, Nacque a Madrid nel 1764 e studiò a Salamanca. La sua vita non è ricca di episodî: visse sempre "tra pochi amici e molti libri". L'Enciclopedia e, in generale, le correnti filosofiche francesi del sec. [...] sebbene sia stato di scarsa immaginazione. Alcune poesie sono d'ispirazione filosofica umanitaria come l'ode En alabanza de un Luis de León, tradusse con molta efficacia l'ode di orazio: Caelo tonantem credidimus Iovem, e seguendo le orme di Villegas ...
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Grammatico, certamente anteriore a Giulio Romano, che fu principale fonte di Carisio, e a Porfirione, che nel commento alle Satire di Orazio, I, 8, 25 lo cita. Siamo insomma su la fine del secondo secolo [...] e il principio del terzo d. C. Da Carisio, o da Giulio Romano (Grammatici Latini del Keil, I, pp. 192, 201, 210) sappiamo che sopra addotto di Porfirione, A. commentò anche Orazio; e tra i commentatori di Orazio è citato con grande onore in una delle ...
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Poeta russo, nato nel 1787, morto nel 1855. Ufficiale malgrado le proprie aspirazioni, partecipò nel 1807 alla campagna contro Napoleone, nel 1809 a quella contro gli Svedesi, nel 1812-14 di nuovo a quella [...] originale. Tra i poeti classici amò soprattutto Orazio, Tibullo e Properzio. Scrisse da principio anacreontiche N. Nekrasov, in Izvestija otdelenija russkago jazyka i slovesnosti, dell'Accad. d. scienze di Pietroburgo, XVI (1911). In ital.: E. Lo ...
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SPEDALIERI, Nicola (Niccolò)
Nicola Nicolini
Nato a Bronte (Catania) il 6 dicembre 1740, morto a Roma il 26 novembre 1795. Educato (1751-64) nel seminario di Monreale, professore (1765) di filosofia [...] Basilica Vaticana, riservata ai soli cittadini romani; mentre, d'altro canto, i suoi libri venivano deprecati dai giansenisti nel Bosco Parrasio il XXIV agosto MDCCXCIV... sul verso di Orazio "Scriptorum chorus amat nemus et fugit urbes", Roma 1794.
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MENIPPO (Μένιππος, Menippus)
Goffredo Coppola
Scrittore e filosofo greco del sec. III a. C., nativo di Gadara. Schiavo d'origine, di proprietà di un tal Baton di Sinope, e poi scolaro di Metrocle, frequentò [...] da Luciano nella Βίων πρᾶσις il suo Symposion, oltre che da Luciano e da Giuliano nel Κρόνια ἤ Συμπόσιον fu imitato anche da Orazio nella satira del banchetto di Nasidieno. Queste e altre opere sue, le Χάριτες in 13 libri, alcune di vera e propria ...
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Nato a Barbuñales in Aragona nel 1730, inviato nel 1765 agente generale della Spagna presso Clemente XIII e, dal 1784, ministro plenipotenziario. Sotto i pontificati di Clemente XIV, di cui pare godesse [...] (Carteggio Verri, III, p. 211). Collaborò nella collezione del Bodoni all'edizione di Orazio e Virgilio (Parma 1791, 1793). In Roma fu amico dei letterati e degli artisti d'ogni paese che vi si trovavano, dal Canova al Winckelmann.
Oltre a scritti di ...
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È il primo, per quanto sappiamo, che abbia fatto dell'arte gastronomica argomento di versi, in un poema intitolato ‛Ηδυπάϑεια i cui Ateneo ci ha conservato, ripetutamente citandolo, numerosi frammenti. [...] a peso d'oro, minacciando, in caso contrario, la vendetta dell'ira divina (fr. 15 B.).
Versione o rifacimento della ‛Ηδυπάϑεια era l'Hedyphagetica di Ennio; appart-ene allo stesso genere e rielabora la stessa materia la Sat. II, 4 di Orazio.
Edizioni ...
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Poeta ed erudito, nato a Parigi il 4 dicembre 1595, morto ivi il 22 febbraio 1674. S'impose al pubblico con la prefazione apologetica che accompagnò l'apparire dell'Adone (Parigi 1623). Ascoltato nelle [...] sua conoscenza delle regole della poesia apprese da Orazio e da Aristotele (attraverso il commento dei la préface de Ch. à l'Adonis, in Festgabe für H. Morf, Halle a. d. S. 1905; F. Picco, Appunti nitorno alla cultura italiana in Francia nel sec. ...
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Nato a Serravalle Sesia (Vercelli) nel 1590, entrò a diciannove anni tra i barnabiti a Monza, cambiando il nome di Giovanni Antonio in quello di Redento. Nel 1615 fu inviato a insegnare fisica e filosofia [...] , Gerolamo Boerio, richiamò in Italia il B., imputato anche d'aver pubblicato il libro suo senza revisione, e gl'impose A. Ducis, Notice sur Dom B., père barnabite, professeur au Collège chappuysien d'Annecy, Annecy 1881; R. Pasté, Il P. Gio. Ant. B. ...
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Oratore latino dell'epoca di Augusto; mutate ormai le condizioni ambienti e i gusti, egli pensò che il tempo dell'oratoria classica fosse tramontato (Tac., De orat., 19) e quindi si foggiò una nuova forma [...] dove (S. Girolamo, Chronicon, a. 2048 di Abramo, 32 d. C.) nel venticinquesimo anno del suo esilio sarebbe molto nell'estrema miseria Cordo dall'imperatore Caligola. Secondo gli scolî a Orazio e alcuni manoscritti del poeta, sarebbe stato scritto ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...