Sul cadere del sec. VII e il principiare del sec. VI a. C., si manifesta in tutta la Grecia - e particolarmente nelle città e regioni (Asia Minore, isole dell'Egeo, Sicione, Corinto, ecc.), che più conservavano [...] . 1498-1505; G. S. Ferrari, Di Alceo e delle sue opere, in Riv. Europea, 1878; G. Pasquali, Orazio lirico, Firenze 1920, pp. 123 segg.; J. D. Vasconi, Pittaco il Sapiente, Lodi 1897; A. Vogliano, Alcaica, in Rend. Acc. Napoli, 1909; M. Galdi, Alceo ...
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Questo tipo di racconto fantasticodidascalico, rispondente al bisogno umano di racchiudere entro una cornice narrativa, ove esseri razionali e irrazionali si muovono su un medesimo piano, una verità morale [...] le sue conversazioni. Ad Aftonio (retore greco del sec. IV d. C.) è attribuita ma scelta di favole esopiche in prosa.
Anche presso i Romani fiorirono certo le favole popolari, quelle che Orazio chiama aniles fabellae (Sat., II, 6,77) e Quintiliano (I ...
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(dal gr. βάσις "appoggio, sostegno"; fr. base; sp. base; ted. Basis, Unterlage; ingl. base). -
Architettura. - È una delle tre parti in cui viene distinta la colonna - capitello, fusto, base - e precisamente [...] Ultore, dell'arco di Settimio Severo in Roma, della Biblioteca d'Adriano in Atene; doppia nel Pantheon, nel tempio di Saturno si fissò nella forma dello spondeo come si ritrova in Orazio. La base è dai varî trattatisti diversamente interpretata, ...
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. È l'insieme delle cognizioni, e delle disposizioni così mentali come sociali, al cui acquisto è necessaria, quantunque non sufficiente, una vasta e varia lettura. Della scienza, che richiede anch'essa [...] , nel significato che a questo concetto diedero Cicerone ed Orazio (e che è ancora vivo se ai nostri giorni que par rapport à lui: en un mot, c'est encore plus d'un grand siècle que d'un grand roi que j'écris l'histoire". Il pensiero e l'esempio ...
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LESSING, Gotthold Ephraim
Giuseppe Gabetti
Scrittore tedesco, nato a Kamenz in Sassonia il 22 gennaio 1729, morto a Brunswick il 15 febbraio 1781: critico, poeta, moralista, riformatore religioso: massimo [...] " -; e l'ultima lettera è dedicata alla versione di Orazio del pastore Samuel Lange. Il Lange ebbe la malaugurata idea assenza, nel maggio del 1758, L. rientrò a Berlino, un mondo nuovo d'idee si agitava nella sua mente. E - accanto a una sua teoria ...
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Poeta latino del sec. III-II a. C. Sul prenome Quinto non può esserci alcun dubbio, perché, oltre che da testimonianze concordi dell'antichità, esso viene attestato in modo particolare da Cicerone, il [...] i primi tentativi della poesia romana. Ciò che è dimostrato da Orazio: il quale non ritiene certo E. un poeta altissimo e fu proprio l'Eneide che fece dimenticare gli Annali, mentre d'altra parte la decadenza del teatro romano, dove si cercavano ...
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SIMBOLISMO
Venceslao IVANOV
Nel 1885 Jean Moréas in una replica (sul XIXme Siècle, 11 agosto) a P. Bourde, collaboratore del Temps, il quale aveva tacciato Verlaine, Mallarmé e i loro seguaci di "decadentismo" [...] Mentre il Parnasse aderiva alla massima simonidea, ricordata da Orazio: "ut pictura poesis", l'autore della nuova "Arte del reale. La scopre, questa seconda realtà, in un unico atto d'intuizione, sia al di là della prima che la rispecchia, sia ...
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MENANDRO (Μένανδρος, Menander)
Goffredo Coppola
Commediografo greco, il più grande rappresentante della cosiddetta commedia nuova. Nacque in Atene il 343-342 a. C. da genitori aristocratici; suo padre [...] lo giudica affine a Euripide. Nell'arte poetica di Orazio è M. che rappresenta la commedia, e Plutarco scrive Daos lo pregano di dirimere la questione sorta fra loro sui ninnoli d'un bambolo trovato giorni innanzi da Daos e da questi affidato ...
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Strumento costituito da una serie di corde d'ineguale lunghezza, tese secondo una regolare intonazione, contenute fra una cassa di risonanza e una mensola, e destinate ad essere toccate a vuoto col pizzico [...] orchestre dei primi melodrammi. Nelle splendide e numerose corti nostre si facevano ammirare virtuosi e virtuose d'arpa, quali Orazio dall'Arpa, Iacopo da Bologna, Giovanni Battista Giacomelli, Adriana Basile, Laura Peperara, Tarquinia Molza.
Nella ...
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Nacque a Parigi il 1° n0vembre 1636 e vi morì il 13 marzo 1711. Usciva da una famiglia schiettamente borghese, illustratasi però con l'avvocatura e con le alte cariche giudiziarie, fornita di parentele [...] dell'aristocrazia e del mondo intellettuale parigino. Poverissime d'ispirazione e di pensiero, infarcite di luoghi comuni e di spunti letterarî noti, da Giovenale, da Orazio, dal Régnier, sorrette soprattutto dal sapore scandaloso delle allusioni ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...