Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei [...] cui si hanno frammenti nel Digesto. T. fu anche probabilmente a Roma (ma si ignora quando e quante volte). La conversione al cristianesimo fu rapida e definitiva; da allora T. fu il più duro e pugnace combattente per la nuova fede, a vantaggio della ...
Leggi Tutto
eresie
Emanuela Prinzivalli
Dottrine che si contrappongono a quella ufficiale della Chiesa cattolica
Il termine eresia deriva dal greco e significa "scelta". Col tempo passò a indicare alcuni gruppi [...] l'uomo stesso. A riguardo un'altra opinione, considerata eretica dalle Chiese cristiane, si è diffusa in tutte le epoche del cristianesimo: l'idea che la materia, il corpo, il mondo siano privi di valore (o elementi negativi); che siano stati creati ...
Leggi Tutto
De pecunia. Chiesa, cattolici e finanza nello Stato unitario
Maurizio Pegrari
De pecunia. Detto così potrebbe apparire il titolo di una delle numerose prediche di Bernardino da Siena tenute nella piazza [...] , che mutatis mutandis si è convertita nel P.P.I. con Don Sturzo, alter ego di Don Murri che predica il cristianesimo areligioso…risum teneatis amici, ma che è stato messo a posto dal Cardinal Tommaso Pio Boggiani Arcivescovo di Genova nella famosa ...
Leggi Tutto
Comunita e pastori del protestantesimo italiano
Lothar Vogel
In Italia il protestantesimo costituisce una minoranza piccola ma stabile. Ai tempi del censimento del 1911 ben 120.000 persone si dichiararono [...] di Messina a predicare in città. Questo successo iniziale fu senz'altro dovuto a una lettura del protestantesimo come cristianesimo liberale e in particolare anticlericale; negli anni successivi la comunità valdese di Riesi si stabilì come una realtà ...
Leggi Tutto
Filologo e storico delle religioni (Breslavia 1861 - Gottinga 1931), prof. nelle univ. di Rostock (1889-92), Giessen (1892-93), Strasburgo (1893-1911), Friburgo in Brisgovia (1911-14) e (dal 1914) Gottinga. [...] Studiò soprattutto i testi religiosi dell'età ellenistica e perciò il problema delle origini del cristianesimo in relazione con la religiosità del mondo greco-romano e orientale (particolare importanza egli assegnava, in questo quadro, all'elemento ...
Leggi Tutto
Teologo riformato (Ginevra 1826 - ivi 1893), subì l'influsso di J. A. W. Neander a Berlino, fu poi pastore in Inghilterra e in Francia (1854-62) e prof. di dommatica nell'univ. di Ginevra. Precursore di [...] taluni indirizzi del pensiero religioso moderno, sottolineò il problema sociale del cristianesimo (Les conditions du développement social du Christianisme, 1851; La Chrétienté et la question sociale, 1869). ...
Leggi Tutto
L’arte, la metodologia e la scienza dell’apologia, specie nella filosofia (anticamente l’a. fu parte della dialettica) e più ancora nella religione. Mirando a difendere la verità contro l’errore, a sostenere [...] credenza e i suoi seguaci contro obiezioni di avversari, l’a. si può dire propria delle religioni rivelate (giudaismo, cristianesimo, islamismo), che presentano una concezione totale del mondo e dell’uomo nei suoi rapporti con Dio, e quindi offrono ...
Leggi Tutto
Teologo protestante (Ulla, Weimar, 1780 - Basilea 1849). Prof. a Heidelberg (1809), Berlino (1810) e - dopo un periodo di ritiro a Weimar (1819) - a Basilea (1822). Avversario dei pietisti e dei razionalisti, [...] De W. diede particolare importanza all'influsso delle condizioni storiche e sociali nello sviluppo del cristianesimo. Sostenitore di un più stretto rapporto tra filosofia e teologia, portò le idee del Herder nel campo della critica biblica (Lehrbuch ...
Leggi Tutto
LAZZATI, Giuseppe
Nicola Raponi
Figlio di Carlo e Angela Mezzanotte, nacque a Milano il 22 giugno 1909, quarto di otto fratelli.
Dal 1915 iniziò le elementari a Milano, alla scuola Vittoria Colonna, [...] II secolo, in Vita e pensiero, 1972, pp. 757-761), nel quale egli chiarisce come per l'anonimo autore il rapporto tra cristianesimo e mondo non debba risolversi nell'isolamento del cristiano "in un angelismo infecondo in nome d'una malintesa legge di ...
Leggi Tutto
Comunità religiosa della Mesopotamia meridionale e delle regioni limitrofe dell’Iran; professa e pratica il mandeismo, che può considerarsi l’unica forma ancora vivente di gnosticismo e che perciò presenta [...] un particolare interesse per gli studi storico-religiosi; mostra anche forti influssi del giudaismo, del cristianesimo e della religione astrale babilonese. Si stima che la comunità conti circa 20.000 adepti.
Nel sistema teologico e cosmologico dei M ...
Leggi Tutto
cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...