Teologo protestante e storico del cristianesimo (Öhringen, Württemberg, 1822 - Tubinga 1899). Predicatore di corte a Stoccarda (1851), succedette (1861) sulla cattedra di teologia dell'univ. di Tubinga [...] a F. Ch. Baur, combattendo le sue dottrine e quelle di Strauss sia negli Jahrbücher für deutsche Theologie che dirigeva, sia nell'opera Untersuchungen über die evangelische Geschichte (1864). Di massima ...
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Chiesa Si definisce cattolica, cioè "universale", la Chiesa cristiana di Roma, a partire all'incirca dal tempo dell'Editto di Costantino (313), che stabilì che il cristianesimo era religione lecita nell'Impero [...] romano. Dopo la riforma protestante, l'attributo di cattolica serve soprattutto a distinguere la Chiesa di Roma da altre confessioni cristiane, come quelle protestanti e ortodosse (v. fig.).
Definizione ...
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Martire (m. Alessandria 202). Convertitosi al cristianesimo per influsso di Origene, fu condannato durante la persecuzione di Settimio Severo. Festa, 27 giugno. ...
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Marito e moglie ebrei convertiti al cristianesimo che, espulsi da Roma e giunti a Corinto, v'incontrarono s. Paolo; si trovarono poi in Efeso e probabilmente ritornarono a Roma, dove (sec. 5º) esisté un [...] titulus Priscae (odierna basilica di S. Prisca) ...
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SACRAMENTI
E. Palazzo
Nella teologia del Cristianesimo i s. hanno grande rilievo: scandendo la vita del cristiano, ne accompagnano il percorso terreno, di modo che, a ogni tappa essenziale della propria [...] , come per la maggior parte dei s., hanno subìto considerevoli variazioni nelle diverse epoche. Un altro dittico sacramentale del cristianesimo è costituito dalla penitenza e dalla riconciliazione, s. che permette al cristiano di espiare le colpe e i ...
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Storico francese della cultura e del cristianesimo antico (Marsiglia 1904 - Bourg-la-Reine, Parigi, 1977). Professore di storia antica a Montpellier (1940-41) e a Lione (1941-45), essendogli preclusa la [...] Sorbona per il suo dichiarato antifascismo. Alla fine della guerra fu chiamato a Parigi. Membro dell'Institut de France (1967) e socio straniero dei Lincei (1970). Tra le sue opere: Fondements d'une culture ...
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(o Sede Apostolica) Denominazione attribuita nel cristianesimo primitivo a ogni Chiesa fondata dagli apostoli; più tardi riservata alla sola Chiesa romana.
Il Codex iuris canonici (can. 361) dichiara che [...] con la denominazione S. o Sede Apostolica si intendono non solo il Romano Pontefice ma anche, se non risulta diversamente dalla natura della questione o dal contesto, la Segreteria di Stato, il Consiglio ...
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Semitista (Roma 1890 - ivi 1964), abate dei canonici regolari lateranensi; studioso dell'Antico Testamento e delle origini del cristianesimo, prof. di storia del cristianesimo nell'univ. di Bari (dal 1950). [...] Tra la sua vasta produzione, caratterizzata da posizioni cattoliche tradizionali, oltre agli studî critici e versioni di varî libri biblici, versioni dal greco (Giuseppe Flavio, 1937) e dal siriaco, spiccano: ...
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Gesù Cristo
Emanuela Prinzivalli
Il fondatore del cristianesimo
Gesù Cristo era considerato un nome proprio già dagli storici romani del 2°secolo, ma in realtà esso è l'insieme di un comune nome ebraico [...] sentivano il problema di conciliare la divinità di Gesù con l'unico Dio. Tuttavia l'eredità giudaica, permanente nel cristianesimo, fece sì che si dibattesse a lungo tale questione (eresie) per arrivare infine alla concezione trinitaria di Dio: Padre ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...