Didascalia
Alberto Boschi
Una definizione esatta del concetto di d. richiederebbe un inventario esaustivo degli inserti scritturali utilizzati nel corso della storia del cinema. Bisognerebbe in primo [...] di montaggio in campo-controcampo che anticipano lo stile del sonoro, mentre alcuni cineasti sovietici, tra cui DžigaVertov, utilizzano la scrittura cirillica, disposta sui cartelli secondo il gusto costruttivista della grafica russa dell'epoca, per ...
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Bianco e nero
Maurizio De Benedictis
Rivista italiana di cinema pubblicata dal 1937 a Roma a cura del Centro sperimentale di cinematografia (ora Scuola nazionale di cinema), con periodicità variabile [...] , l'ambito del confronto critico si riaprì, e apparvero rilevanti saggi storici; tra questi, nel nr. 7 del 1964, DzigaVertov e i futuristi italiani di Sadoul. Tra i temi trattati, sul piano tecnico-formale e sociologico, spuntò anche la principale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
P
Con la città occupata e dolente di Roma città aperta è Roberto Rossellini ad aprire un [...] al centro l’idea di pedinamento e di vita colta sul fatto, proseguendo una tradizione che risale ai cineasti sovietici come DzigaVertov e francesi come Jean Vigo e ancora Jean Renoir. Il non-attore Lamberto Maggiorani (1909-1983) ha tutti i tratti ...
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Čelovek s kinoapparatom
Bernard Eisenschitz
(URSS 1929, L'uomo con la macchina da presa, bianco e nero, 64m a 24 fps); regia: DzigaVertov; produzione: VUFKU; fotografia: Michail Kaufman; montaggio: [...] , in "La revue du cinéma", n. 351, juin 1980.
F. Devaux, 'L'homme à la caméra' de DzigaVertov, Crisnée 1990.
Y. Tsivian, La 'musica congelata' di DzigaVertov. I cue sheets e una sceneggiatura musicale per 'L'uomo con la macchina da presa', in ...
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Cineforum
Marco Scollo Lavizzari
Rivista italiana di cultura cinematografica, con periodicità mensile, fondata a Venezia nel 1961 per iniziativa di Vincenzo Gagliardi (1925-1968) come quaderno della [...] C. i diritti di pubblicazione dei suoi scritti in Italia, ma anche un'attenzione per Robert Bresson, Shindō Kaneto, DzigaVertov. Inoltre, proprio lo stretto legame con l'associazionismo e il mondo delle sale cinematografiche permise a C. di ospitare ...
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Cinéma vérité
Flavio De Bernardinis
La locuzione cinéma vérité (sull'argomento v. anche documentario) fu lanciata dal sociologo francese Edgar Morin in un articolo del gennaio 1960 sul settimanale "France [...] documenti filmati di situazioni esemplari riguardanti il mondo del lavoro, e i prodotti dei gruppi di controinformazione DzigaVertov (composto tra gli altri da Jean-Luc Godard) e Cinéastes révolutionnaires prolétariens, riguardanti, fra l'altro, le ...
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Scena
Michel Marie
Derivata dal termine greco skené, che designava una costruzione in legno provvisoria o molto leggera (come, per es., una struttura di tavole o un'impalcatura) e, in particolare, la [...] spettatore situato di fronte alla s. stessa in un'ottica di contemplazione. Già i cineasti sovietici, come DzigaVertov e Sergej M. Ejzenštejn, avevano denunciato l'idealismo di questo procedimento che prescinde dalla dialettica del montaggio, così ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’introduzione del sonoro comporta una serie di conseguenze importanti sia sotto l’aspetto [...] Anche se alcuni registi continuano a esplorare le possibilità del montaggio nel nuovo regime audiovisivo – è il caso soprattutto di DzigaVertov e Walter Ruttman che con Entuziasm (1931), e Melodie der Welt (1929), si sforzano di ridefinire in chiave ...
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Vigo, Jean (propr. De Vigo, Jean)
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 26 aprile 1905 e morto ivi il 5 ottobre 1934. Con pochissimi film, questo poeta delle immagini, quasi [...] in un febbrile intreccio di immagini, e spingendo l'attitudine documentaristica verso una forma analoga a quella delle opere di DzigaVertov; non a caso il fratello di quest'ultimo, l'operatore Boris A. Kaufman, di V. fu strettissimo collaboratore ...
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Protazanov, Jakov Aleksandrovič
Ornella Calvarese
Sceneggiatore e regista cinematografico russo, nato a Mosca il 4 febbraio 1881 e morto ivi l'8 agosto 1945. È stato uno dei massimi rappresentanti del [...] del Novecento e l'attività di sperimentazione dei grandi della cinematografia sovietica quali Sergej M. Ejzenštejn, DzigaVertov, Aleksandr P. Dovženko e Vsevolod I. Pudovkin.
Da ragazzo assistette a una delle prime proiezioni cinematografiche ...
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