La scienza bizantina e latina. Introduzione
John D. North
Introduzione
Gli storici della scienza medievale che tentino d'individuare il nome del primo esponente moderno della loro disciplina rischiano [...] l'età della Scolastica, la vita non cessò di seguire il suo corso al di fuori delle scuole.
L'interazione tra culture
Nel suo studio, ormai classico, su Averroè (Abū'l-Walīd Muḥammad ibn Rušd) pubblicato negli anni Cinquanta del XIX sec., Ernest ...
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Dantista e storico della filosofia (Spianate, Lucca, 1884 - Roma 1968). Gli studi di N. si sono articolati attorno a due temi fondamentali: gli sviluppi dell'aristotelismo nel Medioevo e nel Rinascimento [...] del Medioevo e del Rinascimento. Tra le sue opere: Saggi di filosofia dantesca (1930; 2a ed. 1967); Dante e la cultura medievale (1942; 3a ed., post., 1983); Nel mondo di Dante (1944); Sigieri di Brabante nel pensiero del Rinascimento italiano (1945 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] filosofia italiana dal dopoguerra a oggi, Roma-Bari 1985, pp. 3-29.
N. Bobbio, Bilancio di un convegno, in La cultura filosofica italiana dal 1945 al 1980 nelle sue relazioni con altri campi del sapere, Atti del Convegno, Anacapri 1981, Napoli 1988 ...
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BANFI, Antonio
Fulvio Papi
Nato a Vimercate (Milano) il 30 sett. 1886, iniziò i suoi studi all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, dove nel 1908 conseguì la laurea in lettere discutendo con [...] gli elementi che vi sono cristallizzati. Nel primo dopoguerra la posizione del B. si definisce come quella di una filosofia della cultura: ma, in quanto il senso della filosofia è dato dalla sua funzione metodica, e quindi non dalla filosofia ci si ...
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DRAGHETTI, Andrea
Mauro Bucarelli
Nato a Varallo Sesia (Vercelli) il 22 sett. 1736, dopo i primi studi, il 27 nov. 1752 entrò nella Compagnia di Gesù. In seno a questa seguì il consueto lungo periodo [...] di formazione, durante il quale si appropriò di una cultura tanto vasta quanto eterogenea (lingue classiche, scienze fisiche, teologia), specializzandosi nelle discipline filosofiche. Nel 1769 gli venne affidata la cattedra di metafisica presso l' ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] da Rousseau il concetto di religione civile e facendone la chiave di volta per intendere i caratteri salienti della cultura americana, concepisce quest’ultima come un insieme condiviso di valori, simboli e riti derivati dalla tradizione cristiana, ma ...
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Filosofo (Königsberg 1713 - ivi 1751), prof. di logica e metafisica nell'univ. di Königsberg, vi insegnò dottrine che si proponevano di conciliare le sue convinzioni pietistiche con il sistema filosofico [...] di C. Wolff. Ebbe tra i suoi scolari I. Kant, che da lui derivò sia il primo fondo di cultura wolffiana, sia l'orientamento fisico-matematico della scienza. Fu infatti valente cultore di matematiche, e note sono le sue ricerche sulle parabole di ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] cultura umanistica e scientifica, e, specificamen te, tra valori morali ed esigenze degli ecosistemi, naturale e uma no. Nato sotto l'influenza dell'ambientalismo e dell'ecologia di fi ne anni Sessanta, il nuovo termine è presto attrattto verso ...
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Filosofo, psicologo e psichiatra italiano (San Chirico Raparo, Potenza, 1864 - Firenze 1937). Teista e spiritualista, insegnò (1900-1933) filosofia teoretica all'Istituto di studî superiori di Firenze, [...] quale fondò nel 1903 un gabinetto di psicologia sperimentale, il primo del genere in Italia. Nel 1907 fondò la rivista Cultura filosofica, da lui diretta fino al 1917, in cui polemizzò vivacemente sia contro i positivisti sia contro i nuovi idealisti ...
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Romanziere, filosofo ed esteta brasiliano, nato nello stato di Maranhão nel 1858 e morto il 26 gennaio 1931 a Rio de Janeiro. È certamente la figura più rappresentativa e più influente della moderna intelligenza [...] del suo paese. Diplomatico, viaggiò molto e molto assimilò della cultura europea: e di questa esperienza, tornato in Brasile, si giovò per promuovere un vasto movimento di sprovincializzazione e rigenerazione dello spirito nazionale nella vita e ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...