Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il dibattito sul criticismo di Kant sviluppatosi nell’ultimo decennio del XVIII secolo [...] dalla coscienza comune. Secondo Reinhold, senza la comprensione di un criterio universale che guidi il sapere non è possibile giungere separazione tra anima e corpo tipica delle filosofie di Descartes, Leibniz e Spinoza. Il criticismo e la filosofia ...
Leggi Tutto
Impiegato nel corso della storia con significati spesso eterogenei e in riferimento a distinte tradizioni di pensiero, il termine designa genericamente il complesso delle dottrine che, in assenza di certezza, [...] stoico della rappresentazione come mezzo di comprensione del reale e criterio assoluto di verità, e sostenuta l’opportunità delle opinioni, condotte da Pascal, P. Fermat, Chr. Huygens, Leibniz, i fratelli Bernoulli, A. de Moivre, solo per citare i ...
Leggi Tutto
Nella storia della filosofia si incontrano sostanzialmente due significati di c., uno soggettivo, come sicurezza da parte del soggetto della verità di una conoscenza acquisita, e uno oggettivo, come garanzia [...] di quello agostiniano, non ha mai svalutato l’apporto della conoscenza sensibile.
In epoca moderna Cartesio, fissando il criterio copie ‘illanguidite’ di sensazioni vivaci, e quindi la conoscenza fonte di c. poggia sui sensi. In Leibniz, al contrario ...
Leggi Tutto
RAMAZZINI, Bernardino
Silvia Marinozzi
RAMAZZINI, Bernardino. – Nacque a Carpi il 4 ottobre 1633 da Bartolomeo Ramazzini e da Caterina Federzoni.
A 19 anni si trasferì a Parma per compiere gli studi [...] ai luoghi di esercizio dei mestieri. La diversità del criterio logico di ordinamento dei Costitutiones epidemicae, Milano 1964; P. Di Pietro, Carteggio tra R. e Leibniz, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le antiche province ...
Leggi Tutto
assiomatizzazione
Processo che riconduce un insieme di conoscenze a principi dai quali l’insieme può essere derivato o dedotto. È possibile distinguere nella riflessione matematica (e in quella filosofica [...] .
La concezione classica o euclidea
Si basa su un criterio extra-logico di evidenza che garantisce sia la intelligibilità dei termini primitivi, moderna in quanto modello di organizzazione del sapere (Hobbes, Spinoza, Leibniz, Kant, ecc).
La ...
Leggi Tutto
Cavalieri, principio di
Cavalieri, principio dicriterio che consente di stabilire se due superfici hanno la stessa area o due solidi hanno lo stesso volume. Il criterio fu utilizzato da B. Cavalieri [...] di G.W. Leibniz e I. Newton. In sostanza, il principio si basa sull’idea di pensare una figura piana come formata da un indeterminato numero didi un cono con quello della cosiddetta scodella di → Galilei. Il principio, che fornisce un criterio ...
Leggi Tutto
storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici.
Il complesso delle opere [...] e nel suo contraddittore, P.S. Pallavicino. La Istoria del concilio di Trento (1619) di Sarpi era infatti l’applicazione, a un argomento di carattere religioso, dei criteridi valutazione instaurati dalla s. fiorentina.
Il quadro europeo fu sconvolto ...
Leggi Tutto
SOGGETTIVISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, derivante dal significato che il vocabolo "soggetto" acquista nell'età moderna, quando viene riferito essenzialmente all'attività pensante (v. per [...] il soggettivismo appare come subordinazione di ogni valore conoscitivo e morale al criterio soggettivo dell'utilità; mentre nelle varie concezioni che, dal Leibniz al Berkeley, avvertono l'esigenza di concepire tutto l'universo come risolventesi ...
Leggi Tutto
LIBERTÀ (lat. libertas; fr. liberté; sp. libertad; ted. Freiheit; ingl. freedom o liberty)
Gioele SOLARI
Giulio PAOLI
Spartaco RUFFO MANGINI
Augusto GUZZO
Emilio CROSA
Federico CELENTANO
Giovan [...] Locke, il Leibniz nega energicamente la "libertà d'indifferenza", ma il suo intento è di contrapporsi a Spinoza (art. 140-144), che il codice del 1930 sistema con miglior criterio classificativo in un titolo a parte: "Dei delitti contro il sentimento ...
Leggi Tutto
MASSIMI e MINIMI
Guido Ascoli
. Preliminari. - In questa locuzione è contenuto il soggetto di molte ricerche matematiche, di vario carattere e di notevole interesse teorico e pratico. Esse hanno comune [...] . Cauchy notò che se la derivata è positiva prima di a, negativa dopo a, si ha un massimo; si ha un minimo se si hanno i segni opposti.
È in generale preferito il criterio della derivata seconda (Leibniz): se in un punto dove è nulla la derivata ...
Leggi Tutto
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...