L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] cui opera più completa, Il Concilio di Trento, Brescia 1973, è indispensabile per ogni ricerca sull'assemblea. 4 J. Le Brun, Il cristianesimo e gli uomini alla fine del XVI secolo, in Nuova storia della Chiesa, diretta da L.J. Rogier-R. Aubert-M.D ...
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Teologo e storico (Valdecie, Piccardia, 1603 circa - Parigi 1678); scrittore fecondissimo, di vasta erudizione, pubblicò opere di critica, di storia e di scienze ecclesiastiche. Famose le conferenze che [...] di vista critico e storico, soprattutto per aver mostrato la falsità delle antiche tradizioni sulle origini del cristianesimo in Francia. Nella sua produzione teologica prese posizione contro l'infallibilità pontificia a favore del concilio, negò ...
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Espressione verbale di suoni, più o meno linguistici, incomprensibili. Come fenomeno anormale, indica i deliri verbali di alcuni malati di mente, caratterizzati dalla creazione volontaria di parole deformate, [...] musicale e tali quindi da esprimere, proprio per la musicalità che generano, degli stati d’animo.
Nel cristianesimo primitivo, fenomeno di cui è possibile trovare precedenti nell’antico profetismo israelita e consistente nella capacità di lodare ...
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(o necromanzia) Evocazione dei defunti a scopo divinatorio. Era praticata da Babilonesi, Greci (mediante la nèkyia), Romani e anche dagli Ebrei, pur essendo estranea ai principi sanciti nella Bibbia, [...] ’evocazione dell’ombra di Samuele effettuata dalla pitonessa di Endor su invito del re Saul (I Re 28). Condannata dal cristianesimo, la n. sopravvisse alla caduta dell’Impero romano e se ne trovano tracce (in dipendenza da testi astrologici e magici ...
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Esegeta biblico (Oldesloe, Holstein, 1796 - Erlangen 1839); prof. di esegesi neotestamentaria a Königsberg (1821-33), poi a Erlangen (dal 1834), si accostò dapprima al gruppo di J. W. Ebel, delle cui dottrine [...] (1826), tornò alla teologia di Schleiermacher, di cui era stato discepolo a Berlino, per svolgerla sulla linea di un cristianesimo "biblico" di tipo positivo, di cui il Kommentar über sämtliche Schriften des Neuen Testaments (4 voll., 1830-40), con ...
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Politeismo e ‘monoteismo’ pagano, culti misterici ed ermetismo
Il pluralismo religioso imperiale all’epoca di Costantino
Giovanni Filoramo
Oggi si tende a vedere il mondo religioso imperiale dei primi [...] dal II secolo d.C., in parte per la concorrenza che viene da religioni rivelate come il giudaismo e il cristianesimo, in parte come risposta a profonde esigenze endogene, cresce il numero di profeti, sibille, uomini divini della parte orientale dell ...
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Nelle religioni, intervento di uno spirito divino che, con azione soprannaturale, determina la volontà dell’uomo ad agire o pensare in un determinato modo, o rivela alla sua mente delle verità, spesso [...] e ammessa nelle religioni del mondo classico, l’i. ha assunto particolare importanza nell’ebraismo e soprattutto nel cristianesimo. Secondo la dottrina cattolica (enciclica Providentissimus Deus, 1893), lo Spirito Santo mosse gli autori ispirati a ...
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Ecclesiastico (Zuzela, Łomża, 1901 - Varsavia 1981); prete dal 1924, vescovo di Lublino (1946-48), fu dal 1948 arcivescovo di Gniezno e Varsavia e primate di Polonia. Nel 1953 fu creato cardinale e nello [...] tra la Chiesa e il governo di W. Gomulka e fin dal 1957 preparò le solenni celebrazioni per il millennio del cristianesimo in Polonia tenute nel 1966. Guida della Chiesa polacca per oltre un trentennio, fu alla testa dell'opposizione al comunismo ...
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Appartenente alla potente famiglia aristocratica degli Anici, nacque con ogni probabilità a Roma, nella prima metà del sec. V, da Felice, il presbitero che per incarico del papa Leone I Magno aveva sovrinteso [...] ai lavori di restauro della basilica di S. Paolo fuori le Mura e che morì nel 471.
La gens Anicia, convertitasi al cristianesimo al più tardi intorno alla metà dei sec. IV, ebbe da allora sino alla fine del sec. VI una parte importantissima nella ...
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Erudito (Bordeaux 1594 - Aubervilliers 1676). Di famiglia ugonotta, fu protetto del principe di Condé. Nel 1643 scrisse Du rappel des Juifs in cui riconosceva agli Ebrei il carattere di figli adottivi [...] chiesa cristiana, per opera di un nuovo "messia", un re di Francia; donde la proposta di semplificare il cristianesimo cancellandone canoni ecclesiastici e articoli di fede, in vista della riunificazione col popolo dell'Antico Testamento. Nel 1655 ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...