Stačka
Naum Kleiman
(URSS 1924, 1925, Sciopero, bianco e nero, 95m a 18 fps); regia: Sergej Ejzenštejn; produzione: Goskino; sceneggiatura: Collettivo Proletkul′t (Sergej Ejzenštejn, Grigorij Aleksandrov, [...] Ejzenštejn; lo stile delle riprese e gli elementi di montaggio che caratterizzano i documentari Kinopravda (1922-1923) di DzigaVertov; le innovazioni di David W. Griffith in Intolerance; la grafica e la fotografia (in particolare di Aleksandr Rod ...
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Kaufman, Boris ArkadÐevič
Stefano Masi
Direttore della fotografia russo, nato a Białystok (od. Polonia) il 24 agosto 1906 e morto a New York il 24 giugno 1980. Fratello minore del regista DzigaVertov [...] (Denis A. Kaufman) e dell'operatore Michail, portò dapprima nella Francia delle avanguardie storiche e poi tra i cineasti statunitensi dell'area newyorkese l'eredità della sperimentazione del primo cinema ...
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Cinemasessanta
Marco Pistoia
Rivista cinematografica italiana mensile, poi bimestrale, fondata a Roma nel luglio 1960, con una redazione composta da Mino Argentieri, Tommaso Chiaretti, Spartaco Cilento [...] Bragaglia, René Clair, Carl Theodor Dreyer, Sergej M. Ejzenštejn, Alfred Hitchcock, L. Pirandello, Vsevolod I. Pudovkin, DzigaVertov e Orson Welles), alla dimensione critica anche in relazione alla sociologia, alla politica, all'antropologia e alla ...
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Álvarez, Santiago Roman
Serafino Murri
Documentarista cubano, nato a L'Avana Vecchia l'8 marzo 1919 e morto a L'Avana il 20 maggio 1998. Autore di oltre seicento cinegiornali e di un centinaio di film, [...] a punto un metodo di scrittura per immagini in cui confluiscono varie suggestioni, dall'uso della didascalia di agitazione di DzigaVertov, alla fusione di materiali eterogenei di Chris Marker (dal cartone animato alla fotografia, dalle scene di film ...
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Tissé, Eduard Kazimirovič
Stefano Masi
Direttore della fotografia russo, nato a Liepaja (Lettonia) il 13 aprile 1897 e morto a Mosca il 18 novembre 1961. Insieme ad Anatolij D. Golovnja fu il più grande [...] della camera e sfruttano le situazioni di controluce, si ritrovano negli Agitka (opere di propaganda) e nei Kinopravda (Cineverità) di DzigaVertov. T. fu anche l'operatore dei primi film a soggetto del cinema sovietico, Serp i molot (1918, Falce e ...
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Moussinac, Léon
Daniele Dottorini
Critico e teorico del cinema francese, nato a Laroche-Migennes (Yonne) il 19 gennaio 1890 e morto a Parigi il 10 marzo 1964. Uno dei padri della critica e della teoria [...] potenzialità. Particolare fu l'influenza su M., dal punto di vista della ricerca sulle tecniche, dell'opera di DzigaVertov, cui dedicò diversi scritti mettendo in evidenza proprio le potenzialità del cinema come tecnica in grado di ricostruire la ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] sincretica e tecnologica del formalista russo Boris M. Ejchenbaum, o ancora nella poetica del kinoglaz vertoviano (v. avanguardia sovietica e Vertov, Dziga) con la sua esaltazione di un nuovo occhio tecnologico, dalla superiore capacità percettiva e ...
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