Politica e mito
Dino Cofrancesco
di Dino Cofrancesco
Politica e mito
Il mito politico e la filosofia politica moderna
In prima approssimazione il mito politico è una forma di legittimazione del potere [...] superiore mano di vernice sopra uno strato molto più antico, che arriva fino a una grande profondità. Il mondo della cultura umana può essere descritto con le parole della leggenda babilonese. Essa non poteva sorgere finché l'oscurità del mito non ...
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PARENTE, Alfredo
Emilia Scarcella
– Nacque a Guardia Sanframondi (Benevento) il 4 luglio 1905, da Giuseppe e Clotilde Marliani, maestri elementari.
Dopo gli studi ginnasiali compiuti nel suo paese d’origine, [...] Parente, suo «custode» e «scudiero», mantenne sempre un rapporto con il filosofo di Pescasseroli nelle diverse stagioni della cultura italiana del Novecento: gli anni dell’antifascismo; quelli del secondo dopoguerra, quando la filosofia di Croce non ...
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CAPASSO, Giambattista
Giuseppe Ricuperati
Nacque a Grumo Nevano (presso Aversa) nell'anno 1683, terzogenito di Silvestro e di Caterina Spena. Egli compì i suoi primi studi sotto la guida del fratello [...] Descartes e dei suoi seguaci più recenti. L'ultimo capitolo è dedicato alle accademie, come forme di organizzazione della nuova cultura filosofica e scientifica, secondo il modello di Parigi e soprattutto di Londra. Nel valutare l'opera non si deve ...
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Scrittore e filosofo statunitense (Boston 1803 - Concord, Mass., 1882). Elaborò i temi di rinnovamento religioso e culturale che ispirarono il gruppo trascendentalista. Grande prosatore, non costruì un [...] attraverso i pensatori inglesi, seppe cogliere e rendere vive nel proprio paese idee largamente diffuse nella cultura europea, contribuendo così potentemente alla formazione di una coscienza nazionale. E. conservò viva la passione romantica ...
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Problemi bioetici e alternative etiche
Carlo Augusto Viano
(Dipartimento di Discipline Filosofiche, Università degli Studi di Torino, Torino, Italia)
La bioetica è il tentativo di elaborare indirizzi [...] e nuove relazioni sociali. Infatti la comparsa della genetica suggerisce la possibilità di ripensare il modo in cui la cultura ha finora rappresentato il sistema di identità e differenze che costituiscono le società. In una società appena un po ...
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Bioetica e biotecnologie
Remo Bodei
(Dipartimento di Filosofia, Università degli Studi di Pisa, Pisa, Italia)
Le biotecnologie hanno modificato la nozione di famiglia legata ai rapporti di sangue, la [...] ad avere una vita più sensata attraverso l'uso delle biotecnologie. Si tratta di stabilire limiti e di creare una cultura dei limiti, di evitare una privatizzazione o un interesse privato nelle scoperte scientifiche e di non porre ostacoli, dettati ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Comunitarismo
Valentina Pazé
Il nome e l'idea
Se si consultano le principali opere enciclopediche italiane e straniere risalenti ad appena qualche anno fa, ci si accorge che la voce Comunitarismo non [...] francese" (v. Taylor, 1992; tr. it., p. 46). In questo modo - commenta Habermas - Taylor finisce con estendere alle culture "il punto di vista ecologico della conservazione delle specie", ignorando che esse "si riproducono di regola per il fatto di ...
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CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] altri corsi speciali. Nel 1937 tenne un ciclo di conferenze (20 aprile-19 gennaio) nell'ambito del X corso di cultura generale per ufficiali superiori presso la Scuola centrale dei carabinieri. reali in Firenze.
Oltre ad essere socio della Società ...
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FAGGI, Adolfo
Patrizia Guarnieri
Nacque a Firenze il 9 ag. 1868 da Carlo e Carolina Volpi. Studiò al rinomato liceo fiorentino "Dante"; suo insegnante di filosofia fu Alessandro Chiappelli, legato al [...] la preferenza per la storia del pensiero filosofico, collegata con la storia sia della scienza, come sosteneva anche Lange, sia della cultura in modo che non sembrasse un processo chiuso o un'evoluzione destinata a un'unica meta. È al criticismo che ...
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GERVASI, Giuseppe
Cinzia Fortuzzi
Nacque a Piacenza il 1° febbr. 1762 da Antonio e Anna Giacopazzi, commercianti. Compiuti gli studi primari presso la scuola di S. Pietro, il 2 nov. 1778 entrò da seminarista [...] 7, 47-58; G.F. Rossi, Apporto dell'Alberoni alla società e alla cultura di Piacenza nel Settecento, Piacenza 1979, p. 71; V. Anelli, Per una storia della cultura a Piacenza: origini, organizzazione e vicende delle accademie dell'ultimo Settecento, in ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...