SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] alfabeto latino; l'alfabeto greco e quello ebraico continuano a rappresentare le tradizioni grafico-culturali di due popoli di antichissima cultura. Ogni progresso o regresso di uno dei grandi sistemi di s. in uso nel mondo, tutti vecchi di secoli se ...
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Germanista, nato a Roddi, Cuneo, il 6 febbraio 1888; direttore dell'istituto italo-germanico di cultura di Colonia (1932-36); prof. di lingua e letter. tedesca nell'univ. di Palermo (1925), poi nell'univ. [...] di Genova (1927-58) di cui è stato rettore (1944-45); autore d'importanti studî filologici e critici: Novalis e il suo Heinrich von Ofterdingen (Torino 1916); Adalbert von Chamisso (ivi 1924); Novalis ...
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Uomo di stato, filosofo, linguista e letterato (Pots dam 1767 - Tegel, Berlino, 1835). Fu una delle personalità salienti della cultura tedesca in epoca moderna, con pochissimi paralleli nella capacità [...] die Verwandtschaft der Ortsadverbien mit dem Pronomen in einigen Sprachen (1830), spaziando dalla lingua basca alla cultura indiana, per soffermarsi, con esemplare puntualizzazione, su singoli elementi e aspetti del fatto linguistico, con aperture ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] i racconti mistici di Nachman di Breslavia (18°-19° sec.), apparsi postumi (1815) in una versione bilingue y.-ebraico.
Cultura y. del Novecento
La dialettica fra Illuminismo e ḥasidismo fu arricchita, alla fine dell’Ottocento, da quella che vide ...
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La retta pronuncia di una lingua considerata sia in sé, sia in rapporto con la scrittura. Nelle lingue di cultura, che in conseguenza della loro storia complessa sono di solito lontane dal presentare una [...] stretta uniformità di pronuncia presso tutti i soggetti che le parlano, si considera come fondamento dell’o. l’uso di una città o di una regione (per es., Parigi e l’Île-de-France per il francese, Firenze ...
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sinologia Scienza che si occupa dello studio della lingua, della letteratura, della storia e in genere di tutti gli aspetti della cultura cinese.
Il primo sinologo occidentale può essere considerato il [...] . A partire dagli anni 1920, gli studi sinologici, ormai largamente diffusi e istituzionalizzati nei paesi occidentali, sono stati favoriti anche dall’apertura della cultura cinese all’Occidente negli anni successivi alla Rivoluzione letteraria. ...
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Famiglia linguistica nord e centroamericana dell’insieme H.-Sioux, i cui gruppi non si presentano compattamente distribuiti né hanno una cultura unitaria, ma vivono dispersi dalla California a N al Nicaragua [...] a S. Parlano lingue e dialetti propriamente h. gli Shasta, Achomavi, e Karok, Pomo, Salina e Chumash della California; gli Yuma, Cocopa, Cochimi, Seri, Yavapai, Havasupai ecc. del basso Colorado, a cavallo ...
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Italiano
"Sao ko kelle terre per kelle fini
que ki contene trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti"
(Placito di Capua)
Italiano, oggi: l'antico, il nuovo
di Gian Luigi Beccaria
14 marzo
Si apre [...] fine dell'Impero, quando morì il latino, con l'arrivo dei barbari, i Longobardi alle porte… L'italiano è una forte lingua di cultura (e non solo), gode di ottima salute, è parlato da una comunità di quasi 60 milioni di persone, amato e studiato fuori ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] linguistici. Compì gli studî universitarî a Lipsia, dove conobbe K. Brugmann e gli altri linguisti di scuola neogrammatica e dove si laureò nel 1880 con una tesi, stampata l'anno successivo, De l'emploi ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] un linguaggio; d'altra parte, si considera che anche l'insieme di tali linguaggi ha proprietà strutturali e comunicative: è la cultura a essere intesa, sotto questa luce, come un complesso codificato, e i testi sono gli oggetti che la compongono e le ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...