(I gueffus) Si chiamano così perché quando li mettiamo a caramella nella carta, tagliuzziamo i bordi a denti piatti, come le torri dei castelli guelfiMichela Murgia L’Italia dei mille campaniliI prestiti [...] prima ed. della Scienza in cucina (1891: 10): Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, che se la merita. Nulla da referente, e dei geoomonimi, parole uguali che designano cose diverse. Si può ricordare che Alessandro Manzoni, ...
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Il punto di partenza obbligato per qualsiasi discorso sulla critica d’arte dell’età moderna è la presa d’atto che a fare di quello dei secoli XV e XVI il Rinascimento per antonomasia e a promuoverlo a [...] materia artistica è centrale, sta lì a dimostrare che se c’è un luogo in cui la critica d’arte del Cinquecento ha potuto lievitare dei corrispondenti quanto gli argomenti oggetto del loro dialogo. Cose che dimostrano come nel mondo dell’Aretino, che ...
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Di autenticità abbiamo tutti bisogno. Soprattutto in questi tempi inquinati da informazioni false: quelle che dilagano nel mondo virtuale del Web e in quello reale, sempre più compenetrati fra loro. Tanto [...] . Che per noi non sia vero, gli altri se ne ridono. È vero per loro».Un Gengè dei giorni nostri, quasi cento anni dopo quello immaginato da Pirandello, potrebbe scrivere le stesse cose a proposito del modo in cui si viene percepiti (e spesso ci si fa ...
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«Non c’è – tengo a ribadirlo – esternalizzazione a un terzo Paese nella gestione delle domande di asilo e non si deroga ai diritti internazionalmente garantiti». Questa frase è contenuta nelle Comunicazioni [...] articoli nelle settimane successive e anche in trasmissioni di satira.Ma le cose stanno davvero così? È vero che esternalizzazione è una parola prediletta da Elly Schlein e caratteristica, se non esclusiva, del suo modo di parlare? Ed è una parola ...
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Sepolti sotto montagne di carte, ritrovo casualmente i fogli ingialliti di un’antica inchiesta da me svolta nell’estate 1976 per la terza pagina del «Messaggero» – all’epoca coordinata da Ruggero Guarini [...] comunicazione contiene un messaggio che estrae una domanda latente nelle cose. Non direi, però, non direi affatto che il a me. Il cinema è un’industria, e come tale ha insé i vizî e le storture intrinseci al capitalismo. Insomma, le chiacchiere ...
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Per quanto non sia semplice stabilire con certezza la produttività di un elemento derivazionale, non c’è dubbio che la suffissazione con -eggiare (‘fare come, essere come, imitare qualcosa o qualcuno’), [...] per la formazione di verbi a partire da nomi propri. Nomi, cose, città (e non solo)I deonimici, in realtà, costituiscono solo una minima parte di tutti i derivati in -eggiare, soprattutto se non si tiene conto di formazioni secondarie legate a basi ...
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Sepolti sotto montagne di carte, ritrovo casualmente i fogli ingialliti di un’antica inchiesta da me svolta nell’estate 1976 per la terza pagina del «Messaggero» – all’epoca coordinata da Ruggero Guarini [...] Io, ad esempio, sono sempre stato contraddittorio nelle cose che ho fatto in tanti anni di attività ininterrotta: nei film che libero di accettare o respingere. E infine non dimentichiamo che, se una funzione ha il riso nella società, questa è semmai ...
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Sepolti sotto montagne di carte, ritrovo casualmente i fogli ingialliti di un’antica inchiesta da me svolta nell’estate 1976 per la terza pagina del «Messaggero» – all’epoca coordinata da Ruggero Guarini [...] del quotidiano romano. Inutile dire che stento a riconoscermi in queste pagine: avevo poco più di vent’anni ed erano dal Sessantotto non è uscito fuori niente, se togliamo un paio di cose di Marco Bellocchio: Discutiamo, discutiamo, episodio di ...
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«Non vi è nulla di più inedito del già edito», recitava il vecchio adagio. E, così, potremmo dire che non c’è nulla di più inedito del recente profluvio di narrazioni mitologiche o di saggi divulgativi [...] sul mondo antico. Sono cose già viste e che, in fondo, risalgono all’antichità stessa, quando, per esempio, i mitografi come Apollodoro o Igino riadattavano e condensavano in prosa la poesia mitologica. Peraltro, se oggi i tiktoker decretano la fama ...
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Alfonso BerardinelliL’ultimo secolo di poesia italiana. Testi e ritrattiMacerata/Roma, Quodlibet, 2023 Si può essere empirici quando si legge una poesia? Si può pensare che chi è (o dichiara di essere) [...] il soldato Giuseppe Ungaretti dice semplicemente l’indicibile: il mondo sparisce in un’estasi momentanea in cui l’io, per disperazione, gioiosamente perde la misura di sé e delle cose. In quel punto preciso tutta la tradizione poetica, la stessa idea ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...
Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...