(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] musulmana fu quello di conciliare l’eredità greca con la rivelazione dell’islam.
La prima personalità di filosofo a noi nota di cultura islamica è quella di al-Kindī (m. dopo l’870), il ‘filosofo degli A., il cui pensiero si nutrì di prodotti del ...
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Filologa, critica e scrittrice italiana (Milano 1915 - ivi 2002); prof. di storia della lingua italiana dal 1962, prima all'univ. di Lecce, poi a Pavia, dove istituì il Centro di ricerca sulla tradizione [...] attività (cfr. la raccolta di saggi Storia della lingua e storia dei testi, 1989) e di alcuni aspetti della cultura medievale soprattutto con riferimento a Dante (Dante a un nuovo crocevia, 1981; La felicità mentale. Nuove prospettive per Cavalcanti ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] occidentali, è risultata spesso incapace di esprimere la diversità, la molteplicità e la complessità dei modi in cui le culture umane rappresentano l’immagine o, con più precisione, le immagini dell’essere umano. All’idea, sostenuta da L. Lévy ...
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MARIOTTI, Scevola
Piergiorgio Parroni
Filologo classico, nato a Pesaro il 24 aprile 1920. Ha insegnato Letteratura latina all'università di Urbino (1949-63), passando poi (1963) come ordinario di Filologia [...] interessi all'umanesimo (studi sulla Chrysis di E.S. Piccolomini e sui Dialoghi del Pontano), secondo un concetto unitario della cultura classica. Dal 1950 al 1955 s'interessa di poesia latina arcaica (Lezioni su Ennio, 1951, 19912; Livio Andronico e ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] opera di un ceto sociale che di norma non conosceva il latino o ne aveva solo una competenza passiva.
La cultura alta, di cui erano interpreti i maestri di retorica, mostrò immediatamente un atteggiamento di sussiegosa sufficienza nei confronti delle ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] Le muse e il principe. Arte di corte nel Rinascimento padano, Modena 1991, pp. 83-86; C. Bevegni, T. G. fra la cultura greca e la cultura latina, in Studi umanistici piceni, XII (1992), pp. 47-55; Id., Il "De senectute" nella traduzione greca di T. G ...
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Glottologo (Torino 1886 - ivi 1968), fratello di Alessandro; prof. universitario dal 1925, insegnò a Cagliari, Padova (1926-29), Milano (1929-38), Tucumán (Argentina, 1941-46), Torino (1947-59). Accademico [...] : storia linguistica, traduzione, libertà del parlante nell'ambito del sistema linguistico, risoluzione della linguistica nella storia della cultura, ecc. Tra i suoi scritti più maturi e significativi: Guida allo studio della linguistica storica (vol ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] (1931), esprime il convincimento, tratto dalle sue numerose ricerche sul campo delle popolazioni primitive, che «l’analisi funzionale della cultura parte dal principio che in ogni tipo di civiltà, ogni usanza, ogni oggetto materiale, ogni idea e ogni ...
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Filologo e letterato spagnolo (Cantagallo, Rio de Janeiro, 1885 - Lloret de Mar, Gerona, 1972); prof. a Madrid e poi a Princeton, si è particolarmente interessato alla letteratura spagnola del Secolo d'oro, [...] poi ampliata in La realidad histórica de España (1954; trad. it. 1955), che additava quale fondo immutabile della cultura spagnola un vitalismo sostanzialmente irrazionalistico. Assai validi i suoi commenti classici e numerosi anche i suoi studî di ...
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Filologo slovacco (Kobeliarovo, Slovacchia Centrale, 1795 - Praga 1861), uno dei fondatori degli studî slavistici. Fu prof. e direttore del ginnasio serbo di Novi Sad, dove, nonostante le condizioni sfavorevoli [...] starožitnosti ("Antichità slave", 1836-37), dove è studiata, con abbondanza di materiale e fine senso critico, la storia della cultura slava dalle origini al sec. 10º. Inoltre Š. è autore di una Geschichte der südslawischen Literatur (post., 1864-65 ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...