Nacque in Firenze il 17 novembre 1844, e a Firenze visse, scrivendo e professandovi filosofia. Coi periodici Letture di famiglia e La scuola combatté una vivace battaglia per la formazione degl'Italiani [...] graduali e Racconti per giovinetti e giovinette e poi Dialoghi, con lo scopo d'insegnar la lingua patria. La lingua fu una delle sue passioni (si filosofia, uno studio Della vita e degli scritti di Orazio Rucellai, un profilo Della vita e delle opere ...
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Letterato, nato a Fortuna (Murcia) verso il 1570 e morto nel 1642. Professore di umanità a Cartagena e di grammatica nel collegio di San Fulgenzio di Murcia (1601), fu storico, erudito e famoso precettista. [...] numerosi e lunghi passi della Poetica di Orazio, ci diede alcune osservazioni grammaticali: Novae in . 2°, II, Madrid 1884, pp. 363-375; J. García Sorriano, El humanista F. de C., Madrid 1925; M. Artigas, D. Luis de Góngora, Madrid 1923, p. 325 segg. ...
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. Città dello Scioa, a circa 9° 34' lat. N. e 39°41' long. E., e a 2760 m. di altitudine, sul versante occidentale della dorsale che forma il limite orientale dell'Abissinia; le acque provenienti da questa [...] re, su un'altura isolata, e la grande piazza d'armi attestano tuttora la sua passata importanza. Alcune miniere di , che Menelic aveva concesso alla Società geografica italiana e dove è sepolto il marchese Orazio Antinori, ivi morto il 27 agosto 1882. ...
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Esploratore italiano nato a Chieti il 23 giugno 1849. Studiò a Napoli scienze naturali e matematica. Ottenne di partecipare alla grande spedizione ai laghi equatoriali africani che la Società geografica [...] italiana stava allestendo, affidandone il comando a Orazio Antinori (v.). La spedizione, partita da Napoli il 4 marzo 1876 e sbarcata a Zeila, riusciva, dopo superati ostacoli e difficoltà d'ogni genere, a raggiungere a Liccè nello Scioa la residenza ...
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Uomo di stato ed umanista olandese, nato a Noordwiik il 5 dicembre 1545, morto all'Aia l'8 ottobre 1609. Studiò lettere e giurisprudenza nelle università di Lovanio, di Douai e di Parigí. Nel 1566 tornò [...] alla vita pubblica come delegato degli stati olandesi presso il re d'Inghilterra. Durante l'assedio di Leida nel 1574, ebbe al le sue opere filologiche, come i commentarî a Plauto, Orazio, Catullo, Tibullo. Fu anche editore di Sallustio e Petronio ...
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Nato a Villanueva y Geltrú il 27 gennaio 1808, morto il 16 agosto 1833. Laureatosi in legge nel 1831, l'anno dopo fu nominato abogado des los reales Consejos. Agli studî letterarî s'era consacrato con [...] del Compagnoni e, nell'anno della sua morte, senza nome d'autore, aveva fatto noti i Preludios de mi lira, breve talora violente di costruzioni sintattiche, una nota nuova e originale. Orazio innanzi tutto, Fray Louis de León, il Byron e l'Alfieri ...
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Pseudonimo di Mario Fagiolo, poeta in dialetto romanesco e architetto, nato a Roma il 12 marzo 1905; ha fondato alcune riviste di poesia e curiosità dialettali, fra cui Orazio (1949) e Il Belli (1952).
La [...] , prefaz. a Ottave, cit.; A. Bocelli, in Risorgimento liberale, 4 aprile 1948, e prefaz. a Una striscia de sole, cit; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, V, Bari 1950; C. Bo, in La Fiera lett., 23 dic. 1951; G. Vigolo, prefaz. a La peste a Roma, cit.; G ...
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Letterato e critico danese. Nacque nel 1864 ed è professore di letterature nordiche all'Università di Copenaghen. Esordì con un'indagine sullo stile manierato e prezioso della fine del '600 (Danske Studier, [...] voll., 1914), Folk og Mennesker (1919). Tentò anche la composizione poetica personale con i Knud Själlandsfars Tideböger (1902-12), con una Studenterkomedie, rifatta su P. Møller e con un testo d'opera tratto da Holberg. Tradusse in danese le odi di ...
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Pittore, nato a Mechelen (Malines) verso il 1530. In patria ebbe per maestro Franz Floris, che già derivava largamente dall'arte italiana e soprattutto da Michelangelo; a Firenze, dove era già verso la [...] a Roma, a contatto col Vasari, col Pomarancio, con Orazio Alfani, e con i loro numerosi compagni di tendenze S. Agostino, il Martirio di S. Caterina, del 1580, e la Vocazione d'Andrea, del 1581; a Mongiovino, nel Santuario, la Deposizione, del 1564, ...
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In origine dovette significare la fanciulla di Brisa, città di Lesbo conquistata da Achille. Poi divenne la figlia di Briseo; da ultimo B. apparve come nome proprio. Secondo l'Iliade, Achille conquistò [...] cantarono, oltre Omero, altri molti, come Properzio, Ovidio, Orazio, Stazio; anche l'arte figurata se ne occupò sovente: nota che rappresenta l'istante in cui B. è portata via dalla tenda d'Achille.
Bibl.: Schultz, in Roscher, Lexikon der griech. u. ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...