Storico greco (n. 200 circa - m. 120 circa a. C.). Venuto a Roma come ostaggio nel 168, legatosi quindi col circolo degli Scipioni, poi, dopo il 146, fu designato da Roma a provvedere all'assetto della [...] documentarie dirette sulle quali esercita una approfondita ricerca critica; una notevole cura mostra anche nella disposizione , ma soprattutto dal diverso giudizio che, della costituzione romana, si dà nell'ambito del libro 6º: ora considerata ...
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Scrittore italiano (Roma 1889 - ivi 1962), fu tra i fondatori della Ronda. Esordì con il racconto lirico-simbolico Pazienze e impazienze del Maestro Pastoso (1914); seguirono raccolte di prose fra l'invenzione [...] e la critica, la divagazione e la confessione autobiografica, risolvere figurativamente l'osservazione, il giudizio, la "moralità": Amici allo sogno dentro l'altro, postumo, 1965, a cura del figlio Gabriele; Le scale di servizio: introduzione al ...
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Storico inglese di origine ebraico-polacca (Wola Okrzejska 1888 - Londra 1960); trasferitosi (1906) a Oxford, naturalizzato, lavorò nel tempo di guerra per la propaganda del Foreign Office e pubblicò saggi [...] 1929), sottopose a revisione il corrente giudizio whig sulla politica britannica e introdusse un della vita parlamentare inglese del Settecento, fondato sulla su un piano di stretto realismo, la critica di non aver saputo valutare il peso dell ...
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Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative [...] animali e l'acutezza del suo spirito di osservazione appare sia nei disegni sia nelle descrizioni e nel giudizio sulle affinità fra le fantastico. Definitosi, con espressione fin troppo esagerata dalla critica "omo sanza lettere", L. attinge a una ...
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Poeta, narratore, drammaturgo tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832). Genio fra i più poderosi e poliedrici della storia moderna, si manifestò in un'epoca in cui ormai risultava operante la [...] , che lo orientò a cercare, come poi sempre fece, l'orma del divino nel segreto della natura.
Nel 1770 si trasferì a Strasburgo per suoi innumerevoli critici (tra cui Hauptmann, Hofmannsthal, George, Hesse, Th. Mann), è unanime il giudizio che lo ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] di D., ponendo al suo centro la critica della tradizione e dell'autorità. I temi del Discours e l'intento dichiarato di voler tedesco, Hegel e la successiva storiografia consolidarono questo giudizio, indicando nel cogito l'atto di nascita della ...
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Uno dei dodici Apostoli. Secondo il Vangelo di Matteo (16, 17-19; cfr. Giovanni, 1, 42) il suo nome originario, reso in italiano come Simeone o, per lo più, come Simone (gr. Σίμων), figlio di Giona, fu [...] . aveva riconosciuto Gesù "il Messia, il Figlio del Dio vivente", in Matteo seguono le famose parole una rivelazione di Gesù sul giudizio finale, la punizione dei malvagi , fratello fedele, che alcuni critici considerano come una specie di segretario ...
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Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - Friburgo 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] e in Italia per la ripresa del problema del nichilismo in rapporto agli sviluppi della quelle forme di proposizione e di giudizio che siano conformi alle regole Occorre invece andare a fondo nella critica della metafisica, mettendo in luce quanto ...
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Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, [...] criterî su cui esse si basano nei loro giudizî e nelle loro azioni siano frutto di è il suo nesso col grande movimento sofistico del sec. 5°, che gli è in parte egli è sì l'erede ma anche l'acerbo critico, è d'altronde il motivo determinante della sua ...
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Fisico (Ulma 1879 - Princeton 1955). Trascorsi i primi anni della sua vita a Monaco, dopo un breve soggiorno a Milano Einstein si trasferì con la famiglia in Svizzera. A Zurigo completò gli studî secondarî [...] . Per esempio, a giudizio di E., non esistono ragioni plausibili perché, nello studio del fenomeno di induzione elettromagnetica, Einstein. A partire dal 1927, E. assunse una posizione critica, che divenne poi di aperto dissenso, nei confronti degli ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...