Segno che si imprime su un oggetto per distinguerlo e riconoscerlo, o anche per indicarne alcune qualità e caratteristiche.
Antropologia
Il m. come segno di proprietà, individuale o di gruppo, è noto [...] a numerose popolazioni di cultura diversa. Sono state interpretate (ma non dimostrate) come tali le tacche presenti su armi e attrezzi dei cacciatori maddaleniani, quali punte di zagaglia, arpioni, spatole di osso ecc. Fra le popolazioni attuali, ...
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Nome latinizzato del filosofo e giurista Christian Thomas (Lipsia 1655 - Halle 1728). Docente nell'univ. di Halle, che era stata fondata nel 1693 e che diventò ben presto, per opera di T., il centro più [...] importante della cultura illuministica e pietistica in Germania, T. svolse un'attività indefessa in ogni ramo del sapere. I Fundamenta iuris naturae ac gentium (Ha1705) rappresentano la sintesi maggiore del pensiero di T., in cui egli distingue nella ...
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Giurista italiano (Avellino 1891 - Roma 1954), fratello di Lanfranco. Già magistrato, passò all'insegnamento universitario nel 1929; fu prof. di diritto civile nelle univ. di Parma, Torino e Roma. Collaborò [...] alla riforma del codice civile. Studioso di larga cultura, coltivò pure e insegnò per incarico la papirologia giuridica. Oltre a corsi e monografie di diritto civile e agrario, diritto romano, epigrafia e papirologia giuridica, annotò, in ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] del diritto, Torino 1996.
Per una dichiarazione dei diritti del nascituro, a cura di A. Tarantino, Milano 1996.
Pluralità delle culture e universalità dei diritti, a cura di F. D'Agostino, Torino 1996.
E. Resta, Poteri e diritti, Torino 1996.
M ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il problema della codificazione
Riccardo Ferrante
Il termine codice si presta a una serie molto ampia di applicazioni e di torsioni semantiche. Dal 'codice genetico' in medicina al 'codice a barre' [...] già il codice penale del 1930, per esplicita dichiarazione di Alfredo Rocco, è la determinata negazione di un percorso di cultura giuridica avviatosi con quelli che lui chiama «gli enciclopedisti». Ma come è stato sottolineato a più voci, è con il ...
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COLTELLINI, Agostino
Martino Capucci
Nacque a Firenze il 17 apr. 1613, figlio unico di Francesco, mercante di origini bolognesi morto il 28 giugno 1631, e di Lisabetta, figlia del pittore Taddeo Curradi.
Fece [...] in M. Maylender, Storia delle Accad. d'Italia, I, Bologna 1926, pp. 219-26).
L'adesione ai modelli della cultura galileiana fu una componente rilevante dell'accademia e ispirò l'attività di vari membri, come, ad esempio, Alessandro Marchetti, che vi ...
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L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, [...] Locride, alla coltura del terreno in massima provvedono direttamente i liberi con le loro famiglie; invece negli stati agricoli a cultura intensiva, come l'Elide, si ha un forte numero di schiavi; negli stati industriali, poi, vediamo che il numero ...
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SVEZIA (sved. Sverige o Sverge, in antico svedese [nel sec. XIII] Svearicke, cioè "Svearnas Rike [stato degli Svedesi]". Il nome appare per la prima volta in Beovulfo nella forma Swiorice; A. T., 61-62; [...] a Sigtuna e a Skänninge (1237), presto seguiti dai francescani a Stoccolma e altrove, anche in Svezia cominciò a fiorire una cultura cristiana. Ma poi, sotto la dinastia dei Folkungi, i progressi furono rapidi; e alla fine del secolo già funzionava a ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] preso parte alla colonizzazione in Italia. I Romani chiamarono Graeci tutti gli Elleni e tale nome si affermò nella cultura occidentale.
La G., come gli altri Stati della regione balcanica, non rappresenta un’unità geografica omogenea, ma un insieme ...
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Canonista (Königsberg 1804 - Aigen, Salisburgo, 1872), di origine inglese, prof. di diritto nelle univ. di Berlino (1827-34), Monaco (1834-49), Innsbruck (1849-51), Vienna (dal 1851). Le sue opere sul [...] diritto della Chiesa e sul diritto tedesco, ricche di cultura classica e filologica, ebbero larga rinomanza in Germania e fuori. Tra le opere principali: Deutsche Geschichte (2 voll., 1832-34); Kirchenrecht (7 voll., 1845-72), un manuale di diritto ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...