(fr. Genève; ted. Genf) Città svizzera (179.971 ab. nel 2008), la maggiore della Svizzera francofona, capitale dell’omonimo cantone. Sorge a 378 m s.l.m., all’estremità sud-occidentale del lago omonimo [...] che con il resto della Svizzera, le hanno conferito aspetti culturali tipicamente francesi; ma soprattutto G. è città cosmopolita, che accoglie numerose organizzazioni internazionali e i cui residenti sono per oltre 1/4 stranieri. Già nel primo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Alessandro Galante Garrone
Girolamo Imbruglia
Per Federico Chabod, Alessandro Galante Garrone (Vercelli 1909-Torino 2003) fu un discepolo spirituale di Adolfo Omodeo: una definizione pertinente, che [...] delle fonti, la volontà di fare una storia politica delle idee, la consapevolezza della necessità di una visione cosmopolita dei movimenti europei.
Il doppio cognome di Galante Garrone è testimonianza del sacrificio della sua famiglia nella Prima ...
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Il potere politico del papa
Diego Quaglioni
«Il carattere duplice del regno papale»
In un appunto del 1930, vergato a mo’ di recensione di un articolo apparso sulla «Nuova Antologia» nel giugno dell’anno [...] , cioè per spiegare certi sviluppi storici legati alla vita moderna», e scriveva:
«L’Italia, per la sua funzione “cosmopolita”, durante il periodo dell’Impero Romano e durante il Medio Evo subì passivamente i rapporti internazionali, cioè nello ...
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Alberto Vespaziani
Abstract
Il federalismo è un tipo ideale, un’astrazione concettuale che permette di ridurre la complessità fenomenica degli assetti e delle organizzazioni istituzionali. Il federalismo [...] tipo ideale, la natura utopica del concetto rivela delle risorse culturali e normative tali da indurre ad accogliere lo sguardo cosmopolita. Lo stesso Kant nel terzo articolo definitivo per la pace perpetua aveva preconizzato che «ora, poiché con la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mos italicus e mos gallicus
Italo Birocchi
Un indirizzo nuovo per la scienza giuridica
La coppia di concetti mos italicus/mos gallicus entrò in uso nel Cinquecento, allorché la metodologia nuova dell’Umanesimo [...] quali insegnanti molti dei principali esponenti dell’Umanesimo giuridico, da Andrea Alciato in poi. Si trattava di una cultura cosmopolita, che nel contempo era attenta alla singola polis e che si esprimeva come una ideologia 'del fare', sia tra ...
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Federico Lenzerini
Abstract
Nel diritto internazionale contemporaneo il principio del patrimonio comune dell’umanità si è affermato nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del [...] race in common», al fine di favorire i commerci e condurre la razza umana sempre più vicina ad una costituzione cosmopolita.
Meno di due secoli più tardi, il 1° novembre 1967, Arvid Pardo, il rappresentante permanente di Malta presso le Nazioni ...
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CAVERI, Antonio
Giorgio Rebuffa
Nacque a Genova il 2 apr. 1811 da Cesare, facoltoso commerciante di cereali, e da Emilia Curotto, appartenente ad una famiglia di banchieri. Il C. fu educato dal nonno [...] e la natura propria del diritto commerciale nelle presenti contingenze; le attuali contingenze del commercio medesimo; l'indole cosmopolita del diritto commerciale". Egli era così portato a concludere che "in tale stato di cose riesce impossibile di ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] e Tedeschi e mettersi al loro livello dove il nostro era più basso. Si contrappose a questo disegno, un po', quell'ideale cosmopolita della cultura che già si era affacciato nel '400 e di nuovo riemergerà nel '700, proprio di tutte le epoche di crisi ...
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Industria e artigianato
Salvatore Ciriacono
Venezia come economia-mondo. Ambiente lagunare e paesaggi sociali
Si può affermare con sufficiente sicurezza, sulla base della letteratura esistente, che [...] o medici o soldati che fossero, si trattava di una schiera importante, da tenere in considerazione nell'economia svariata e cosmopolita della città": Giorgio Fedalto, Stranieri a Venezia e a Padova, in AA.VV., Storia della cultura veneta, 3/I, Dal ...
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L'albergo è la casa nella quale l'albergatore esercita la professione di dare alloggio e spesso di fornire anche il vitto ai viaggiatori, contro una rimunerazione in denaro.
Storia. - Se è vero che nel [...] loro seguito. È l'albergo che si fa centro, nelle grandi città, dei convegni artistici e mondani del gran mondo cosmopolita.
L'albergo di lusso deve essere costruito espressamente a tale scopo, in posizione privilegiata, cioè non lungi dal centro e ...
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cosmopolita
s. m. e f. e agg. [dal gr. κοσμοπολίτης, comp. di κόσμος «mondo» e πολίτης «cittadino»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Chi riconosce o afferma di riconoscere quale sua patria il mondo intero; chi non restringe i proprî affetti e...
cosmopoli
cosmòpoli s. m. [comp. di cosmo- e -poli], letter. – Propriam., città mondiale, città che ha caratteri universali (così Paul Bourget chiamò Roma in un suo romanzo, Cosmopolis, del 1893). In stampe clandestine, nome fittizio usato...