Agàmben, Giorgio. - Saggista italiano (n. Roma 1942); docente di estetica presso le università di Macerata (1988-92), Verona (1993-2003) e IUAV di Venezia. Ha promosso e curato per Einaudi, fino al 1996, [...] sua vasta attività saggistica. Tra le sue opere: L'uomo senza contenuto (1970); Stanze: la parola e il fantasma nella cultura occidentale (1977); Infanzia e storia: distruzione dell'esperienza e origine della storia (1978; nuova ed. 2001); Idea della ...
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Gramsci, Antonio
Politico e pensatore (Ales, Cagliari, 1891-Roma 1937). Vicino in gioventù all’autonomismo sardo, frequentò l’univ. di Torino dal 1911, avvicinandosi alla milizia socialista e rivoluzionaria. [...] – la cui pubblicazione fu frutto di un lavoro editoriale fortemente voluto da Togliatti – hanno avuto grande rilevanza nella cultura italiana del dopoguerra. Sul terreno politico, risale infatti a G. uno dei primi «campanelli d’allarme» critici sulle ...
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Il Rinascimento. Magia e astrologia
Germana Ernst
Magia e astrologia
Il sapere magico e astrologico
All'inizio del 1586 la Bolla Coeli et terrae di Sisto V proclamava solennemente che l'uomo non può [...] , esse hanno anzi dato luogo a un ampio e variegato dibattito riguardante il loro status, il ruolo giocato all'interno della cultura dell'epoca, i rapporti di affinità e di contrasto con altri settori del sapere, i contesti filosofici a cui facevano ...
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BOVIO, Giovanni
Alfonso Scirocco
Nacque a Trani il 6 febbr. 1837, quinto dei sei figli di Nicola. e Chiara Pasquino. Non seguì un corso regolare di studi, non tanto per le disagiate condizioni economiche [...] B., Discorsi parlamentari, Roma 1915, ) e, dotato di straordinaria memoria, in pochi anni si formò da solo una vasta cultura, attingendo ai libri che riusciva a ottenere in prestito dai conoscenti.
Rimasto estraneo alla politica fino alla caduta dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] . Ma come è noto, si tratta di una valutazione critica – assai parziale, in verità ‒ destinata a pesare a lungo nella cultura, e anche nella storiografia, italiane.
A rendersi conto della sostanza del discorso di Croce, e degli obiettivi che il suo ...
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GENTILE, Marino
Enrico Berti
Nacque a Trieste il 9 maggio 1906, da Attilio, insegnante di lettere e preside, storico della città di Trieste ed esponente del gruppo nazional-liberale Società di Minerva, [...] . 365-370), in cui tale concetto era illustrato, e gli affidò la relazione introduttiva su "Il compito dei cattolici nella cultura" nel congresso nazionale della FUCI (Trieste 1930). Perciò il G., pur avendo compiuto i suoi studi alla Normale di Pisa ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] e si configurò come una ripresa dei temi più cari ai filosofi medievali, senza ignorare però le conquiste operate dalla cultura umanistica. I maggiori esponenti della seconda s. furono studiosi come Tommaso De Vio, il cardinale Caetano, autore di un ...
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WARD, James
Delio CANTIMORI
Filosofo e psicologo inglese, nato a Hull (Yorkshire) il 27 gennaio 1843, morto a Cambridge, dove fu professore, il 4 marzo 1925. La sua posizione è indicata dal carattere [...] a un "idealismo critico" di tipo positivistico e neokantiano, e contemporaneamente allo spiritualismo tradizionale della cultura inglese.
Lo studio dell'esperienza psicologica, considerata come un "continuum" dove le distinzioni sono introdotte ...
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Utilitarismo
Carlo Augusto Viano
Le origini
John Stuart Mill diceva che "in uno dei romanzi di Galt, Gli annali della parrocchia, [...] il membro della Chiesa scozzese di cui il libro costituisce un'immaginaria [...] a quello che un tempo era spettato ai sacerdoti. I positivisti, stabilendo un collegamento più stretto, organico, tra cultura e società, sembravano in grado di prospettare mutamenti sociali molto più profondi di quelli proposti dai benthamiani. D ...
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Filosofo (n. Ploeşti 1872 - m. 1951). Fu deputato e ministro della Pubblica Istruzione (1920 e 1926); prof. di storia della filosofia nelle univ. di Iaşi (dal 1896) e di Bucarest dal 1910, succedendo nella [...] . Opere principali: Filozofia Renaşterii ("La filosofia del Rinascimento", 3 voll., 1910-14); Geneza formelor culturii ("La genesi delle forme della cultura", 1934); Destinul omenirii ("Il destino dell'umanità", 4 voll., 1938-44); Istoria filozofiei ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...