molteplicità In matematica, m. d’intersezione di più varietà algebriche in un punto comune è il numero intero positivo che si associa a ogni punto comune a due o più varietà algebriche e che denota (in [...] delle varietà che si intersecano. Per es., per valutare la m. d’intersezione di due curvealgebriche piane C, D, di ordini m, n, in un loro punto P, si considerino due curve generiche C′, D′, dello stesso ordine di C e D: C′, D′ si intersecano in ...
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Matematico svizzero (Ginevra 1704 - Bagnoles, Nîmes, 1752), di famiglia originaria del Holstein. Fu prof. di matematica, poi di filosofia, a Ginevra. Nella sua Introduction à l'analyse des courbes algébriques [...] (1750) svolge la teoria delle curvealgebriche, con trattazione delle singolarità. Noto soprattutto per il paradosso di Cramer e per la regola di Cramer. ...
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Agraria
Entità comprese in una specie (dette anche spesso razze). Per la nomenclatura delle piante coltivate il Congresso internazionale di orticoltura del 1952 stabilì alcune norme e propose il termine [...] spazio e prendono anche il nome di forme algebriche, oltreché quello di ipersuperfici algebriche. Una curvaalgebrica sghemba è invece un esempio di v. algebrica che non sia una ipersuperficie. Date due v. algebriche V e V′ di Pr, la loro unione ...
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Matematico, nato a Geraci l'11 luglio 1890, morto a San Paolo del Brasile l'8 giugno 1947. Allievo della Scuola normale superiore di Pisa, si laureò in matematiche nel 1913; assistente a Padova di F. Severi, [...] sopra una superficie, sulle corrispondenze tra superficie algebriche. A lui è altresì dovuta una elegante e semplicissima dimostrazione del teorema sullo scioglimento delle singolarità delle curvealgebriche.
Bibl.: G. Dantoni, in Bollettino dell ...
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Matematico, nato a Bergamo il 14 marzo 1889. Laureatosi in matematiche a Bologna nel 1912. Titolare di geometria analitica, proiettiva e descrittiva a Bologna e Modena dal 1923, insegnò da prima all'università [...] C. vanno menzionate quelle sulla trasformabilità birazionale di ogni superficie algebrica in una priva di singolarità, sulle singolarità delle curvealgebriche piane, sulla composizione delle trasformazioni cremoniane piane mediante trasformazioni ...
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Matematico russo, nato a Odessa il 12 giugno 1937. Laureatosi nel 1959 presso la facoltà di Meccanica-Matematica dell'università di Mosca e conseguito nel 1963 il dottorato nell'istituto di Matematica [...] e i gruppi di simmetria cristallografici. Si è anche occupato di geometria algebrica, mettendo in luce inattesi legami tra lo studio delle ovali di curvealgebriche reali, considerazioni topologiche 4-dimensionali e la teoria delle forme quadratiche ...
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In matematica, un polinomio, in una o più variabili, con coefficienti reali, si dice i. nel campo reale se esso non si può decomporre nel prodotto di due o più polinomi (non ridotti a delle costanti), [...] f(x)=0 si dice i. in un dato campo K se tale è il polinomio f(x); e analoga definizione vale per le equazioni algebriche in più variabili. Una curvaalgebrica piana si dice i. se tale è la sua equazione f(x, y)=0; ciò equivale al fatto che la ...
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Fisica
La circostanza per la quale una data relazione tra grandezze fisiche rimane invariata per particolari trasformazioni di variabili; il termine è anche usato come sinonimo di conservazione.
Matematica
Principio [...] di dedurre un risultato generale da un suo caso particolare. Per es., si vede subito che il numero dei punti comuni a curvealgebriche giacenti in uno stesso piano, la prima di ordine m, la seconda di ordine n, è mn (si consideri il caso particolare ...
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Matematico (Boulder 1912 - Durango 2001). Prof. alla Stanford University (1942-50), quindi (1950-63) all'univ. di Princeton e infine (1963-78) di nuovo alla Stanford University. Studioso di geometria differenziale [...] dimensione complessa 1 si trova già prefigurata nelle opere di B. Riemann e si collega con i moduli delle curvealgebriche, studia l'esistenza, su una stessa varietà differenziabile, di una famiglia di strutture complesse dipendenti in modo regolare ...
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Matematico (Kilmodan, Argyllshire, 1698 - Edimburgo 1746), allievo di Newton; insegnò dapprima ad Aberdeen, quindi (dal 1725) a Edimburgo. La sua attività scientifica si ricollega direttamente a quella [...] , sive descriptio linearum curvarum universalis (1720), che costituisce uno dei primi trattati sulle curvealgebriche, nel quale M. estende ad alcune curve di ordine superiore (come la cissoide, la strofoide, la lemniscata, ecc.) la "descrizione ...
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curva1
curva1 s. f. [femm. sostantivato dell’agg. curvo]. – 1. a. Nel linguaggio com., ogni linea che non sia retta. b. In matematica, sinon. di linea, intendendosi quindi anche la retta come una particolare curva. Molte curve di tipo particolare...
omaloidico
omaloìdico (o omalòidico) agg. [comp. del gr. ὁμαλός «uguale, uniforme» e -oide, con suff. aggettivale] (pl. m. -ci). – In geometria algebrica, rete o., sistema lineare di infinite curve algebriche piane razionali di ordine n, i...