Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] ’; l’idea, quindi, della ripetitività dell’esperienza storica, dello svolgimento del corso storico come perenne ripetersi di un déjàvu, sul quale si poteva anche meglio fondare l’idea del magistero della storia; l’idea, infine, della naturalità ...
Leggi Tutto
La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] condivise e assegnava alla sfera religiosa una funzione di pedagogia sociale. Nel Primato non era dunque niente di nuovo, ma il déjàvu prese contorni rivoluzionari quando l’ascesa al soglio, nel 1846, di Pio IX, un papa che si diceva attento alla ...
Leggi Tutto
Voltaire e gli illuministi francesi
Heinrich Schlange-Schöningen
Costantino fu per molto tempo venerato come il liberatore della Chiesa perseguitata e come il primo imperatore cristiano, ma nell’Illuminismo [...] qu’il y a eu du miracle dans sa victoire, et qu’on a vu dans les nuées un étendard et une croix céleste où chacun pouvait lire en lettres Rome et de leur Clergé. Cette corruption qui subsistoit déjà sous le Paganisme, éclata d’une façon très-indécente ...
Leggi Tutto
deja-vu
déjà-vu ‹deˇ∫à vü› locuz. fr. (propr. «già visto»), usata in ital. come s. m. e agg. – 1. s. m. In psicologia, tipo di paramnesia (detta anche falso riconoscimento) consistente nella sensazione illusoria di aver già visto una certa...
visto
agg. e s. m. – È il part. pass. di vedere, più com. e più pop. della forma veduto (v.). 1. Con valore di participio: Quasi in un tratto vista, amata e tolta Dal fero Pluto, Proserpina pare (Poliziano); vista e gradita, clausola con cui,...