Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta [...] è stata aumentata di un fattore dell’ordine di 100, arrivando quindi alla megabase (pari cioè a un centesimo, o poco meno, di un cromosoma umano). Uno YAC è una sequenza, derivata per es. da un genoma umano, che è stata trasformata in una sorta di ...
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Biologia
Variante normale di un cromosoma, non associata a nessun difetto a livello fenotipico. Per es., si presentano di grandezza variabile le zone eterocromatiche vicino al centromero dei cromosomi [...] Y. Variazioni nei diversi individui si possono anche notare nei satelliti del braccio corto dei cromosomi acrocentrici 21, 22, 13, 14 e 15. Tutte queste zone sono costituite da eterocromatina.
Botanica
Presenza su una pianta di due tipi di organi ...
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Biologia
La parte terminale del cromosoma.
Negli anni 1930 B. MacClintock e H.J. Muller, studiando indipendentemente organismi diversi, osservarono che le parti terminali dei cromosomi avevano un ruolo [...] terminale sorge perché le DNA polimerasi (gli enzimi che duplicano il DNA) non sono in grado di copiare i cromosomi per tutta la loro lunghezza; pertanto il processo di duplicazione lascia un piccolo segmento non copiato nella regione dei telomeri ...
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In biologia, il processo di distensione del cromosoma, o di sue parti, riferito alle eliche di DNA durante la replicazione, la mitosi o la trascrizione. ...
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secretore Il locus genico Se, localizzato sul cromosoma 19, che determina la secrezione degli antigeni dei gruppi sanguigni AB0. È ereditato come caratteristica autosomica dominante.
S. si dice anche di [...] individuo che secerne gli antigeni dei gruppi sanguigni AB0 in forma solubile, nei vari liquidi del corpo: saliva, sperma, latte ...
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In genetica, virus il cui genoma, integrato in un cromosoma della cellula ospite, si trasmette assieme al cromosoma da una generazione cellulare alla successiva (➔ retrovirus). ...
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In genetica, mutazione del genoma, che consiste nella presenza di un cromosoma soprannumerario o di un frammento di cromosoma a carico di una determinata coppia cromosomica. Le t. hanno come sintomo comune [...] 21; ➔ Down, John Langdon Haydon), la sindrome di Pätau (t. del cromosoma 13; ➔ Pätau, Klaus) e la sindrome di Edwards (t. del cromosoma 18; ➔ Edwards, John Hilton); nella t. del cromosoma 14 a mosaico coesistono due linee cellulari: una con corredo ...
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(o lyonizzazione) In genetica, fenomeno (detto anche eterocromatizzazione) per cui un cromosoma o una serie di cromosomi diviene eterocromatico e perciò inattivo. Nei Coccidi durante lo sviluppo embrionale [...] femminili appare come un corpicciolo intensamente colorato (corpo di Barr). All’inizio dello sviluppo di uno zigote femminile, entrambi i cromosomi X sono eucromatici e attivi nella sintesi di RNA; allo stadio di blastula, ogni cellula che reca i due ...
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Zona nel citoplasma dei procarioti in cui risiede il DNA (cromosoma batterico); anche, DNA in un cloroplasto o in un mitocondrio.
In virologia, struttura ribonucleoproteica all’interno di un retrovirus. ...
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cromosoma
cromosòma s. m. [comp. di cromo- e -soma, termine coniato nel 1888 (ted. Chromosom) dall’anatomista berlinese W. Waldeyer] (pl. -i). – In biologia, nome di corpiccioli intensamente colorabili, che si mettono in evidenza nel nucleo...
cromosomico
cromosòmico agg. [der. di cromosoma] (pl. m. -ci). – Che si riferisce ai cromosomi: corredo c. (v. corredo, n. 3 c); mutazioni c., variazioni che interessano la struttura del cromosoma; aberrazioni c. (v. aberrazione, n. 6); patologia...