riscontrare [der. di scontrare, col pref. ri-] (io riscóntro, ecc.). - ■ v. tr. 1. (non com.) [mettere una cosa di fronte a un'altra per vedere se corrispondono esattamente, anche con la prep. con del [...] intr. (aus. avere, ma i tempi comp. sono rari) e riscontrarsi v. intr. pron., non com. [di cose, essere in corrispondenza simmetrica con altre cose, con la prep. con: gli alberi della fila di sinistra (si) riscontrano con quelli della fila di destra ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
conoscere. Finestra di approfondimento
Conoscenza attiva e passiva - Quando c. si riferisce a una nozione, o a un insieme di nozioni, è talora intercambiabile con sapere, anche se il secondo [...] se c. è meno com. e allude talora a una conoscenza più approfondita e più diretta: conosci l’inglese?; tu conosci tutte le cose iniziale del rapporto è fare la conoscenza (di), anche se, in determinati contesti (come nell’ultimo es. citato), si ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
volere. Finestra di approfondimento
Avere un desiderio - V. è un verbo dall’area semantica molto estesa, che va dall’avere un desiderio di qualcosa al formulare un ordine. Per questo ha numerosi [...] (a): questo mio progetto tende a tre cose (C. Goldoni).
Avere intenzione - Se si manifesta l’intenzione di fare qualcosa, è un sinon. appropriato per lo più se si tratta di ordini in senso letterale, ovvero se la volontà di far eseguire qualcosa è ...
Leggi Tutto
vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] visione, vista. ↔ cecità. 2. (estens.) [modo di considerare le cose: a mio v.] ≈ avviso, giudizio, opinione, parere. 3. [cosa più [perdere il controllo di se stesso: a quelle parole, non ci ho visto più] ≈ (fam.) andare in bestia, perdere la pazienza ...
Leggi Tutto
prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] . ↔ consegnare, depositare. f. [condurre con sé una persona passando dal luogo in cui questa si trova: verrò a prenderti all' ≈ esporsi (a), (fam.) pigliare. c. [essere vittima di cose spiacevoli e sim., anche nella forma fam. prendersi: p. un pugno ...
Leggi Tutto
memoria /me'mɔrja/ s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris "memore"]. - 1. [capacità della mente di ricordare: avere buona m.] ≈ ‖ mente. ● Espressioni: cancellare dalla memoria ≈ dimenticare, (lett.) [...] a testi e sim., che si è in grado di ripetere parola per parola: imparare pappagallescamente. 2. a. [idea di cose, fatti, persone, che resta impressa b. [immagine, concetto che una persona lascia di sé, spec. morendo: uomo di gloriosa m.; onorare la ...
Leggi Tutto
altro [lat. alter]. - ■ agg. indef. 1. a. [anteposto al nome, differente da persona o cosa nominata prima o a cui tacitamente si allude] ≈ differente, diverso. ● Espressioni: l'altro mondo ≈ l'aldilà. [...] art., diversa cosa: non c'è a.] ≈ altra cosa. b. [in correlazione: a. è dire a. è fare] ≈ una cosa ... una se non altro ≈ almeno, perlomeno; tutt'altro [in tono esclam. per affermare che le cose stanno in modo diverso o opposto da quanto creduto, in ...
Leggi Tutto
solo /'solo/ [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. - ■ agg. 1. a. [di persona, privo di compagnia, che non ha nessun altro vicino, anche nella locuz prep. da solo: desidero restare s.; essere s.; [...] da s.] ≈ autonomamente, da sé, per proprio conto. c. [al plur., e in espressioni partic., senza nessun altro unico. b. [risultante da una fusione, detto di più cose uguali che si fondono in una, spesso iperb.: torrenti che diventano un fiume s.; ...
Leggi Tutto
giustizia /dʒu'stitsja/ s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus "giusto"]. - 1. a. [riconoscimento e rispetto dei diritti altrui, sia come consapevolezza sia come prassi dell'uomo singolo e delle istituzioni: [...] (fam.) pentito. 3. [attuazione concreta della giustizia in casi determinati: chiedere, ottenere g.] ≈ riparazione. □; farsi giustizia (da sé) → □. □ fare giustizia (di qualcosa) [eliminare la presenza o gli effetti di cose fastidiose: occorre fare g ...
Leggi Tutto
ricevere /ri'tʃevere/ v. tr. [lat. recĭpĕre, der. di capĕre "prendere", col pref. re-]. - 1. a. [avere, come risultato di un atto di trasferimento, trasmissione e sim.: r. un pacco] ≈ prendere, ritirare. [...] malato non può r. i pasti] ≈ assumere, consumare, ingerire, prendere. ↔ espellere, rimettere. b. [accogliere insé, con riferimento a cose che arrivano dall'esterno, con la prep. da del secondo arg.: il fiume riceve acqua da più affluenti; la stanza ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...