Figlio (Gand 1500 - San Jerónimo de Yuste 1558) dell'arciduca d'Austria Filippo il Bello (perciò nipote dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo) e di Giovanna la Pazza (figlia di Ferdinando d'Aragona e [...] a C. un periodo di pace. C. stesso venne in Italia per compiere l'antico rito medievale: a Bologna il favorevoli all'imperatore (anche se con la pace di Crépy al fratello Ferdinando la cura di comporre le cose di Germania; poi nel 1555 abdicò al ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] si distingue l’i. in «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace di «produrre netta differenza tra l’i. produttiva, se è «soltanto spontaneità», e l’i. riproduttiva se è «sottoposta alle leggi empiriche dell’ ...
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Poeta latino del 1° sec. a. C. La tradizione antica non è concorde sulle date di nascita e di morte, che si possono collocare rispettivamente nel primo decennio del sec. 1° a. C. e intorno al 55 (secondo [...] rapidamente per la pubblicazione. Il poema si divide in 6 libri, a ognuno dei quali è premesso un la continua presenza della ragione a sé stessa, la sconfitta perpetua del ogni passo dall'immensa pietà per le cose. Filosofo del cosmo fisico, L. lo ...
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Poeta (Asti 16 genn. 1749 - Firenze 8 0tt. 1803). Scrittore di alti ideali, ha precorso le istanze politiche e morali del Risorgimento. Autore di numerose raccolte di versi (Rime, 1804) e di un'autobiografia [...] sono migliori degli uomini, e, la piü lunga di tutte, I viaggi, in cui racconta i suoi viaggi giovanili, criticando cose, popoli e persone, ma non risparmiando sé stesso. L'ultima sua fatica letteraria sono quattro commedie politiche: L'uno, condanna ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] a ricerche di principî ultimi e di qualità originarie delle cose. Il risultato è una rivalutazione del sentire e una per esempio leggere un libro come se fosse un romanzo o come se fosse una vera storia. È indubbio che in entrambi i casi le idee ...
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Imperatore romano (Roma 121 d. C. - Vindobona o Sirmio 180). Figlio di Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla, alla morte del padre fu adottato dall'avo paterno Marco Annio Vero, che si occupò della sua [...] abbiamo una specie di diario, i Colloquî con sé stesso (Τὰ εἰς ἑαυτόν, divisi poi in 12 libri), noti nella traduzione italiana col titolo stoicismo) in cui egli riprende la concezione eraclitea del perpetuo flusso delle cose, sentendovi in primo ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] ; 3) dei tempi; 4) delle cose; la seconda parte (oltre una introduzione) era divisa in cinque gruppi di tre libri: 1) la conoscenza del mondo romano. Tuttavia forti riflessi se ne colgono in tutta la tradizione erudita antica, che largamente ne ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] tenga presente la determinazione che se ne dà: il νοεἷν, il «pensare», è inseparabile «da quell'essere in cui si trova espresso». E dal rilievo delle molteplicità delle singole designazioni delle cose rispetto all'unità dell'essere con cui esse si ...
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Poeta inglese (Cockermouth, Cumberland, 1770 - Rydal, Westmorland, 1850). Poeta laureato, W. dette la più perfetta e compiuta espressione in Inghilterra al romanticismo di tipo rousseauiano.
Vita e opere
Trascorsa [...] prelude (pubbl. post., 1850) in cui descrisse il formarsi, dentro di sé, dello spirito poetico. Nello stesso tempo , W. accettò il titolo di poeta laureato. La sua arte isola nelle cose ciò che vi è di elementare; egli le guarda con occhi nuovi e ...
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Poeta boemo di lingua tedesca (Praga 1875 - Montreaux, Svizzera, 1926). Indirizzato dal padre alla carriera delle armi, tradizionale nella famiglia, a 16 anni abbandonò l'accademia militare. Passando [...] . È di quello stesso anno, anche se pubblicato solo nel 1906, il volumetto in prosa lirica Die Weise von Liebe und Tod quella che egli definiva "visibile inferiorità delle cose", plastificando in un linguaggio di ricercata semplicità una sfera che ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...