GALLARATI SCOTTI, Tommaso Fulco
Nicola Raponi
Nacque a Milano il 18 nov. 1878 dal duca Gian Carlo e da Luisa Melzi d'Eril. Compì gli studi medi presso l'istituto Boselli e il libero liceo A. Manzoni. [...] che proprio nel 1897 aveva aperto una scuola superiore di culturareligiosa e che lo avviò alla lettura e alla conoscenza diretta all'Indice nel 1921, in quanto - secondo la congregazione romana - in esso l'autore avrebbe ripreso ed esaltato le tesi ...
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L'età moderna
Antonio Menniti Ippolito
Dal Medioevo all'età moderna
Che cos'è il Rinascimento? Perché il Medioevo diventa a un certo punto età moderna? E gli uomini che vissero in quel tempo cosa capirono [...] infrangono a poco a poco le credenze religiose. Il polacco Nicola Copernico comprende che è sotto controllo, ma anche uomini di cultura, di scienza, artisti attivi in Nemo, che nell'antica lingua dei Romani vuol dire "nessuno". Per non incontrare ...
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La rottura liberale: i cattolico-liberali nell'Italia del Risorgimento
Francesco Traniello
Non un movimento, ma una costellazione
Sebbene l’attribuzione della qualifica di ‘liberale’ a personalità e [...] di trasformazione della vita e della culturareligiosa iniziati all’epoca delle riforme dei Restaurazione nello Stato pontificio e i suoi indirizzi legislativi, «Archivio della Società romana di storia patria», 78, 1955, pp. 119-135; L. Pásztor ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] a Pio VII dal futuro cardinale Giuseppe Sala; le inchieste sui religiosi promosse da Leone XII nel 1827 e da Pio IX nel Domenico Comparetti, sentendosi un po' soffocato dalla cultura accademica romana, contraria alle novità, nel 1859 era fuggito ...
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Minoranze cristiane nell'Italia unita
Paolo Ricca
Che cos’è una ‘minoranza cristiana’?
‘Minoranza cristiana’ è una categoria non facile da circoscrivere per la varietà e complessità dei fattori che [...] ai moti del 1847-1848 e la fine della Repubblica romana, molti democratici italiani si rifugiarono a Ginevra. Alcuni di loro . Attraverso questa rivista comparve sulla scena della culturareligiosa e politica italiana Giuseppe Gangale (1898-1978), ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] nei territori dell'Impero ottomano. La loro culturareligiosa, filosofica e scientifica fornì un contributo, candidato era lo stesso fratello di Carlo V, Ferdinando, re dei Romani e già sovrano dei territori ereditari degli Asburgo; egli divenne nel ...
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I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] risultato. Tra questi la sostanziale corrispondenza fra la culturareligiosa di Cl (il movimento fondato a Milano da politico affermando esplicitamente di sentirsi erede e cultrice della civiltà romana e cristiana «che ha le sue radici nel messaggio ...
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La politica con i sasanidi
Conflitti, diplomazia e nuove problematiche religiose
Andrea Piras
I primi tre decenni del IV secolo sono un periodo abbastanza tranquillo per quel che concerne il rapporto [...] a riferimenti letterari propri della Persia achemenide, noti nella culturaromana, e qui messi assieme in difesa di Fausta, contro suffragare, nelle sue valenze sia politiche sia religiose. Del resto, la società romana, anche prima di Agostino, non è ...
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Costantino nella storiografia della Controriforma
Sigonio e Baronio tra filologia, censura e apologetica
Guido Bartolucci
La frattura religiosa e lo scontro apertosi tra le diverse confessioni cristiane [...] fonda la donazione e di dimostrare agli avversari della Chiesa romana di essere capace di usare gli strumenti metodologici più , M. Firpo, IV/2, L’Età Moderna. La vita religiosa e la cultura, Torino 1986, ora in A. Biondi, Umanisti, eretici, streghe ...
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La scienza nell'antichità greco-romana
Geoffrey E.R. Lloyd
John Vallance
La riscoperta del passato
Siamo abituati a guardare alle conquiste dell'antichità greco-romana con ammirazione e persino con [...] prima premessa di questa introduzione è che i Greci e i Romani non potevano prevedere il futuro sviluppo della scienza e che quindi autoritaria, per esempio in una cultura dominata da una forma di ortodossia religiosa, o da un rigido rispetto per ...
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stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...
camuno
agg. e s. m. (f. -a). – Abitante della Val Camonica; il nome indicava già gli antichi abitatori (lat. Camuni o Camunni) di questa valle, che da loro appunto prese il nome: di origine autoctona europea, discendenti da popolazioni di...