Umanista e teologo (Groninga 1419 - ivi 1489); discepolo dei Fratelli della vita comune, studente a Colonia, Heidelberg e Parigi, maestro a Colonia (1449), a Parigi (1454-56; 1458-74) e a Heidelberg (1456-58); [...] nel 1475 tornò in patria e visse poi in diversi conventi. Per la vasta cultura, fu soprannominato lux mundi, ma dagli avversarî, magister contradictionis; fu attratto, in età matura, dall'occamismo; fu uno dei propugnatori della cosiddetta devotio ...
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Fratello laico dei redentoristi (Muro Lucano 1726 - Materdomini, Caposele, 1755), tra i quali entrò (1749), dopo aver cercato invano di essere ammesso tra i cappuccini; converso (1752), svolse un'intensa [...] opera di predicazione in Italia merid., soprattutto a Materdomini, acclamato ovunque come protettore dei poveri e taumaturgo. Di cultura assai elementare, è autore di alcune lettere di direzione spirituale e d'un Regolamento di vita. La sua tomba nel ...
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Pietro di Giuliano (port. Pedro Julião: Lisbona 1220 circa - Viterbo 1277). Scienziato, archiatra di Gregorio X, filosofo di fama, noto col nome di Pietro Ispano, tanto che Dante (Par. XII, 134-35) lo [...] da Étienne Tempier, vescovo di Parigi. Morì travolto dal crollo di una stanza del Palazzo Papale di Viterbo. Come uomo di cultura, Pietro Ispano è noto per i suoi scritti di medicina (tra cui il trattato De oculo e il diffusissimo Thesaurus pauperum ...
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Storico e teologo luterano (Dorpat 1851 - Heidelberg 1930). Ispiratore del "protestantesimo liberale", concepì la storia del cristianesimo come una progressiva depauperazione del messaggio evangelico primitivo, [...] . Difese, nella critica storico-letteraria, posizioni piuttosto conservatrici e, poco portato alla storia della cultura, rimase estraneo così all'indirizzo comparativistico-culturale della Religionsgeschichtliche Schule, come a quello della "storia ...
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Teologo, nato nel 1895 a Soisysur-Seine (Seine-et-Oise), nel 1913 è entrato nell'Ordine dei domenicani. Conseguita la laurea in teologia all'Angelicum (Roma), ha successivamente insegnato a Le Saulchoir [...] (Belgio) e a Etiolles (1932-1942). Conoscitore acutissimo della cultura medievale, si è dedicato particolarmente allo studio del metodo della teologia, certo per influsso di A. Gardeil, di P. Mandonnet, cui è succeduto nella carica di presidente ...
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Il dossettismo. Dinamismi, prospettive e damnatio memoriae di un'esperienza politica e culturale
Enrico Galavotti
Prime coordinate: un oggetto complesso
La vicenda storica dell’Italia unita, e particolarmente [...] inchineremo»: M. Malpensa, A. Parola, Lazzati, cit., p. 559.
68 Cfr. L’attesa della povera gente. Giorgio La Pira e la cultura economica anglosassone, a cura di P. Roggi, Firenze 2005.
69 G. La Pira, L’attesa della povera gente, «Cronache sociali», 4 ...
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Messianismo
Vittorio Lanternari
(XXII, p. 953)
Messianismi e millenarismi
Nell'Antico Testamento, in particolare nei libri profetici, ricorre più volte il tema dell'attesa di un 'unto' (ebr. mashīaḥ) [...] -Arcidosso 11-13 maggio 1979, a cura di C. Pazzagli, Firenze 1981.
M. Harris, America now. The anthropology of a changing culture, New York 1981 (trad. it. Milano 1983).
Utopía y revolución, a cura di G. Bonfil Batalla, México 1981.
G. Berthoud, M ...
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Il sogno protestante
Silvana Nitti
Alla metà dell’Ottocento l’Inghilterra («questa infaticabile creatrice d’autonomie», come scrisse Giuseppe Gangale)1 dedicava un’attenzione tutta particolare all’Italia. [...] a pieno i panni della Chiesa delle origini, somigliare di più alla Chiesa stabilita d’Inghilterra, e liberarsi di ogni traccia di cultura francese). E questa fu la parte che non gli riuscì: il sinodo del 1839, che avrebbe dovuto occuparsi delle sue ...
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BERENGO, Giovanni Maria
Renato Giusti
Nacque a Venezia il 6 luglio 1820, da Luigi e da Elisabetta Tesso. Compiuti gli studi nel locale seminario, fu ordinato sacerdote il 5 febbr. 1843. Laureatosi in [...] 1896-97 dal sac. A. Z., Udine 1897; L. Briguglio, Origini e finalità del movimento cattolico a Venezia, in Quaderni di cultura e storia sociale, III (1954), pp. 422-433 (sul B. p. 435); A. Gambasin, Il movimento sociale nell'Opera dei Congressi ...
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BENAMOZEGH, Elia
Renzo De Felice
Nacque a Livorno, dove trascorse tutta la sua vita, il 24 apr. 1823 da Abraham e da Clara Curiat, ebrei marocchini stabilitisi da vari anni nella città toscana. La famiglia [...] - era molto nota nel mondo ebraico per aver dato numerosi rabbini e studiosi di filosofia, morale e, in genere, di cultura ebraica. Di ingegno precoce, fu per alcuni anni apprendista nel negozio di un ebreo tunisino e poi impiegato presso il banco ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...