Giurista tedesco, nato a Königsberg il 12 marzo 1855, morto a Monaco il 27 dicembre 1933. Fu professore ordinario a Giessen (1889), a Friburgo in Brisgovia (1893), a Bonn (1896) e come professore onorario [...] a Monaco (1919). Pur interessandosi largamente a ogni campo della cultura, e distinguendosi anche come autore di romanzi e di poesie, dedicò il meglio della sua attività a preparare i due manuali di diritto commerciale e di diritto civile tedesco.
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Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] in relazione, sebbene in maniera non univoca, con l’idea di Stato. Sull’iniziale determinazione semantica operata dalla cultura settecentesca (G.B. Vico, Voltaire, J.G. Herder) si innestò la concezione, divenuta operativa nella Rivoluzione francese ...
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scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] da poter dare lezioni ad altri (tu terrai scuola e leggerai), nonostante che per suo conto ella si sia fatta la propria cultura amorosa senza frequentare corsi teorici: I' era bella e giovane e folletta, / ma non era a la scuola de l'amore / istata ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Giuseppe Capograssi
Ulderico Pomarici
Nella filosofia del diritto italiana del Novecento, Capograssi è figura di studioso singolarmente appartata. Intellettuale cattolico, erede della tradizione legata [...] egli fa dialogare con Agostino, Antonio Rosmini-Serbati e Karl Marx), Capograssi è un ‘provinciale’ aristocratico di cultura profondamente europea, che annovera fra i suoi allievi grandi giuristi come Antonio Pigliaru e Salvatore Satta. Distante dal ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il sistema giuridico internazionale e l’ordinamento comunitario
Giuseppe Palmisano
L’evoluzione del contesto giuridico internazionale ed europeo nella seconda metà del Novecento
A partire dalla fine [...] mare (di cui Treves è giudice sin dalla sua istituzione, nel 1996).
La causa dei diritti dell’uomo
La cultura giuridica italiana dell’ultimo mezzo secolo ha dato un apporto significativo non solo al chiarimento, alla sistemazione e all’evoluzione ...
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Si tratta di beni incorporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la qualità di bene giuridico allorché riconosciuti dall’ordinamento [...] come oggetto di una tutela specifica. Ciò avviene, per esempio, per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura, al mondo della tecnica e all’identità commerciale dell’impresa, a condizione, però, che presentino i requisiti cui la ...
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GUICCIARDINI, Francesco
Federico Chabod
Francesco di Piero di Iacopo Guicciardini e di Simona di Buongianni Gianfigliazzi nacque a Firenze il 6 marzo 1483. Era il terzogenito di una famiglia numerosa [...] (cinque maschi e sei femmine), e non molto fortunata economicamente, giacché il padre, Piero, di larga cultura e di vivi interessi letterarî e filosofici, non era uomo dai grandi guadagni. Quanto meno, non molto roseo si presentava l'avvenire per i ...
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Persona
Angela Ales Bello
Sul piano filosofico il concetto di persona è stato inteso in tre fondamentali accezioni che si sono succedute nel tempo: come sostanza primaria e indivisibile, composta di [...] venga usato nella sfera del diritto e nella psicologia con le connotazioni sopra indicate. Si è già detto che nella cultura latina esso venne utilizzato nell'ambito giuridico, ma a questo proposito è necessario notare che la natura stessa del diritto ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] da Rousseau il concetto di religione civile e facendone la chiave di volta per intendere i caratteri salienti della cultura americana, concepisce quest’ultima come un insieme condiviso di valori, simboli e riti derivati dalla tradizione cristiana, ma ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Partito politico e governo
Massimiliano Gregorio
Tra partito e governo si è sviluppato, nell’arco di tempo compreso tra le due guerre, un dialogo vivace e fecondo, che ha alimentato l’intero iter evolutivo [...] Bonghi afferma infatti che il fine dei partiti è il governo, egli non fa che confermare l’impossibilità per la propria cultura di pensare la politica «se non come sfera del governo» (F. Cammarano, Il progresso moderato, 1990, p. 144), con l’ovvia ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...