Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Jacob Moleschott
Alessandra Gissi
Considerato, insieme a Ludwig Büchner (1824-1899), Carl Vogt (1817-1895) e Heinrich Czolbe (1819-1873), uno degli esponenti più rappresentativi del materialismo scientifico [...] 2005, p. 128). Moleschott esercitava, già prima del suo trasferimento all’Università di Torino, una considerevole influenza sulla cultura scientifica italiana. Dopo il suo arrivo in Italia, di cui prese la cittadinanza nel 1862, il suo insegnamento ...
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Teoria filosofica che nell’interpretare gli eventi del mondo naturale e il corso della storia umana assume la materia come unico principio esplicativo.
La filosofia greca
All’interno delle mitologie antichissime [...] materialisti è fornito da Cicerone con i dialoghi De natura deorum e con le Tusculanae: per lungo tempo, la cultura patristica e scolastica adottò lo schema ciceroniano nella polemica contro gli empi atomisti. Fu il recupero della fisica aristotelica ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] occidentali, è risultata spesso incapace di esprimere la diversità, la molteplicità e la complessità dei modi in cui le culture umane rappresentano l’immagine o, con più precisione, le immagini dell’essere umano. All’idea, sostenuta da L. Lévy ...
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Saggista e filosofo rumeno, nato a Răşinari (Sibiu, Transilvania) l'8 aprile 1911, morto a Parigi il 20 giugno 1995. Conseguita la laurea in filosofia nell'università di Bucarest con una tesi su H. Bergson [...] a metà strada fra riflessione filosofica esistenzialista e raffinata creazione letteraria.
Pensatore eccentrico e solitario, incise sulla cultura contemporanea per il suo tono provocatorio e per il suo stile letterario, con cui raggiunse, malgrado l ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] di Tommaso d'Aquino al De hebdomadibus e al De Trinitate. Per contro, gli apporti più notevoli giunti da altre culture, dopo le traduzioni dei Padri greci compiute da Giovanni Seoto Eriugena nel IX sec., sono rappresentati dalle traduzioni dal greco ...
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Il Rinascimento. Continuita, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Gianfranco Fioravanti
Continuità, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Il sistema delle scienze aristoteliche tra XV [...] dello Stagirita.
Scienza e fede
L'accettazione, l'affermazione e, infine, il trionfo del sistema aristotelico nella cultura universitaria dell'Europa tardo-medievale non erano stati né facili né indolori. Il problema centrale era stato quello della ...
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BIGLIA, Andrea (Andrea da Milano, Andrea de Biliis)
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Figlio di Pietro, di famiglia legata al servizio dei Visconti (un suo parente, Giovanni, era castellano di Pavia nel 1440), nacque verso il 1395 [...] successivo, a studiare a Padova, dove restò fino al 1418.
In questi anni il B. dovette formare la sua ricchissima cultura, specialmente letteraria (è da notare la sua ottima conoscenza del greco, e forse aveva anche nozioni di ebraico). Ci racconta ...
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darwinismo sociale
Locuzione che apparve negli anni Ottanta dell’Ottocento per indicare l’applicazione dell’evoluzionismo allo studio delle società umane. La locuzione non acquistò mai, però, contenuti [...] darwinismo in campo sociale fu attuata da Herbert Spencer in Inghilterra, il quale ebbe una vasta influenza sulla cultura dell’Ottocento. Con Spencer il darwinismo si trasformò da teoria probabilistica della mutazione in tassello di una metafisica ...
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In generale, ogni concezione che affermi il valore assoluto della personalità come principio esplicativo. In particolare, la dottrina di C. Renouvier affermante la personalità quale categoria suprema e [...] A questo orientamento di Mounier, ripreso in Italia da L. Stefanini, si collega il p. pedagogico, che postula una cultura educativa aperta ai valori classici e cristiani, al di fuori di ogni nozionismo e tecnicismo, e preoccupata di promuovere intime ...
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Pensatore russo (Mosca 1794 - ivi 1856); affrontò nelle sue Lettres sur la philosophie de l'histoire (la prima fu pubblicata, nella versione russa, nel 1836; tre, nell'originale, nel 1862; altre quattro, [...] e l'Occidente. La prima Lettera fruttò a Č. persecuzioni da parte della polizia: dichiarato pazzo, scrisse l'Apologie d'un fou. A Č., la cui influenza sulla cultura russa è stata enorme, si ricollegano tanto gli occidentalisti quanto gli slavofili. ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...