METODOLOGIA
Guido Calogero
. Filosofia. - Termine significante "dottrina del metodo" e corrispondente al tedesco Methodenlehre (più tardi fu usato anche Methodologie), per la prima volta adoperato in [...] da Kant. Questi designò con esso, in sede di criticadellaragion pura, la "determinazione delle condizioni formali d'un completo sistema dellaragion pura" e in sede di criticadellaragionpratica la tecnica mirante allo scopo di rendere le pure ...
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virtu
virtù
Il termine non ebbe originariamente quel significato specificamente morale che ha avuto in seguito nelle dottrine filosofiche e religiose. Il termine greco ἀρετή e quello latino virtus stanno, [...] , cioè sulla volontà buona di chi agisce (Fondazione della metafisica dei costumi, 1785, II, L’autonomia della volontà come principio supremo della moralità). La Criticadellaragionpratica (➔), infatti, non fa tanto riferimento alla v., quanto ...
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PETRONE, Igino
Jonathan Salina
PETRONE, Igino. – Nacque a Limosano, presso Campobasso, il 21 settembre 1870, da Errico, notaio, e da Giulia Iacovone.
Dopo i primi studi, compiuti nella provincia natale [...] in senso scolastico e aristotelico. A questo proposito, sostenne che il dovere di cui parla Immanuel Kant nella Criticadellaragionpratica deve pure essere «dovere di qualche cosa», e attribuisce all’idea del Bene questa assoluta necessità di ...
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intenzione
Dal lat. intentio «atto di tendere verso un oggetto», quindi l’atto dell’intelletto teso a comprendere l’oggetto o quello della volontà teso a ordinare l’azione a uno scopo; nelle traduzioni [...] atto. In tal senso, l’i. non è rintracciabile nell’etica aristotelica dove l’atto non viene esaminato in base al suo fine, ma in base al suo movente. Grandissimo rilievo all’i. nell’atto morale è dato anche da Kant nella Criticadellaragionpratica. ...
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massima
Nell’accezione generica, presente fin dall’antichità, giudizio, sia personale sia collettivo, proposto come norma generale o come regola di condotta, senza essere fondato su principi o dimostrazioni. [...] a tutti gli esseri ragionevoli se la ragione avesse pieno potere sulla facoltà di desiderare» (I). Nella Criticadellaragionpratica (➔) (1788), m. è il principio pratico in cui «il soggetto considera la condizione come valida solamente per la ...
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vita
La condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare, ed eventualmente reintegrare, la propria forma e [...] (Herder, Hölderlin, Schiller, Jacobi), che in vario modo si rifanno a Kant, segnatamente alla Criticadellaragionpratica (➔) e alla Critica del giudizio (➔). Notevole rilievo assumono, in questo contesto, le teorizzazioni di Goethe, Schelling e ...
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saggezza
Capacità di seguire la ragione nel comportamento e nei giudizi; equilibrata prudenza nel distinguere il bene e il male, nel valutare le situazioni e nel decidere, nel parlare e nell’agire. A [...] per l’uomo: essa consiste nella conoscenza del sommo bene e nel conformarsi a esso della volontà (Kritik der praktischen Vernunft, 1788, II, I; trad. it. Criticadellaragionpratica). Nel 20° sec. l’attualità del concetto di s. come sapere ...
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appetizione
Tendenza della volontà o desiderio istintivo che spinge a ricercare il raggiungimento di un fine, l’appagamento di un’aspirazione, o anche la soddisfazione di un bisogno materiale. Nella [...] la «facoltà di desiderare inferiore» che ha come punto di riferimento un oggetto sensibile, mentre la «facoltà di desiderare superiore» è determinata dalla semplice rappresentazione del dovere morale (Criticadellaragionpratica, 1788; I, I, 3). ...
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Kant, Immanuel
I. Kant
1724
Nasce a Königsberg in Prussia
1740
Entra all’univ. di Königsberg
1755-70
(cd. periodo precritico) Pubblica numerosi testi (anche scientifici), che risentono dell’influenza [...] e fa del problema critico il centro della sua riflessione
1781
Pubblica la prima edizione dellaCriticadellaragion pura (la seconda vede la luce nel 1787)
1788
Esce la Criticadellaragionpratica
1790
Termina la Critica del giudizio
1793 ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] come seconda sezione di Umanesimo positivo e emancipazione marxista) e La libertà comunista. Saggio di una criticadellaragion "pura" pratica (Messina 1946: ristampata a Milano nel 1963).
La prima contrapponeva all'innatismo aprioristico dei diritti ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
antinomia
antinomìa s. f. [dal lat. antinomĭa, gr. ἀντινομία, comp. di ἀντί «contro» e νόμος «legge»]. – Contraddizione, reale o apparente, fra due leggi o disposizioni di legge, fra due concetti, fra due tesi, fra un principio e un altro...