PELACANI, Biagio
Graziella Federici Vescovini
PELACANI, Biagio (Blasius de Pelacanis de Parma). – Nacque, in data incerta tra il 1350 e il 1354, a Costamezzana (attualmente Noceto), nei pressi di Parma.
Nulla [...] di matematica arguto», il Gherardi finisce per concludere con una critica abbastanza severa che prelude al nuovo ideale della cultura umanistica: «per altra parte non credo che trovare si potesse, uomo che sano sia di cerebro, di minor intendimento ...
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PAREYSON, Luigi
Gianni Vattimo
– Nacque a Piasco (Cuneo) il 4 febbraio 1918, da Leone, geometra che qui si era trasferito per dirigere lavori di elettrificazione, e da Leontina Coccoz, entrambi valdostani. [...] su cui si concentrarono i suoi primi lavori: le tematiche dell’esistenzialismo, che egli fu uno dei primi a introdurre nella cultura italiana, non solo con il già ricordato libro su Jaspers, ma con gli Studi sull’esistenzialismo (Firenze 1943); e i ...
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animismo
Cecilia Gatto Trocchi
La credenza che tutto abbia un'anima
Gli esseri umani percepiscono in sé stessi, oltre al corpo, un elemento spirituale che si manifesta nei sentimenti, attraverso i sogni, [...]
Il concetto di animismo fu elaborato dall'antropologo inglese E.B. Tylor. Egli pubblicò nel 1871 un libro intitolato Cultura primitiva, nel quale studiava le idee religiose dei popoli primitivi. L'origine delle forme religiose, a suo parere, andava ...
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Filosofo e pedagogista ceco (Nivnice, Moravia, 1592 - Amsterdam 1670). Pensatore tra i più incisivi e influenti del sec. 17°, K. è insieme un prodotto del clima spirituale europeo, e soprattutto nazionale, [...] e politica. Nel primo periodo della sua vita, fino all'esilio del 1628, s'impegnò ad arricchire la cultura ceca: l'esigenza nazionale si univa al tentativo enciclopedico di una sistematizzazione delle discipline, mutuato dall'insegnamento di J ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] ha esteso la comparazione anche ai popoli primitivi. Nel quadro dell’evoluzionismo allora dominante nei vari campi della cultura, questa scuola sosteneva che il mito corrispondesse a una comune fase evolutiva arretrata della mente umana, quale ...
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Critico, scrittore e filosofo tedesco (Hannover 1772 - Dresda 1829), figlio di Johann Adolf; studiò diritto a Gottinga e poi a Lipsia, ma i suoi interessi si rivolsero soprattutto alla letteratura e alla [...] Museum (1812-13) e Concordia (1820-23), con lo scopo di promuovere un completo rinnovamento della vita e della cultura tedesca in base a un cristianesimo inteso in chiave romantica, come appare anche dalle lezioni che tenne negli ultimi anni della ...
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Per b. s'intende, soprattutto a partire dalla elaborazione che ne ha proposto M. Foucault, un'implicazione diretta e immediata tra la dimensione della politica e quella della vita intesa nella sua caratterizzazione [...] di massima elaborazione, non è stato Foucault a coniare il concetto di biopolitica. Già in qualche modo profilato nella cultura positivistica francese - A. Comte nel suo Système de politique positive (1851-1854) usa il neologismo biocrazia - e poi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giordano Bruno
Michele Ciliberto
In seguito alla morte sul rogo, sull’opera di Giordano Bruno si è accumulata la densa polvere di una fortuna, e di un mito, che ha stravolto per un lungo periodo tratti [...] aveva perciò diritto di far sentire liberamente la sua voce. Bruno – e questo è uno dei tratti di fondo della cultura italiana in questo periodo – non si muove mai in un orizzonte ristretto, provinciale. E pur sentendosi parte di una ‘tradizione ...
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Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] Brigit, dea della poesia, della previsione, della medicina e della metallurgia; il figlio di lei Ogma, dio della cultura e dell'eloquenza, inventore della lingua celtica. Il rapporto con la natura era fondamentale: alcuni animali erano sacri (cavalli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Pico della Mirandola
Nicoletta Tirinnanzi
Tesa in un breve arco di tempo, la vicenda di Pico sembra innervata sullo scarto tra l’originaria esaltazione della libertà umana e la tensione religiosa [...] filigrana del testo, la lettera di Pico propone anche un diverso modello di civiltà, una comunità di sapienti sottratta alla cultura dell’apparenza in cui restano invischiati i filosofi-retori. Spunti precisi, questi, ma che si impongono di scorcio e ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...