Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] novelle umoristiche che con vivace realismo esprimono una tollerante critica della vita culturale e sociale del tempo. Molto successo , B. Theis e H. Vlugt; installazioni video e cinematografiche, fotografie e immagini digitali M. van Warmerdam, A. ...
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Stati Uniti
Franco La Polla
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti
Se il cinema è un'invenzione francese, il suo radicale sfruttamento in senso spettacolare appartiene senza dubbio agli Stati [...] John W. Noble. Fu peraltro un insuccesso di pubblico e di critica. Ma era stato un tentativo di fare cinema da parte degli di territorio privilegiato. Ciò spiega la nascita di un genere cinematografico particolare, noto come woman's film, nel quale la ...
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Svezia
Stefano Boni
Cinematografia
Il cinema svedese si sviluppò con qualche ritardo rispetto a quello di altri Paesi nordici come la Danimarca. Intorno al 1913, tuttavia, entrò nel suo periodo aureo, [...] e Bergman come direttore artistico. Il vero motore del cambiamento fu il giovane critico Widerberg che, nei suoi articoli e saggi, attaccò duramente l'industria cinematografica svedese, colpevole ‒ a suo giudizio ‒ di aver imposto troppi limiti ai ...
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Cecoslovacchia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
La storia del cinema 'cecoslovacco', come l'intera storia dei Paesi legati alla corona asburgica, non poté avere ai suoi inizi un carattere unitario. La [...] raggiunta). Con la creazione nel settembre 1953 dei primi studi cinematografici della Slovacchia, a Koliba, il ritardo in cui essa ancora in Vlčí jáma e in Zde jsou lvi le prime critiche al sistema socialista del lavoro; Touha, considerato il primo ...
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Europa
Bruno Roberti
Paolo Marocco
Cinematografia
Caratteri di un cinema europeo
La faticosa ricerca di un'identità complessiva del prodotto cinematografico europeo, avvenuta nel quadro della travagliata [...] autori, e la politica autoriale fu vincente non solo presso la critica e i festival, ma anche per la formazione di un nuovo L'Europa, 1° vol., Miti, luoghi, divi, 2° vol., Le cinematografie nazionali, a cura di G.P. Brunetta, Torino 1999-2001.
Il ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] al Neorealismo italiano, costituì un importante punto di riferimento. Esso trovò un pubblico fattosi critico ed esigente, ormai cinematograficamente alfabetizzato. Gutiérrez Alea in La muerte de un burócrata (1966) individuò nella burocrazia una ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...