POLIZIANO, Angiolo
Enrico Carrara
Agnolo di Benedetto nacque il 14 luglio del 1454 a Montepulciano da una famiglia popolana, che poi fu detta "dei Cini", ma che al padre e a lui piacque di denominare [...] appartengono la maggior parte al secondo decennio (1480-1490): tale l'asclepiadea per un'edizione d'Orazio del Landino (1482) e i faleci per la propria traduzione d'Erodiano (1487), e un Prologus ai Menaechmi di Plauto, recitati a Firenze circa il ...
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LUIS de León
Salvatore Battaglia
Poeta e mistico spagnolo, nato a Belmonte nell'agosto 1527 o 1528, morto a Salamanca il 14 agosto 1591. Nei primi anni seguì la famiglia a Madrid e a Valladolid (1533), [...] rimasto modello di profonda interpretazione biblica - con lo stesso fervore lirico con cui voltava nel puro linguaggio castigliano le odi d'Orazio e le egloghe e le georgiche di Virgilio, o la prima olimpica di Pindaro, o qualche lirica del Petrarca ...
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I documenti antichi ci presentano quattro artisti di questo nome: ma non è improbabile che due di essi siano in realtà uno solo.
1. Figlio di Ateneone, da Calcedonia sul Bosforo (ma v. al n. 3), bronzista [...] Verre a Panfilo di Lilibeo, ci parla Cicerone (In Verr., IV, 14). Una specialità del maestro, secondo un antico commentatore d'Orazio (Porphyr., In Hor. ep., I, 5,1), furono i letti decorati in metallo, destinati senza dubbio alle mense. Alcuni pezzi ...
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Nacque a Colofone, durante la guerra del Peloponneso. La sua fama fu raccomandata a un poema epico, la Tebaide, e ad un carme elegiaco, la Lyde.
La Tebaide, lunghissima (un antico commentatore d'Orazio [...] che così faceva parlare l'eroina del poema:
Lyda sono io, di stirpe, di nome. Fra quante da Codro - nacquero, io son, mercè d'Antimaco, la prima.
Chi mai non m'ha cantato, chi mai non ha letta la Lyde, - opra che insieme scrissero Antimaco e le Muse ...
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Fu il più grande scrittore latino di commedie togate. Nulla si sa della sua vita, ma pare che sia stato contemporaneo dei Gracchi. Delle sue togate ci restano quarantatré titoli e molti frammenti, per [...] lo più d'un verso o due, che in tutto formano poco più di quattrocento versi.
Afranio rappresentò nei suoi varî aspetti palma nel suo genere, Ausonio lo disse facundus. I contemporanei d'Orazio lo mettevano alla pari con Menandro. Le sue commedie si ...
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SALVINI, Anton maria
Guido Mazzoni
Letterato, fratello di Salvino (v.), nato il 12 gennaio 1653 a Firenze, dove morì il 17 maggio 1729. Laureato a Pisa in giurisprudenza, sin da giovane insegnò lingua [...] greco rese Omero, Esiodo, Anacreonte, Teocrito, Oppiano, Nonno, ecc.; dal latino, alcuni libri delle Metamorfosi d'Ovidio, una parte delle epistole d'Orazio, ecc.; dall'ebraico le Lamentazioni di Geremia dal francese, l'Arte Poetica e una satira del ...
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UZ, Johann Peter
Giuseppe ZAMBONI
Poeta tedesco nato il 3 ottobre 1720 a Ansbach, ivi morto il 12 maggio 1796. Trascorse quasi tutta la vita come funzionario a Ansbach. Nella giovinezza si ispirò ai [...] nelle odi morali al Klopstock. Tradusse con J. N. Götz le odi di Anacreonte (1746), con Junkheim e Hirsch le opere d'Orazio (1773-75) e imitò il Riccio rapito del Pope nel poemetto Der Sieg des Liebesgottes (1753).
La tradizionale assegnazione alla ...
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Nato di famiglia veronese a Bologna nel 1717, laureato in medicina, fu chiamato nel 1744 alla corte del principe vescovo d'Augusta, ove restò sei anni. Memore della patria, negli anni 1748-49 pubblicò [...] 1802, contiene scritti di fisica, di medicina, d'archeologia, di epigrafia latina, di belle arti, oltre notizie date dal Tiraboschi su quel famoso medico, contemporaneo di Virgilio e d 'Orazio.
Bibl.: A. Mariotti, Delle lodi di L. B., Perugia 1781 ...
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(App. IV, I, p. 384)
Scultore, nato a Pescara il 16 gennaio 1919, morto a Milano il 27 agosto 1990. Dopo aver insegnato dal 1970 all'Accademia dell'Aquila, è stato nominato (1980) direttore dell'Accademia [...] York 1972; E. Spaltro, Andrea Cascella, Galleria del Naviglio, Venezia 1976; P. D'orazio, Andrea Cascella, Galleria del Naviglio, Milano 1980; G. Accame, Vicino all'origine, e P. D'orazio, Il primato di Andrea Cascella, Galleria L'Isola, Roma 1989, e ...
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Questo vocabolo, nato in Inghilterra nei primi anni dell'Ottocento, e molto usato in tutto il primo trentennio di quel secolo, designò un gruppo di giovani della cosiddetta alta società di Londra, che [...] agli abiti della gente elegante. Creatore del dandyism fu G.B. Brummel (v.). Il dandy ha comuni col damerino del tempo d'Orazio, con lo zerbino del Cinquecento, col galante del Seicento, col cicisbeo e col petit-maitre del Settecento e col coevo lion ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...