Teologo protestante e storico tedesco (Halle 1870 - ivi 1934). Professore a Strasburgo (1904), a Breslavia (1910), poi (1913) a Halle. Seguace del protestantesimo liberale, ha dato i suoi contributi più [...] importanti nel campo della storia del testo degli apocrifi neotestamentarî e del cristianesimo primitivo (Das Kerygma Petri, 1893; Decretum gelasianum, 1899; Die urchristliche Gemeinden, 1902; Das apostolische Zeitalter, 1905; Die Bibel im Leben der ...
Leggi Tutto
I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] , 1979 (recante gli Indici degli Atti), pp. VII-XXX.
92 G. Giustozzi, Enrico Castelli, cit., p. 254.
93 M.M. Olivetti, Cristianesimo e filosofia nell’Università statale di Roma nel ’900, in La comunità cristiana di Roma, a cura di M. Belardinelli, P ...
Leggi Tutto
Teologo tedesco (Frommern, Württemberg, 1826 - Zurigo 1876). Studiava a Tubinga quando, coinvolto nei moti del 1848, dovette fuggire in Svizzera. Convertito alla moderna teologia di F. Ch. Baur e di E. [...] Zeller, L. divenne l'appassionato propagandista di una concezione popolare del cristianesimo che riconciliasse praticamente e teoricamente i figli del secolo alla religione. Svolse e difese questa posizione in un numero cospicuo di libri, prediche e ...
Leggi Tutto
Storico e teologo protestante (Stoccarda 1825 - Giessen 1878). Studiò a Tubinga ove subì l'influenza dell'hegeliano J. F. Reiff e di F. C. Baur, quindi fu prof. di teologia a Zurigo (1860), poi a Giessen [...] (1873); è autore di varî studî sul cristianesimo primitivo, rifusi in gran parte nella Geschichte Jesu von Nazara (3 voll., 1867-72). ...
Leggi Tutto
La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec. da Maometto e, collettivamente, il sistema sociale, culturale e politico che ne assume i principi.
L’i. è l’ultima delle grandi religioni [...] pena fissata nel Corano.
Gli insegnamenti del Corano, tratti per alcuni versi dal paganesimo arabo, dal giudaismo, dal cristianesimo oltre che dalle parole e dall’esempio del Profeta stesso, non rappresentavano di per sé un corpo dottrinale organico ...
Leggi Tutto
Teologo valdese (La Spezia 1906 - Roma 1990). Pastore a Fiume e Abbazia, nel 1940 si trasferì a Roma per insegnare teologia nella Facoltà Valdese di Roma. Nei suoi studî sostenne l'opportunità storica [...] e l'attualità della riforma per le esigenze di un cristianesimo radicale. Negli ultimi anni della sua vita fu particolarmente impegnato nel movimento ecumenico. Tra le sue opere: Ernesto Buonaiuti e l'Italia religiosa del suo tempo (1956); Evangelici ...
Leggi Tutto
Minoranze cristiane nell'Italia unita
Paolo Ricca
Che cos’è una ‘minoranza cristiana’?
‘Minoranza cristiana’ è una categoria non facile da circoscrivere per la varietà e complessità dei fattori che [...] » (Mt. 13, 44) della Chiesa e del mondo, la parola che libera che guarisce e che salva. ‘Presenza ecumenica’ perché il cristianesimo è per sua natura plurale e solo nell’incontro di tutte le tradizioni esso realizza la sua pienezza. Nessuna Chiesa o ...
Leggi Tutto
Gnostico siro (Edessa 154 circa - ivi 222 circa), vissuto alla corte di Abgar IX; di origine orientale, assorbì la cultura dell'Occidente e cercò di fondere le due tradizioni in un sincretismo, conforme [...] all'ambiente, e che dominò anche la sua concezione del cristianesimo, cui si convertì presto, aderendo poi alle teorie gnosticizzanti di Valentino. Fu tra i fondatori della letteratura in lingua siriaca. Restano di lui un dialogo intitolato Libro ...
Leggi Tutto
Divieto di raffigurazione del volto umano e divino come precetto di alcune religioni. È norma fondamentale dell’antico ebraismo e del giudaismo medievale e moderno. Appare anche nell’Islam, principalmente [...] per quanto riguarda il volto di Maometto e di Alì. Emerge occasionalmente all’interno del cristianesimo nei movimenti iconoclastici. ...
Leggi Tutto
Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei [...] cui si hanno frammenti nel Digesto. T. fu anche probabilmente a Roma (ma si ignora quando e quante volte). La conversione al cristianesimo fu rapida e definitiva; da allora T. fu il più duro e pugnace combattente per la nuova fede, a vantaggio della ...
Leggi Tutto
cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...