La nozione di a. consiste specificamente nella distribuzione della capacità di scrivere e di leggere nelle diverse età e società dalle origini della scrittura sino ai giorni nostri; in quanto tale essa [...] che è quello della piena civiltà classica greca e romana, in cui l'uso della scrittura, e quindi ''sapere'' (tra cui quello religioso) della comunità; in ogni caso erano costretti a un uso limitato della cultura scritta; con il Cristianesimo, però, ...
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. Sebbene non sia sempre possibile distinguere la letteratura propriamente fiamminga da quella dei Paesi Bassi del Nord (v. belgio: Letteratura; olanda: Letteratura; paesi bassi: Letteratura), che hanno [...] 'azione più importante, e, nella loro cultura degli ultimi secoli, si può constatare una Il popolo si riconosceva meglio nel roman de Renard, la cui versione questa letteratura la passione delle polemiche religiose, allorché vengono a contrasto gl' ...
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GIUSEPPE, Flavio (Φλάουιος 'Ιώσηπος, Flavius Iosēphus; o meno corretto Giuseppe Flavio)
Arnaldo Momigliano
Storico giudeo. Figlio di Mattia, appartenente a famiglia sacerdotale, nato nel 37-38 d. C. [...] perché le alte autorità religiose di Gerusalemme furono inizialmente persuase ad arrendersi con lui ai Romani. È facile indovinare da questa storia Rassegna mensile di Israel, V (1931). Sulla cultura rabbinica di G.: S. Rappaport, Agada und Exegese ...
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. Anche il teatro moderno europeo, come il greco classico, ha origine religiosa. Il Medioevo cristiano conobbe infatti, avanti il sorgere degl'idiomi romanzi, produzioni drammatiche d'argomento sacro in [...] - presso varî centri di cultura monastica specie della Svizzera ( Hist. de la mise en scène dans le théâtre relig. franç. du Moyené-âge, 2ª ed., Parigi Thomas, Les Strophes et la Composition du "ªSponsus", in Romania, LV (1929), pp. 45-112; F. Liuzzi, ...
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La costituzione di associazioni che si assumessero il compito di diffondere la Bibbia, e quindi di produrne un grandissimo numero di esemplari a prezzi più ridotti (non quindi la semplice copiatura, o [...] della cultura cristiana) fondata fin dal 1698, e la Religious Tract Society (società per la letteratura religiosa) società bibliche non furono ben viste in generale dalla curia romana, che non vedeva rispettate le prescrizioni del concilio di Trento ...
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Nel suo significato più generale il termine denota chi si leva al disopra degli altri in quanto è potente, forte, di nobile stirpe (Hesych., Gloss., s. v.). La figura dell'eroe non è propria soltanto della [...] corvo, la mantide, ecc., se la tribù è di cultura totemistica) opera a favore del suo clan cose mirabili; Pindaro gli dei e gli eroi sono oggetto di culto religioso (Ol., II, 70; New., IV, 45). Questo iscrizioni; nell'epoca romana, la parola eroe ...
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. Antico ordine di poeti cantori, che fiorì presso i popoli celti. S'accompagnavano, narra Diodoro (V, 31) "con uno strumento simile alla lira", cantando "ora canti di gloria, ora invettive"; e li ricorda [...] fudistis carmina, bardi: motivi storici e leggendarî, questioni religiose, leggi, genealogie costituivano l'argomento del loro canto. Dalle Gallie disparvero dopo la conquista romana.
Sopravvissero invece nell'Irlanda, nella Scozia e nel Galles ...
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Città delle Marche, in provincia di Macerata, con sede arcivescovile; è a 661 m. s. m., sopra un arduo rilievo miocenico attraversante la valle sinclinale, detta appunto Sinclinale Camertina. Questo corridoio [...] , Castel Raimondo).
Biblioteche e istituti di cultura. - L'università di Camerino preceduta da e onorifico).
La tradizione religiosa ha conservato memoria dell' ª ed., Camerino 1895; De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, pp. 331, 452; L ...
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Con la sua complessa figura, egli (848-899) domina tutta la storia d'Inghilterra dell'alto Medioevo, eccellendo tanto come guerriero, statista e legislatore, quanto come uomo pio e virtuoso, e protettore [...] Guglielmo il Conquistatore, la massima romana e giustinianea che quel che la supremazia dal Kent era stata religiosa, quella di Northumbria letteraria, quella Francia e dalle Fiandre persone reputate per cultura, coltivò relazioni con Roma e offerse ...
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Intermedia fra l'architetto e l'operaio, la figura del capomastro è quella di colui che, propriamente, riceve dall'architetto gli ordini e ne cura l'esecuzione soprintendendo alla fabbrica, avendo sotto [...] può avere le funzioni di architetto nell'epoca egiziana, greca e romana, quando cioè l'architetto era rivestito di autorità religiosa e da lui si pretendeva (v. architetto) una profonda cultura non solo nella propria arte ma anche nelle altre; nel ...
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stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...
camuno
agg. e s. m. (f. -a). – Abitante della Val Camonica; il nome indicava già gli antichi abitatori (lat. Camuni o Camunni) di questa valle, che da loro appunto prese il nome: di origine autoctona europea, discendenti da popolazioni di...