superficie Il contorno di un corpo, come elemento di separazione fra la parte di spazio occupata dal corpo e quella non occupata.
Diritto
Diritto di s. Diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo [...] Nel caso di un solido reale (tridimensionale) le cose sono più complicate, anche perché intervengono vari altri s. sono dette tangenti in un punto sein esso hanno il medesimo piano tangente. Tangenti asintotiche alla s. in un suo punto semplice P ...
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Rapporto che collega, in maniera essenziale o accidentale, due o più cose, fatti, concetti.
Esposizione, orale o scritta, con cui si danno informazioni intorno allo stato di una questione, ai risultati [...] I2, tali che esista un elemento z ∈ I che verifica le condizioni (x, z) ∈ R e (z, y) ∈ S. In particolare il prodotto relativo di una r. per se stessa dicesi quadrato relativo. Date due r. R ed S sull’insieme I, dicesi loro somma relativa, e si indica ...
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Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia oppure la struttura fisica dell’uomo e degli animali oppure un insieme di cose o persone che formino un tutto omogeneo.
Anatomia
Il [...] Q è un c. sghembo, P, R, C sono campi. Un c. si dice ordinato se è possibile scegliere in esso un certo numero di elementi che son detti ‘positivi’ (simbolo: > 0), in modo che: 1) per ogni elemento a del c. vale una e una sola delle relazioni: a ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] problema delle origini e del principio ultimo delle cose, due fanno riferimento alla nozione di i.: che g(x) è un i. di ordine superiore rispetto a f(x) se
f(x)
limx→x0 −−−− = 0
g(x)
[in forma intuitiva: g(x) tende a ∞ «più rapidamente» di f(x)], ...
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semantica Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando al loro significato. Il termine fu coniato da M. Bréal nel 1883 come [...] cose stanno così e le cose stanno appunto così». Secondo Tarski, per evitare paradossi come il ‘mentitore’ è necessario formulare la definizione in E di L un’equivalenza metalinguistica ‘E è vero-in-L se, e solo se, T’, dove al posto di ‘E’ compare un ...
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L’insieme degli effetti calorifico e luminoso della combustione, che si manifestano nella fiamma. Il termine ha un uso figurato in fisica e in matematica.
Antropologia
Il possesso del f. è una delle più [...] ., e identificarono con esso la divina religione cosmica: tutte le cose derivano dal f. e nel f. ritornano quando, compiuto il morte), si spengono i f. e se ne accendono di nuovi; in questi casi, come pure in altri complessi rituali, l’accensione del ...
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Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( c. soggettivo) e la luce stessa ( c. oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate [...] è capace di rinviare o dalle quali si lascia attraversare se è trasparente. In generale, si può dire che un corpo illuminato con agire con sicurezza in un mondo di cose familiari che non mutano continuamente d’aspetto: entrerebbero in gioco dei ...
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Ecologia
Ambiti di tolleranza o limiti di tolleranza,, l’ampiezza o i limiti, inferiore e superiore, di una particolare variabile ambientale entro cui un organismo può sopravvivere. Organismi con ampi [...] teorico e pratico di chi, in fatto di religione, rispetta le convinzioni altrui, anche se profondamente diverse da quelle cui la libertà di pensiero e limitò i poteri dello Stato alle cose e azioni esterne; J. Locke, impegnando lo Stato a garantire ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] dimostrativa, dell’essenza delle cose attraverso un processo di conoscenza da modelli concreti, che definiscono in modo implicito gli enti primitivi. formale T si dice d. di un’espressione A di L se: a) ogni espressione Ai compresa tra A1 e An o è ...
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OPERATORI
Fernando BERTOLINI
. 1. Generalità. - Il termine o. indica d'ordinario il simbolo d'una operazione, o più in generale d'una applicazione univoca (v. applicazione, in questa App.); per una [...] cose diverse, ma permette di dare alla stessa cosa nomi diversi; così in generale operatori diversi potrebbero essere associati alla stessa applicazione. Ad es., se ) da uno spazio completo di Banach A insé stesso, il corpo degli scalari essendo il ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...