Dalla riscoperta della pace all'inestinguibile sogno di dominio
Gaetano Cozzi*
Come poteva reggersi la veneta Repubblica
Il problema della "crisi generale" del Seicento
"Crisi generale del Seicento". [...] si fosse riusciti a conquistarla, per proseguire poi verso Atene. Le cose erano andate per il verso giusto. I due soldati venuti dal e le grandi aspettative incrinate: e come se la fiducia riposta inse stessi, nelle proprie forze, nelle proprie ...
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La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] e vera pare che non ci sia stata tra i veneziani". Ma se ci sia stata o no democrazia a Ortes non preme più che tanto alla cronaca locale. Anzitutto "i fatti" propri, le proprie "cose", in "casa" propria. Un sentore di casareccio, di nostrano, di ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] direzion d'un Governo, per quanto sia virtuosa e lodevole inse medesima, sarà sempre pericolosa, quando non sia proporzionata alle anno più tardi Foscarini avrebbe scritto nelle Memorie di alcune cose della mia vita che l'affare di Aquileia fu " ...
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Venezia e l'entroterra (1300 circa - 1420)
Gian Maria Varanini
Premessa
Problemi di periodizzazione
Se si privilegia il piano dell'espansione territoriale, l'assunzione del biennio 1404-1405 come terminus [...] ducale mediò ad esempio in occasione degli attacchi padovani contro Vicenza scaligera nel 1314 (anche se invano il signore veronese richiese che la Repubblica obbligasse Padova a pagare, nel 1317, la prevista penale). Le cose non cambiarono nel ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] mito che vive inse stesso, non si riforma, decidono i patrizi veneziani, perché la riforma insé è pericolosa, di severe norme sul divieto di uso e di vendita di abiti e cose dei malati, l'obbligo di denuncia dei decessi e l'espurgo degli effetti ...
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Liber constitutionum
Ortensio Zecchino
sommario: I. La storia esterna 1. Promulgazione. 2. Attività preparatoria e giuristi impegnati. 3. Entrata in vigore. 4. Fonti. 5. Prime reazioni. II. Il testo [...] tappeto nel rapporto papato-Impero e spiegano molte cose sui comportamenti degli attori delle vicende successive.
Già il papa insiste molto sulle leggi nuove, legando anche alla novità insé la condanna dell'iniziativa.
Tra i motivi della diffida c'è ...
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Ordinamenti giudiziari e professioni giuridiche
Alessandro Pizzorusso
di Alessandro Pizzorusso
Ordinamenti giudiziari e professioni giuridiche
Le diverse professioni che presuppongono una formazione [...] migliore conoscenza delle cose indussero lo stesso Dicey a modificare la sua impostazione e nessuno dubita ormai che anche negli ordinamenti dei paesi di common law si abbia un diritto amministrativo, pur se disciplinato da regole in parte diverse da ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] e nelle spirituali alli loro prelati, e se fallano nelle cose della fede cristiana, anco in quelle dove convengono con noi, se questo è stato senza scandolo, si è lasciato il pensiero alli suoi preti, se con scandolo, sono stati puniti dal giudice ...
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BOLOGNINI, Ludovico (Bologninus, de Bologninis)
Severino Caprioli
Nacque a Bologna tra la fine del luglio e la prima metà del settembre 1446, figlio di Giovanni e di Lucrezia Isolani.
I dati sui quali [...] p. 31. Si può intendere come il Savigny pensasse al 1488, se si osserva che egli - in assenza d'altri punti di riferimento - datava al 1489 la lettera del legatura pagata da Bartolomeo: troppo improbabile in queste cose è il passaggio dall'ordine al ...
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ragione
Marta Cristiani
Termine usato correntemente da D. con una serie di significati diversi, conformi ora al linguaggio comune, ora al linguaggio filosofico. Cfr. un'enumerazione dei significati [...] ., e da Tomm. Sum. theol. II 97 2). Cfr. Cv IV XIX 4 sì come scritto è in Ragione e per regola di Ragione si tiene, in quelle cose che per sé sono manifeste non mestiere di pruova (cfr. Dig. XXXIII IV 1, 8 " Quidquid demonstratae rei additur satis ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...