simbolo
Dal lat. symbolus e symbolum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»). [...] delle forme simboliche) trasforma la kantiana «criticadellaragione» in una «criticadella civiltà» e propone una teoria delle all’idea che il suo senso sia racchiuso nella sua pura immediatezza sensibile, il rinvio a uno sfondo metafisico che ...
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teoria
Dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός, termine che nell’antica Grecia indicava una persona inviata, di solito come parte di una delegazione (detta ϑεωρία), a consultare un oracolo o ad assistere a una [...] filosofia teoretica, come indagine sulla struttura dellaragionepura e sulla conoscenza delle leggi naturali, e filosofia pratica, della Scuola di Francoforte hanno definito «t. critica» una variante sociologica, psicoanalitica ed estetizzante della ...
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Dal gr. εμπειρία («esperienza»). In generale, atteggiamento filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Tradizionalmente considerato nelle storie della filosofia in opposizione a «innatismo» [...] prodotti dalla nuova immagine del mondo frutto della rivoluzione scientifica.
In un noto passo dellaCriticadellaragionpura, Kant, discutendo della controversia se le conoscenze pure dellaragione derivino dall’esperienza o se piuttosto abbiano ...
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Dal gr. διαλεκτικὴ (τέχνη), propr. «arte dialogica». In senso generico significa l’arte del dialogare, del discutere, intesa come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, [...] scuola platonica, come Proclo e Damascio.
La concezione negativa della d. risorge in Kant, nel quale la d., esaminata nella terza parte dellaCriticadellaragionpura, la D. trascendentale, è sinonimo non già, come in Platone, di conoscenza vera ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Illusioni storiche
Più che della “filosofia del XVIII secolo” in questa introduzione si [...] ’opera del marchese de Sade. È a queste istanze del sentimento che tenterà di offrire una fondazione la CriticadellaRagionpura kantiana, che sembra riprendere e riorganizzare le riflessioni settecentesche, ma in effetti si presta a una lettura ben ...
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fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] , Pars posterior, 1737; §§ 528; 709). Kant, nella sezione dedicata ai postulati del pensiero empirico in generale dellaCriticadellaragionpura (Analitica trascendentale, lib. II, cap. II, sez. III) riconosce le proposizioni «nulla avviene per un ...
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immaginazione
Nella psicologia aristotelica, facoltà di produrre immagini sensibili (φαντάσματα). Connessa ai sensi ma non limitata o condizionata da essi, distinta dall’intelletto e dall’opinione, l’i. [...] associazione». La prima è a priori, la seconda no. La 1ª ed. dellaCriticadellaragionpura (➔) (1781) poneva l’i. accanto a sensibilità e intelletto come una delle «tre fonti soggettive di conoscenza su cui si fonda la possibilità di una esperienza ...
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Termine che indica, se usato in senso generico, la coscienza che l’io ha di sé stesso. In senso proprio, relativamente cioè al contesto del linguaggio idealistico in cui il termine ha trovato la più larga [...] gira a vuoto, dando origine a una conoscenza – quella prodotta dalle idee dellaragione, esaminate nella terza parte dellaCriticadellaragionpura (➔), la Dialettica trascendentale – puramente illusoria. Una ben diversa posizione assume invece il ...
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Ogni fenomeno passivo della coscienza.
Aristotele identifica l’a. con il patire, e quindi con una delle dieci categorie della sostanza vivente. Oggetto del patire sono i sensi, che trasmettono all’anima [...] Kant. Dal punto di vista conoscitivo il concetto di a. riveste grande importanza nella Criticadellaragionpura (➔) di Kant, ed è alla base della fondamentale distinzione fra intuizioni e concetti: diversamente dai concetti, che riposano su funzioni ...
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riflessione
Dal lat. tardo reflexio, propr. «ripiegamento». Operazione con cui l’intelletto, in possesso di un contenuto qualsiasi, ottiene conoscenza di sé e delle proprie funzioni. Il termine acquista [...] . Distaccandosi parzialmente da questa tradizione, sarà Kant a proporre (Criticadellaragionpura, 1781, B 316-346) una nuova concezione della r., definendola come «la coscienza della relazione tra le rappresentazioni date e le nostre varie fonti di ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
criticismo
s. m. [der. di critica, sul modello del ted. Kriticismus (da cui anche l’ingl. criticism e il fr. criticisme)]. – Dottrina filosofica che indaga le strutture, i limiti, la validità dell’attività conoscitiva; più propriam., la dottrina...