TEOLOGIA
Jean Galot
Valdo Vinay
. Teologia cattolica (XXXIII, p. 527). - Il periodo che va dal 1960 al 1975 è stato profondamente segnato - per la t. cattolica - dai lavori del Concilio Vaticano II [...] obiezione teologica a questa eventualità. Essi pensano che se il Cristo ha scelto solo uomini come pastori della sua Chiesa, il motivo dev'essere ricercato nella mentalità giudaica dell'epoca, che non avrebbe tollerato un sacerdozio femminile. Dato ...
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Dottrina che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del singolo. È una parte delle credenze coessenziale all’idea stessa della religione e questo spiega perché credenze escatologiche s’incontrino sia [...] di questi (A. Schweitzer) l’e. è solo la dimensione esteriore del pensiero di Cristo, assunta come essenziale dalla primitiva tradizione cristiana per effetto dell’ambiente giudaico; per altri (K. Barth) l’e. ha ancora un’importanza nel cristianesimo ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] i Giudei che continuamente tumultuavano su istigazione di Cresto»). Il messaggio cristiano giunse presto a Roma, trovando il primo centro di diffusione in ambito giudaico. Un’ulteriore testimonianza, di primaria importanza nella comunità romana, è ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] a Roma, Largo del G., a Napoli, ecc.).
Il termine Cristo è propriamente apposizione e significa "Messia", cioè re consacrato dall' la condanna. Emerge, nel processo di fronte all'autorità giudaica, la proclamazione di quanto era stato tenuto segreto: ...
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(gr. ᾿Αποκάλυψις) Titolo di scritti, canonici o apocrifi, contenenti rivelazioni relative ai destini ultimi dell’umanità e del mondo. Il più noto è il libro accolto nel canone del Nuovo Testamento. Nelle [...] per indicare tutti gli scritti, redatti fra il 2° sec. a.C. e il 2° d.C. in ambiente giudaico e cristiano, che presentandosi come a. nel senso etimologico di «rivelazione», si propongono di spiegare religiosamente i misteri dell’origine e del ...
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Apologeta cristiano (Atene 150 - Cesarea Marittima tra il 211 e il 215); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo [...] religione e della mitologia pagana con argomenti d'intonazione stoica o di origine giudaica; il Pedagogo, in cui si affronta il vero problema della formazione del cristiano che unisce rivelazione e cultura filosofica e che di queste si serve per ...
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1. Santo; cristiano di Damasco che, in seguito a una visione, visitò s. Paolo, e imponendogli le mani gli restituì la vista e lo battezzò, rivelandogli la sua missione (Atti, 9, 10-18; 22, 12-16). Tradizioni [...] , 22, 2-5; 24, 2 segg.). Secondo alcuni (Loisy), A. non sarebbe stato più sommo sacerdote in quell'anno; secondo altri, fu destituito nel 59 circa. Sarebbe stato ucciso all'inizio della rivolta giudaica dai sicarî comandati da suo figlio Eleazaro. ...
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cristianesimo
Emanuela Prinzivalli
Dalla tradizione giudaica alla promessa universale di salvezza
Il cristianesimo, la cui denominazione rivela il legame fondamentale con la figura di Gesù Cristo, è [...] venivano reinterpretati come prefigurazioni dei fatti di Cristo e della Chiesa: in sostanza era la fede in Cristo che forniva la chiave per assimilare la Bibbia giudaica.
La persistenza dell'eredità giudaica comportò il dogma dell'unicità di Dio ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] che il paradiso è la Chiesa; l'albero della vita la c. di Cristo. Di quest'albero altrove si dice che è piantato da una parte e dall con Trifone, Milano 1988; G.M. Vian, Interpretazioni giudaiche e cristiane antiche del sogno di Giacobbe (Genesi 28 ...
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Vicino Oriente antico. Il comportamento
Wilfred G. Lambert
Maurice Gilbert
Raymond Westbrook
Mario Liverani
Lester L. Grabbe
Il comportamento
La 'sapienza' mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Nella [...] quadro esauriente della società umana e delle sue attività, con uno scarso interessamento per la morale intesa in senso giudaico-cristiano. La società umana era concepita, infatti, come un insieme di istituzioni sociali nel quale i concetti di bene e ...
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verace
agg. [dal lat. verax -acis, der. di verus «vero» sul modello di fallax «fallace», mendax «mendace», ai quali si oppone]. – 1. Sinon. letter. di vero, in alcune delle accezioni di questo agg.: a. Che ha in sé verità, che è fonte di verità:...
stimmate
stìmmate (o stìgmate; anche stìmate e ant. stìmite o stigme) s. f. pl. [dal lat. stigmăta, plur. di stigma -ătis, dal gr. στίγμα -ατος: v. stigma1]. – 1. In greco il termine indicava il marchio impresso col ferro sul bestiame in segno...