LEHR SPLAWIŃSKI, Tadeusz
Slavista polacco, nato a Cracovia il 20 settembre 1891. È professore di filologia slava alla università di Cracovia, ed ha insegnato, anteriormente, la stessa materia anche alle [...] e al polacco (Szkice z dziejów rozwoju i kultury jézyka polskiego, Saggi intorno alla storia dell'evoluzione e della cultura della lingua polacca, Leopoli-Varsavia 1938; Jézyk polski; pochodzenie, powstanie, rozwój, La lingua polacca, origine, inizî ...
Leggi Tutto
Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] " di Dell Hymes (v., 1974), che inquadra l'attività verbale nella complessa trama delle relazioni sociali proprie di una cultura (v. Saville-Troike, 1982; v. Duranti, 1992) e peraltro risulta già più un approccio di linguistica antropologica che non ...
Leggi Tutto
La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] una vitalità indubbiamente inferiore rispetto alle due grandi lingue di cultura europea con cui viene in contatto, l’italiano e di una lingua sono determinate anche e soprattutto dalla cultura linguistica dominante, sia essa a livello regionale e/o ...
Leggi Tutto
Denominazione dei cristiani di Spagna sotto il dominio musulmano (8°-11° sec.). Essi assunsero numerosi elementi della civiltà araba e in primo luogo la lingua, introdotta anche nella liturgia. Questo [...] dalla Spagna meridionale verso le terre riconquistate, che conserva, in qualità a volte eccezionale, motivi della cultura arabo-musulmana.
Nell’architettura religiosa i M. mantennero la tradizione visigotica nella molteplicità delle piante delle ...
Leggi Tutto
In linguistica, la coesistenza di significati diversi in una parola, che viene detta polisemica; la p. può sorgere come effetto di estensione semantica del vocabolo (per es., in lat. liber «corteccia», [...] certi settori del lessico hanno un numero di vocaboli non molto elevato e che vengono a contatto con lingue di cultura superiore o diversa, per cui si determinano, per es., fenomeni di calco linguistico.
Si dicono polisemici anche ideogrammi e segni ...
Leggi Tutto
Linguista, nato a Roma il 7 gennaio 1943, morto ivi il 14 agosto 1988. Professore ordinario di glottologia all'Università "La Sapienza" di Roma (1980-1988), condusse una vasta e originale attività di ricerca [...] e categorie conoscitive, tra le lingue e i sistemi di classificazione e gerarchizzazione del reale nell'ambito delle diverse culture. Altro notevole filone della sua attività di ricerca è stato lo studio delle funzioni della scrittura, sia in quanto ...
Leggi Tutto
In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano.
Teoricamente l’o. di una lingua [...] , specie se si pensa all’insegnamento pratico della lingua e più ancora alla lingua come strumento di diffusione della cultura tra le classi popolari. Numerosi sono stati i tentativi di riforma ortografica fatti per ciascuna delle maggiori lingue di ...
Leggi Tutto
Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] , fare una domanda, fare un’obiezione, ecc.
La gamma degli atti illocutivi possibili in una data lingua e cultura può essere organizzata in classi secondo criteri dipendenti dalla struttura dell’atto illocutivo stesso. L’assegnazione di un atto ...
Leggi Tutto
Stato dell’Africa settentrionale, di cui occupa l’estremo lembo occidentale. Confina a E e SE con l’Algeria e a S con il Sahara Occidentale: confini puramente convenzionali e in buona parte rettilinei; [...] più antica lingua parlata nel M. fu il libico-berbero, mentre sotto il dominio romano il latino fu la lingua di cultura, specie nei centri urbani. La conquista araba introdusse l’arabo letterario come lingua scritta, e diede luogo d’altra parte alla ...
Leggi Tutto
Regione dell’Italia centrale (9.401,38 km2 con 1.512.672 ab. nel 2020, ripartiti in 228 Comuni; densità 160 ab./km2), che dall’Appennino si estende sul versante adriatico, affacciandosi sulla costa per [...] di Genga (Ancona) e il ripostiglio di Monte Primo (Macerata).
Durante l’età del Ferro si sviluppa nelle M. la cultura picena (➔ Piceno). Essa si conosce soprattutto dalle numerose necropoli a inumazione, tra cui le più note quelle di Novilara (Pesaro ...
Leggi Tutto
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...