Valori
Loredana Sciolla
Il concetto di valore
Il termine 'valore' è usato abitualmente nel linguaggio ordinario in due significati diversi, ma interscambiabili. In un primo significato qualsiasi cosa [...] e altri. Il loro scopo principale è quello di descrivere, con un metodo comparativo, la grande diversità esistente tra le culture umane, nella convinzione che un dato valore può essere compreso solo nel contesto del sistema di idee in cui è inserito ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] (il grande enciclopedista e storico siro del XIII sec.), è tra il V e il VI sec. che sono introdotti nella cultura siriaca i primi elementi di scienza e di filosofia greca. Nel suo Chronicon Syriacum troviamo infatti scritto: "Anche presso i Siri ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
‘Aurora’ rinascimentale, ‘sole’ illuministico
Michele Ciliberto
In un saggio del 1901 – Das achtzehnte Jahrhundert und die geschichtliche Welt («Deutsche Rundschau», agosto-settembre 1901; trad. [...] da Giordano Bruno – venivano sospinti verso il premoderno e consegnati a un ‘mondo dei maghi’, estraneo, in quanto tale, alla cultura e alla scienza moderne.
Su questa discussione varrebbe la pena di soffermarsi più a lungo, mettendo a fuoco in primo ...
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negritudine (franc. negritude)
negritudine
(franc. négritude) Movimento filosofico, culturale, letterario e ideologico del mondo nero francofono. Il concetto di n. esaltava l’unicità e l’essenza della [...] natura e spiritualità africane (o negre) rivendicandone la dignità e il valore rispetto alla cultura e alle tradizioni del mondo occidentale. Elaborato a partire dagli anni Trenta del 20° sec. in seguito alla presa di coscienza del fallimento del ...
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Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] e sede dei valori umani e non riconosce i legami di dipendenza degli individui rispetto alle società e alle culture che li formano.
Le due principali obiezioni che la teoria rawlsiana deve fronteggiare potrebbero tuttavia essere mosse a qualunque ...
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Pseudonimo del letterato e filosofo indiano Aurobindo Ghose (Calcutta 1872 - Pondichéry 1960). Educato secondo il modello inglese, visse in Inghilterra, dove terminò gli studî e pubblicò i primi versi [...] anno del suo ritorno in India. Professore di inglese e francese a Baroda, divenne un appassionato studioso di cultura indiana e acceso sostenitore del movimento nazionalista. Fu tra i promotori della politica di resistenza passiva e del boicottaggio ...
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Rossi Monti, Paolo
Antonio Rainone
Storico della filosofia e della scienza, nato a Urbino il 30 dicembre 1923. Ha insegnato nelle università di Milano, Cagliari, Bologna e Firenze. Dal 1992 è socio [...] dei Lincei. Allievo di A. Banfi, fu poi vicino a E. Garin, che lo indirizzò alle ricerche di storia della cultura e della filosofia rinascimentali (da ricordare in quest'ambito è la monografia su G. Aconcio). Successivamente ha sempre più focalizzato ...
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Pensatore e poeta indiano, nato a Calcutta il 15 agosto 1872, morto a Pondicherry il 5 dicembre 1950. Di agiata famiglia bengalese, fu educato in Inghilterra (1879-93), in particolare a Cambridge. Tornato [...] in India, riscoprì la cultura indiana, studiando lo yoga e il sanscrito. Nel 1906 aderì al movimento nazionalista, partecipando alle sue lotte. Arrestato nel 1908, trascorse un anno nella prigione di Aliporel. Nel 1910 si spostò nell'India francese, ...
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Laicismo
Edoardo Tortarolo
Definizione
Il termine 'laicismo' indica l'atteggiamento di coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, [...] si pose piuttosto il problema di ricercare un contatto con la popolazione cattolica che di fronte alla politica e alla cultura laica si era isolata e organizzata come società civile separata. Alla necessità di allargare le basi dello Stato in questa ...
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Filosofo (n. Costantinopoli 1355 circa - m. Mistrà 1450 circa). Nel 1393 si trasferì a Mistrà, presso l'antica Sparta, e vi rimase per molti anni a capo di una scuola filosofico-religiosa di schietta impronta [...] neoplatonica: egli vagheggiava infatti di risuscitare l'antica cultura per farne la base di un rinnovamento spirituale e politico. Nel 1438 venne in Italia, come consigliere dell'imperatore bizantino Giovanni VIII al Concilio di Ferrara e Firenze. Fu ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...