Neri, U. B. a Genova, Genova 1880; G. Romano, U. B. e la questione dei ...
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. Famiglia che si ritiene comunemente provenga dall'Albania, donde un Michele Lazii, nel 1464, sarebbe passato in Italia e avrebbe stabilito sua sede in Urbino. Qui i figli di lui, Giorgio e Filippo, avrebbero [...] raccogliere l'eredità degli stati ducali.
Orazio A. (1576-1653) fu il primo che, per trattare appunto la devoluzione di quegli stati alla Sede apostolica, ebbe occasione di venire a Roma, come ambasciatore, e d'esservi tanto apprezzato da papa Urbano ...
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LACHMANN, Karl
Filologo, nato a Brunswick il 4 marzo 1793, morto a Berlino il 13 marzo 1851. Si addottorò nel 1811; nel 1815 prese parte alla campagna di Francia. Dal 1818 al 1824 fu professore a Königsberg [...] la critica e la metrica delle odi di Orazio, sulle Eroidi d'Ovidio, si possono leggere raccolte nelle Kleinere Veteres, voll. 2, Berlino 1848 e 1852. Come grecista fu autore d'una importante edizione del Nuovo Testamento (1831; 4ª ed., voll. 2 ...
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TJUTREV, Fedor Ivanovič
Giovanni Maver
Poeta russo, nato a Ostug, nel governatorato di Orlov, il 18 dicembre 1803, morto a Carskoe Selo il 27 luglio 1873. Dal suo precettore, S. E. Raič, il giovinetto [...] Tj. apprese ad amare Orazio e ad avere in grande rispetto le viete forme poetiche e stilistiche del'700 russo: ne Gandolfi, Lirici russi, Lanciano s. a.
Bibl.: I. S. Aksakov, Biografia F. d. Tj., Mosca 1886; R. F. Brandt, F. I. Tj. i ego poezija ( ...
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Scrittore spagnolo, nato a Ronda (Málaga) il 28 dicembre 1550, morto a Madrid nel 1624. Terminati gli studî all'università di Salamanca (1574), vagabondò durante quattro anni per la Spagna, sospinto da [...]
Poeta in latino e in volgare, traduttore dell'Arte poetica di Orazio, l'E. si rese subito noto con le Rimas (1591), lunghe dissertazioni morali. Tradotto subito in francese da Vital d'Audiguier, ebbe grande diffusione e costituì una delle principali ...
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FLAMINIO, Marco Antonio
Bindo Chiurlo
Umanista nato nel 1498 a Serravalle (ora, con Ceneda, Vittorio Veneto), morto a Roma il 17 febbraio 1550. Ingegno precocissimo, fu accolto come "giovinetto prodigio", [...] vita interamente dedito alle cose della religione, ardente propugnatore d'una riforma interna della Chiesa, in seno alla quale ultima poesia religiosa - ha quasi sempre dinnanzi Catullo e Orazio; ma pur riesce a crearsi una sua lingua relativamente ...
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Letterato francese, nato il 7 maggio 1713 a Alland'huy presso Reims e morto a Parigi il 14 luglio 1780. Studioso di temperamento enciclopedico e scrittore poligrafo nel miglior senso della parola, non [...] latina al Collège de France, dopo di essere stato insegnante d'umanità nel Collegio di Lisieux e poi di rettorica nel (1746), che provocò le ire del Voltaire; la traduzione di Orazio (1750), il Traité de la construction oratoire (1763); il Cours ...
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Importanti contributi alla conoscenza di C. sono stati recati negli ultimi anni da nuove scoperte papirologiche. Neppure queste veramente sono tali da introdurci più addentro nel campo dell'arte, o da [...] nuove Διηγήσεις e l'ordinamento dei Carmi di Callimaco, in Rivista di filol. e d'istr. class., n. s., XII (1934), p. 289 segg.; R. . der Wiss., 1934, p. 10; G. De Sanctis, C. e Orazio Coclite, in Rivista di filol., ecc., 1935, p. 289 segg. Su ...
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Questa congregazione femminile sorse dal movimento di rinascita cattolica che precedette le riforme del concilio tridentino. Fu fondata da S. Antonio Maria Zaccaria, fondatore dei barnabiti, e da Ludovica [...] in luce l'innocenza degli uni e delle altre e solo per evitare altre difficoltà di tal genere fu disposto che d'allora in poi i barnabiti non avessero altro che la direzione spirituale delle angeliche e queste fossero assoggettate alla clausura (1557 ...
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Nato a Milano il 15 febbraio del 1534 da genitori genovesi (Domenico e Tommasina Spinola), studiò a Pavia, e nel 1551 entrava nel convento di S. Barnaba (dei barnabiti) a Milano. Ordinato sacerdote nel [...] 'episcopio distrutto e la cattedrale mezzo diroccata. Gli fu d'uopo quindi risiedere a seconda delle necessità a Corte, Sauli, che vi entrava il 19 ottobre 1591; e agli 11 d'ottobre dell'anno seguente, mentre si trovava in visita pastorale a Calosso ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...