Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] come sono per il modo in cui il cervello umano funziona. La differenza non risiede nell'opposizione natura versus cultura quanto nella 'natura della natura', cioè nella domanda se tale capacità venga costruita da materiali specifici della lingua o ...
Leggi Tutto
patria
Nella cultura latina di epoca imperiale il termine p. ebbe un duplice valore. Da un lato conservò il significato originario di luogo natìo, terra di origine dei propri antenati («terra patria»), [...] patrie, divenne un valore supremo. La polarità tra «piccola» e «grande» p., sia pur variamente coniugata, rimase caratteristica della cultura europea, per buona parte dell’Età medievale e moderna. Venne meno solo nel corso del 19° sec., quando il ...
Leggi Tutto
Minoranze culturali
Mario Diani
Cultura, identità, discriminazione
Secondo una classica definizione il termine minoranza designa un "gruppo di persone - differenziate da altre all'interno di una data [...] visioni del mondo non solo diverse, ma difficilmente compatibili (si veda ad esempio il ruolo della donna, definito da molte culture non europee in forme certo distanti da quelle prevalenti in Occidente). Ci si trova allora di fronte a un dilemma ...
Leggi Tutto
uguaglianza
Entrata nella cultura occidentale con lo stoicismo e soprattutto con il cristianesimo – che considera tutti gli uomini dotati della stessa dignità, in quanto figli di un medesimo Padre – [...] l’idea che gli esseri umani siano uguali tra loro ha giocato un ruolo decisivo nelle vicende sociali e politiche soltanto a partire dal Seicento. I principali pensatori politici del 17° e 18° sec. – da ...
Leggi Tutto
La cultura del corpo in vivo
Giorgio Ricci
Lo studio dell'anatomia nel cadavere, per lungo tempo esercitato in clandestinità o semiclandestinità (affondare il bisturi nel cadavere era considerato un [...] pensare al grande Leonardo ‒, ha condotto, attraverso i secoli, a un grande approfondimento delle conoscenze sul corpo umano. La cultura del corpo in vivo nasce solo in tempi assai più recenti, allorché la semeiotica clinica (dal greco σημειωτικο′Ϛ ...
Leggi Tutto
Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] epoca e al luogo, e perdono il loro rilievo e la loro autorità, se non il loro interesse, per un'altra epoca e cultura. Potrebbe forse il codice di Hammurabi, o anche quello di Mosè, essere promulgato oggi a Washington o a Roma? Come risultato di una ...
Leggi Tutto
civiltà e civilizzazione
Adriano Prosperi
Cultura, civiltà, identità
Cultura, civiltà, identità: tre termini dalle storie diverse e riferiti a contenuti diversi ma che nascono dalla volontà di definire [...] valore unificante e progressivo della civiltà europea e del suo dominio sul resto del mondo ma anche l’avvio di uno studio della cultura che si rivolgeva a dati fino ad allora rimasti in ombra: il gioco, lo sport, il linguaggio delle immagini e l’uso ...
Leggi Tutto
La cultura figurativa nell’età costantiniana
Il gusto e i valori di una nuova epoca
Fabio Guidetti
Come in molti altri ambiti della storia politica e culturale di Roma, anche per quanto riguarda l’arte [...] . 591-634, in partic. 606-616.
8 A. Carandini, A. Ricci, M. de Vos, Filosofiana, cit., pp. 238-239; J. Lancha, Mosaïque et culture dans l’Occident romain (Ier-IVe s.), Roma 1997 (Bibliotheca archaeologica, 20), p. 265, cat. n. 112.
9 S. Settis, Per l ...
Leggi Tutto
civiltà Nel suo significato più ampio per c. si intende la forma in cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale di un popolo di un’età, di un’epoca. Per i latini civilitas (da civis «cittadino») [...] e nelle Considerazioni di un impolitico (1918) di T. Mann, dove la c. è considerata la forma finale e decadente della cultura, lo stato più esteriore e artificiale cui possa giungere un popolo. La nozione di c. fondata su una determinata gerarchia di ...
Leggi Tutto
La cultura degli anni Settanta del 20° sec. ha prestato una particolare attenzione alle teorie del c. e del riso, facendo circolare in modo nuovo alcuni 'classici' del Novecento, rimasti relativamente [...] jeu du monde, 1969, e da molti altri): a ciò si aggiungeva la suggestione del rilievo che il c. aveva assunto nella cultura di massa, dal grande cinema comico americano degli anni Venti e Trenta (B. Keaton, Ch. Chaplin, i fratelli Marx in primo piano ...
Leggi Tutto
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...