Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Francesco De Sanctis
Gennaro Maria Barbuto
La biografia politica e culturale di Francesco De Sanctis si staglia con la sua esemplarità sullo sfondo delle speranze e delle angosce, dei conseguimenti [...] intellettuale moderna, ma nello stesso tempo di caduta dei principi morali e politici coltivati dalla civiltà comunale, e il suo cosmopolitismo, se da un lato inibì alla nostra cultura la nascita di un’identità nazionale, dall’altro le consentì un ...
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Unamuno, Miguel de
Joaquín Arce
Scrittore e filosofo spagnolo (Bilbao 1864 - Salamanca 1936); per la sua caratteristica problematica sulla vita, la morte e l'aldilà dimostra una larga conoscenza dell'opera [...] giustificata perché D. fu il più fiorentino dei fiorentini del secolo XIII in quanto " l'universalità non è il cosmopolitismo ". Nell'ambito di una concezione ancora ottocentesca, D. è sempre per U. il " ghibellino " e così dipinge il mondo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pietro Verri
Antonino De Francesco
Il profilo politico e culturale di Pietro Verri, il maggiore degli illuministi italiani, consente di leggere le modalità concrete mediante le quali le forze più vive [...] motivo, mentre veniva scoprendo nel corso degli anni Novanta una dimensione italiana sino allora sempre schiacciata tra il cosmopolitismo e la patria cittadina, egli guardò con grandi speranze all’arrivo di Napoleone Bonaparte in Italia.
La sua ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La poesia tra tradizione e rinnovamento
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo Alessandro, il mondo greco, esteso fino [...] casi, come è stato mostrato di recente, eguagliati solo nell’età moderna). Il sapere circola e nell’atmosfera di cosmopolitismo che caratterizza il periodo si diffondono culti iniziatici o misterici, spesso di origine orientale o egiziana. I dialetti ...
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GIOVANNETTI, Eugenio
Giuseppe Izzi
Nacque ad Ancona il 25 febbr. 1883 da Paolo e da Amalia Giacopelli. Si laureò in lettere e in legge a Bologna, avendo come compagni di corso G. Bellonci e R. Serra. [...] 'economia liberale, soppiantata dall'economia dell'organizzazione, alle radici religiose del liberalismo, a "quella vivida corrente del cosmopolitismo evangelico in cui l'idea liberale ebbe origine" (p. 127) e da cui soltanto potrebbe rinascere. L ...
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L'estradizione costituisce il mezzo più importante con cui uno stato coopera al fine che un altro stato possa esercitare la sua potestà punitiva; è, come dicono i giuristi tedeschi, un aiuto giuridico [...] sulla persona del colpevole; essa non è nemmeno un atto processuale. L'opinione contraria s'ispira al principio del cosmopolitismo della legge penale, ed ha i suoi lontani precedenti nella dottrina medievale dei giuristi italiani, i quali, con l ...
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GINZBURG, Leone
Gianni Sofri
Nacque a Odessa il 4 apr. 1909, da Fëdor Nikolaevič e da Vera Griliches, in una famiglia ebrea, colta e agiata.
Il padre, che si chiamava in origine Tanchun Notkovič Ginzburg, [...] della famiglia tornò ad abitare a Torino dove, nel 1924, il G. sostenne gli esami di licenza ginnasiale.
Il cosmopolitismo, ancorché in buona parte obbligato, della famiglia era iniziato molti anni prima con lo stabilirsi negli Stati Uniti del nonno ...
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MASSONERIA (fr. franc-maçonnerie; sp. masonería; ted. Freimaurerei; ingl. freemasonry)
Alberto Maria Ghisalberti
Associazione segreta, intorno alle origini della quale si vennero intessendo leggende, [...] peso in tutta la vita francese.
In Germania, ove la massoneria si compiacque di speculazioni metafisiche e di romantico cosmopolitismo, la prima loggia regolare fu quella di Amburgo (1737), ma è noto come già prima vi fossero formazioni analoghe ...
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PRÉVOST, Antoine-François (anche Prévost d'Exiles)
Leonardo VITETTI
Romanziere francese, nato a Hesdin (Artois) il 1° aprile 1697, morto il 29 novembre 1763 presso Saint-Firmin. Di buona famiglia borghese, [...] in Francia. I suoi romanzi, cupi, melodrammatici, sono preromantici per la passione dominante e trionfante, la malinconia, il cosmopolitismo e il drammatico borghese. Manon Lescaut a parte ristampata a Rouen (1733), in forma definitiva ad Amsterdam ...
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PILATI, Carlo Antonio
Carlo Morandi
Scrittore politico, nato da famiglia italiana a Tassullo (Trento) il 28 dicembre 1733, ivi morto il 27 ottobre 1802. Studiò in Germania, a Salisburgo, a Lipsia, a [...] giuseppina e delle dottrine febroniane. Ma nel P. non c'è solo il propagatore dei lumi e del cosmopolitismo settecentesco; da quell'involucro si enucleano, gradualmente, una coscienza italiana e un pensiero nazionale.
Bibl.: F. Pasini, Cadendo ...
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cosmopolitismo
s. m. [der. di cosmopolita]. – 1. Tendenza a considerare sé stesso e tutti gli altri uomini come cittadini di un’unica patria, il mondo; in senso più ampio, dottrina della fratellanza universale, corrente ideale che non ammette...
cosmopolitia
cosmopolitìa s. f. [der. di cosmopolita e, in qualche accezione, comp. del gr. κόσμος «mondo» e πολιτεία «forma di governo»], letter. – Carattere cosmopolitico; aspirazione a un governo universale: l’Italia ... a Roma volle tornare,...