ontologismo
Tendenza a dare, nella formulazione dei problemi speculativi, importanza determinante al punto di vista ontologico. Quindi o. è, in genere, una filosofia che faccia idealmente precedere la [...] che crea il particolare «esistente». Nella filosofia novecentesca ha assunto il nome di o. critico la dottrina di Carabellese, che, muovendo dal criticismo kantiano, tende appunto a una concezione ontologica dell’essere e dell’oggetto. Va ricordato ...
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Scrittore italiano (n. Ciriè 1965). Dopo alcuni racconti apparsi nell'antologia di racconti Papergang (1990), curata da P.V. Tondelli nell'ambito del progetto di scrittura giovanile Under 25, esordì nel [...] incongruenze e le contraddizioni del mondo contemporaneo. Nel romanzo Brucia la città (2009) ha estremizzato il lucido criticismo già presente inTorino è casa mia (2006), descrivendo i radicali mutamenti sociali che hanno interessato l'ex capitale ...
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Storico della filosofia italiano (Cuneo 1928 - Roma 2001), prof. nelle univ. di Trieste e Roma "La Sapienza", dal 1992 docente nella Terza univ. di Roma. Membro del comitato direttivo dell'Internationale [...] alla dialettica, al nichilismo, all'ermeneutica e al pensiero italiano del dopoguerra. Opere principali: Dopo Kant. Il criticismo nell'età preromantica (1957); F. H. Jacobi. Dall'illuminismo all'idealismo (1963); Mito, rivelazione e filosofia in ...
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Nichilismo
VValerio Verra
di Valerio Verra
Nichilismo
sommario: 1. Origini e significati del termine. 2. Nichilismo, esistenzialismo e ontologia. 3. Nichilismo, teologia e religione. 4. Nichilismo, [...] umani che ha caratterizzato i primi decenni del secolo - e di cui si è trovata testimonianza anche nell'opera di critica e di protesta del Brecht giovane sì da parlare di un suo ‟nichilismo illuministico" e ‟nichilismo anarchico" (v. Schwarz, 1971 ...
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Filosofo, nato a Groppello Cairoli (Lomellina) nel 1840, morto a Pavia l'11 settembre 1906. Si laureò nell'università di Torino, studiò poi in Germania presso il Lotze, di Cui fu ammiratore fervente. Fu [...] questo il periodo di maggiore attività scient;fica: già aveva pubblicato un pregevole lavoro: G.B. Vico, studi critici e comparativi (Torino 1867), e dal 1869 al 1873 lesse nell'Istituto lombardo una serie di studî e appunti Su l'intelligenza umana e ...
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Lange, Friedrich Albert
Filosofo tedesco (Wald, Solingen, 1828 - Marburgo 1875). Nel periodo del conflitto costituzionale (1861-66) abbandonò i nazional-liberali e passò all’opposizione. Al congresso [...] Bedeutung in der Gegenwart (1868; 10ª ed. 1921), nella quale la sua adesione ai motivi essenziali del criticismo kantiano lo portò a rivalutare il materialismo come strumento di spiegazione scientifica, negandogli comunque ogni validità metafisica ...
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VERRA, Valerio
Giacinta Spinosa
Storico della filosofia, nato a Cuneo il 19 febbraio 1928. Dal 1964 professore di Storia della filosofia nella facoltà di Magistero dell'università di Trieste, dal 1968 [...] delle opere di S. Maimon (Gesammelte Werke, 7 voll., 1965-77), ha studiato il pensiero postkantiano (Dopo Kant. Il criticismo nell'età preromantica, 1957), soprattutto F.H. Jacobi e J.G. Herder (F.H. Jacobi. Dall'illuminismo all'idealismo, 1963 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il pensiero di Kant si pone come cerniera tra due secoli, non solo nel senso che cerca [...] male che determina la legge morale, ma al contrario la legge morale che determina che cosa sia bene e che cosa sia male (Critica della ragion pratica I, 1, 2). La volontà buona non è quella che agisce secondo la legge ma quella che agisce in vista ...
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Schelling, Friedrich Wilhelm Joseph
Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854).
Gli studi e i primi scritti
Tra il 1790 e il ’95 studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, [...] filosofia dell’ultimo Schelling. Questo indirizzo di ricerca ha dato importanti risultati sia sul piano del confronto critico-speculativo di filosofi come Marcel, Jaspers e Heidegger, sia su quello delle interpretazioni parziali o complessive del ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] , 1756; Neuer Lehrbegriff der Bewegung und Ruhe, 1758). Dopo il 1760, pur muovendosi ancora nell'ambito del wolffismo, gli spunti critici contro le teorie di G. W. Leibniz s'infittiscono e i dubbî e le perplessità aumentano: sia che si cerchi di ...
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criticismo
s. m. [der. di critica, sul modello del ted. Kriticismus (da cui anche l’ingl. criticism e il fr. criticisme)]. – Dottrina filosofica che indaga le strutture, i limiti, la validità dell’attività conoscitiva; più propriam., la dottrina...
critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...