Scrittore e semiologo, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Professore di Semiotica all'università di Bologna (dal 1975), ha iniziato come studioso di estetica con una tesi di laurea su Il problema estetico [...] la fruizione dei testi artistici; nel 1964 pubblica Apocalittici e integrati. Comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa (19774), un saggio che mette in rilievo la sostanziale passività e acriticità del rifiuto radicale (''apocalittici ...
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FUNAIOLI, Gino (App. II, 1, p. 1012)
Filologo classico, morto a Firenze il 28 dicembre 1958.
Bibl.: Necrologi di K. Büchner, in Gnomon, XXXI (1959), pp. 383-384; P. Ferrarino, in Maia, XI (1959), pp. [...] Studî in onore di Gino Funaioli, Roma 1955, e nella Commemorazione, in Rendiconti dell'Accademia dei Lincei, Classe di Scienze morali, serie VIII, vol. XV (1960), pp. 145-156; v. inoltre, Rivista di cultura classica e medioevale, I (1959), pp. 91-96. ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] se non priva di aperture verso la modernità, individuabile nell’opera di Anton Maria Salvini, che, imbevuto di cultura classica, ne sostiene l’essenziale funzione formativa nella maturazione e nell’affinamento dello stile degli scrittori italiani e ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] tipi di) e, in misura minore ormai, dell’età e del livello socioculturale del pubblico: telegiornali, intrattenimento, cultura, fiction, reality show, sport, pubblicità, ecc., pur tenendo conto delle varietà ibride, caratteristiche degli ultimi tempi ...
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Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) [...] americana il poeta, saggista e traduttore T. Venclova.
Tra il 12° e il 13° sec. la L. pagana subì l’influsso della cultura russo-bizantina. Castelli-fortezze a pianta poligonale furono costruiti dal 13° sec. (senza torri) al 14°-15° (con due o più ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] e scientifiche, spesso in classificazioni.
In seguito allo sviluppo delle scienze a partire dal XVIII secolo, le lingue di cultura si sono arricchite di decine di migliaia di termini coniati per mezzo di elementi formativi. Tali termini sono detti ...
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Orientalista italiano (Venezia 1886 - Roma 1967). Professore in diverse università, è stato uno dei maggiori cultori degli studi islamici e semitici in Italia. Di famiglia ebraica, antifascista, fu destituito [...] 'attività accademica e istituzionale un'intensa attività di pubblicista, collaborando fra l'altro con la Rivista di cultura (poi La Cultura) diretta da C. De Lollis, con scritti di argomento storico-religioso, letterario e orientalista. Allo stesso ...
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Filologo tedesco e storico del pensiero antico (Lobberich, Renania, 1888 - Boston 1961). I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla filosofia e i movimenti d'idee greci del sec. 4º a. C.: egli [...] la sua opera più nota, traccia perciò, animato dall'ideale di un umanesimo moderno, la storia dell'ideale greco di cultura, del contenuto educativo dell'antichità ellenica, dalle origini a Demostene, vista in un processo che per J. culmina in Platone ...
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In grammatica e linguistica, la categoria di parole indicanti i numeri. A seconda della loro funzione, si distinguono in cardinali (due, cento), che possono essere sostantivi e aggettivi; ordinali (secondo, [...] e sistemi diversi. I sistemi più diffusi sono: il decimale, comune alle lingue indoeuropee e alla maggior parte delle lingue di cultura moderne; il vigesimale, di cui restano tracce in lingue indoeuropee (per es., in albanese e nel celtico e di qui ...
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Idioma germanico, discendente direttamente da alcuni dialetti nederlandesi parlati nella seconda metà del Seicento, quando un contingente nederlandese si stanziò al Capo di Buona Speranza. Tali dialetti [...] . Confinato dapprima all’uso familiare, dopo l’avvento britannico al Capo (1806) rimase l’unico idioma rappresentante della cultura nazionale. Attualmente è la lingua ufficiale (al pari dell’inglese) della Repubblica Sudafricana, della Namibia ed è ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...