Fabio Rossi
ridere. Finestra di approfondimento
Gradi di riso - L’allegria può essere manifestata in vari modi. I verbi più com. sono r. e sorridere, il primo dei quali indica un lasciarsi andare più [...] beffardo, talora indicante un ridere tra sé, oppure un ridere tra amici di cose futili: si mise a ridacchiare da tutto il giorno nel cielo azzurro e limpido, e l’argano vi geme in mezzo al baccano degli operai (G. Verga). Analogo, ma meno com., ...
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viatico /vi'atiko/ s. m. [dal lat. viatĭcum, der. di via "via²"] (pl. -ci, non com.). - 1. (stor.) [in Roma antica, l'insieme delle cose (cibo, vesti, denaro) che una persona portava con sé mettendosi [...] viaggio]. 2. (fig., lett.) [quanto può servire di aiuto, in senso morale, in un'attività e sim.: gli insegnamenti di mio padre sono stati il migliore v. nella mia professione] ≈ conforto, guida, sollievo, sostegno. 3. (con iniziale maiusc.) (eccles ...
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combinare [dal lat. tardo combinare, der. di bini "a due a due", col pref. con-]. - ■ v. tr. 1. a. [mettere insieme due o più cose affini, secondo un determinato criterio, con la prep. con del secondo [...] , collimare, combaciare, concordare, (fam.) prendersi. ↔ contrastare, divergere (da). ■ v. rifl., fam. [ridurre se stesso in cattive condizioni, per lo più in riferimento all'aspetto esteriore: come ti sei combinato?] ≈ conciarsi, ridursi. [⍈ FARE] ...
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gruppo s. m. [dal germ. kruppa]. - 1. a. [insieme di più cose distinte l'una dall'altra, ma che insieme formano un tutto: g. di case] ≈ aggregato, aggregazione, complesso, insieme, raggruppamento, unione. [...] , montagna, pila, rosa. b. [insieme di più persone: camminare in g.; entrare a piccoli g.; dividersi in più g.] ≈ assembramento, grappolo, raggruppamento, [se di piccole dimensioni] capannello. ↑ branco, comitiva, folla, frotta, massa, moltitudine ...
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rotolo /'rɔtolo/ (ant. ruotolo) s. m. [lat. tardo rŏtŭlus, dim. di rŏta "ruota"]. - 1. a. [materiale sottile arrotolato su sé stesso, in modo da assumere una forma più o meno cilindrica: r. di soffa, di [...] a r.] ≈ (fam.) a carte quarantotto, (fam.) a catafascio, (fam.) in malora, in rovina. b. (estens.) [insieme di cose di forma cilindrica] ≈ involto. 2. (paleogr.) [forma di libro in uso nella civiltà antica, costituita da sezioni di papiro, pergamena ...
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Fabio Rossi
esitare. Finestra di approfondimento
Modi di esitare - E. indica il fermarsi per l’incertezza, l’aspettare, il prendere tempo prima di agire o di decidere. Vi sono varie modalità nell’esitazione, [...] il verbo più vicino a e., anche se d’uso prevalentemente lett., e indica e senza punto tergiversare risposi che io ritornava in Toscana per ivi proseguire le mie stampe e incerti tra più opzioni (poi vidi molte cose, che gran dubbio / mi misser ne ...
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errare [lat. errare "vagare; sbagliare"] (io èrro, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [andare qua e là senza meta certa: e. per i campi, per i monti, per le strade] ≈ girovagare, peregrinare, (lett.) [...] sulla retta via. 2. (estens.) a. [essere in errore in ciò che si dice, si crede o si afferma: le cose stanno in questi termini, se non erro] ≈ (fam.) andare errato, cadere in errore, confondersi, equivocare, ingannarsi, (fam.) prendere un abbaglio ...
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chiamare [lat. clamare "gridare, proclamare"]. - ■ v. tr. 1. [chiedere a qualcuno di avvicinarsi, intervenire, accorrere, ecc., pronunciandone il nome o con altri mezzi o segnali: perché non vieni quando [...] g. (fig.) [volere dopo di sé: un'idea chiama l'altra] ≈ ≈ parlare chiaro, (fam.) parlare (o dire le cose) papale papale. ■ chiamarsi v. intr. pron. 1 2. [essere in corrispondenza, rispondere alle aspettative e sim., spec. in espressioni di biasimo ...
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coda /'koda/ s. f. [lat. volg. cōda, class. cauda]. - 1. (anat.) [parte estrema del corpo dei vertebrati opposta al capo] ≈ ‖ appendice, estremità. ● Espressioni (con uso fig.): abbassare la coda [cedere [...] in coda [in ultima posizione, spec. in una serie ordinata, con la prep. a o assol.: in c. alla lista] ≈ in fondo. ↔ in di un abito] ≈ falda, [se femminile] strascico. ● Espressioni: . 4. [serie di persone o cose poste una di seguito all'altra su ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] tapino! (M. M. Boiardo); chiamatelo, chiedete se nulla s’è scordato (C. Goldoni); mi dimentica l’istante passato, e ricorda le cose della fanciullezza (G. Leopardi). Più come lett. e quindi usato solo in contesti particolari. Oblio, peraltro, non ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...