In senso storico, nome di cerimonie rituali, particolarmente quelle del cultodionisiaco. Poiché queste erano caratterizzate da particolare sfrenatezza dei partecipanti, il termine designa, per estensione, [...] una riunione di persone che si comportano senza alcuna inibizione, specie sessuale, e le manifestazioni stesse di tale comportamento.
L’o. rituale si ritrova tra le istituzioni di numerose religioni e ...
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L’uso di mangiare carne cruda, specie in occasione di sacrifici religiosi.
Il mangiare la carne cruda della vittima sacrificale costituisce un caso specifico del sacrificio concepito come comunione; il [...] il materiale organico solido senza sottoporlo alla manipolazione della cottura.
L’o. era praticata nel quadro del cultodionisiaco dalle menadi come momento culminante di tutta l’azione cultuale: dopo l’inseguimento della vittima animale, questa ...
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KERBAKER, Michele
Ambrogio BALLINI
Indianista, glottologo e letterato, nato a Torino il 10 settembre 1835, morto a Napoli il 20 settembre 1914. Laureatosi ivi in lettere nel 1857, dopo alcuni anni d'insegnamento [...] Alcesti, ivi 1875; Hermes, ivi 1877; Marsia, ivi 1888; Il Bacco indiano nelle sue attinenze col rito e col cultodionisiaco, ivi 1905; Sommario del Mahabharata, coordinato alla traduzione di luoghi scelti del poema. ivi 1904). Di numerosi inni vedici ...
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TIBIA
Guido LIBERTINI
. Musica. - Strumento a fiato (gr. αὐλός), di forma tubulare, il cui suono risultava dalla colonna d'aria che veniva immessa nella cavità e che faceva vibrare una sottile lamina [...] suono di essa accompagnava infatti le cerimonie religiose, ed un posto particolare aveva nelle processioni e nelle funzioni del cultodionisiaco. Si usava negli agoni per segnare l'inizio di una rappresentazione corale o drammatica, e negli esercizi ...
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NEBRIDE (dal gr. νεβρίς, "pelle di cerbiatto")
Goffredo BENDINELLI
Nell'arte figurata e nella poesia greca classica, la nèbride, come pelle di cerbiatto, o più semplicemente di capretto, è uno degli [...] e dei suoi seguaci: satiri, sileni e menadi. L'attributo della nebride è una riprova del carattere primigenio del cultodionisiaco, ricordo d'una civiltà remota, quando le pelli degli animali uccisi erano le uniche vesti dell'uomo. In uno stadio ...
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PENTEO (Πενϑεύς "il doloroso")
Mitico re di Tebe, figlio di Echione e di Agave, figlia di Cadmo. La sua tragica figura è legata al mito di Dioniso e alla leggendaria storia della diffusione del culto [...] dionisiaco in Grecia. Secondo l'azione delle Baccanti di Euripide, che sappiamo però già svolta in un analogo Penteo di Eschilo, andato perduto, P. si oppone a Dioniso, che con un tiaso di Menadi lidie giunge in Tebe dall'Asia, lo dichiara un ...
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FUFLUNS (Fuflun, Fufluns′, Fuflunus, o abbreviato)
Aldo NEPPI MODONA
Divinità etrusca corrispondente al Dioniso dei Greci e al Libero degl'Italici e dei Romani. Il nome è aggiunto spesso accanto alla [...] di questa città. Si volle da alcuni far derivare da βύ(ι)βλινος (nome di un vino), supponendo relazioni tra il cultodionisiaco in Etruria e Nasso, dove si produceva questo vino, in base a una leggenda che conduce là naviganti Tirreni. Altri lo ...
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PRETO (Προῖτος, Proetus)
Mitico re di Tirinto, figlio di Abante e di Aglaia. Già nel grembo materno, e poi nuovamente dopo la nascita, era venuto a contesa col fratello gemello Acrisio, accordandosi infine [...] istruzione a questo di metterlo a morte (v. bellerofonte). Altro episodio della leggenda di P. è quello delle sue figlie, le Pretidi, che per essersi opposte al cultodionisiaco vengono fatte impazzire dal nume, e sono risanate dal veggente Melampo. ...
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MELAMPO (Μελάμπους)
Eroe e veggente della mitologia greca, figlio di Amitaone, marito di Amfianassa, padre di Mantio e Manto. Grazie a due serpenti da lui allevati, che gli leccarono le orecchie, ebbe [...] la mano della figlia Pero; e la guarigione delle figlie di Preto, re di Tirinto, impazzite per essersi opposte al cultodionisiaco. Di tal culto è considerato istitutore M. stesso, che compare nella doppia qualità di veggente e di risanatore. ...
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Vedi ATTICI, Vasi dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
ATTICI, Vasi (v. vol. ι, p. 893 e S, p. 99)
P. E. Arias
Gli studi recenti sui vasi a., oltre a operare una revisione critica delle attribuzioni, esaminano [...] , era stato attirato dai piccoli vasi di questo maestro, in buona parte oinochòai e chòes che i devoti del cultodionisiaco, frequentatori della festa delle Antesterie, portavano con sé e dedicavano in occasione dell'inizio della primavera. Le sue ...
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dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
leneo
lenèo agg. e s. m. [dal lat. lenaeus, gr. ληναῖος, der. di ληνός «torchio»; nel sign. 2, dal gr. τὸ Λήναιον]. – 1. agg. Nell’antica Grecia, epiteto classico (propr. «dio del torchio») del dio Dioniso. 2. s. m. Recinto del demo attico...