In psicanalisi, atteggiamento di chi tende a porre sé stesso al centro di ogni evento, per cui la propria percezione delle cose e i propri giudizi assumono un valore pressoché assoluto, rendendo difficile [...] l’accettazione del punto di vista degli altri e quindi la comunicazione sociale.
Il pensiero egocentrico, caratteristico della vita infantile (J. Piaget) fin verso il 7°-8° anno, è contrapposto al pensiero ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Cose belle e utili: la nascita del prodotto industriale
Anty Pansera
In Italia, di ‘disegno’ – e di ‘prodotto’ industriale – non si può parlare finché il Paese non vive una realtà industrializzata: [...] .
Prima delle Biennali di Monza
Cose ‘belle e utili’ erano già state in scena, anche in Italia, in occasione delle Esposizioni, «sujet de l’industria aeronautica affonda qui le sue radici, anche se, in realtà, furono le aziende della ceramica e del ...
Leggi Tutto
In base al diritto canonico, sono tali quei beni mobili (calici, ostensori, crocifissi e immagini) che sono stati destinati al culto divino attraverso la dedicazione (ovvero la consacrazione) e la benedizione [...] e che non devono e non possono essere adoperati per usi profani e impropri, anche sein possesso di privati. I beni sacri sono garantiti dall’ordinamento civile italiano (art. 514 c.p.c.), che ne stabilisce l’assoluta impignorabilità, quando siano ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] non coglie l’essenza delle cose, ma ipotizza che sia sensata. Questa insistenza sul ‘come se’ da parte di Kant è dovuta alla preoccupazione di non conferire al valore uno statuto simile a quello del fatto e con ciò cadere in una forma di determinismo ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] rinsaldare la sua influenza sulla società civile. Non mancheranno tuttavia inse;guito motivi di tensione tra Chiesa e regime, per mai prima operati tra cose lontanissime l’una dall’altra. Se Marino è ammirato e largamente imitato, in I. e fuori, ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] opera fustiga i costumi in specie della nobiltà, sintomo dell’affermarsi di una civiltà cavalleresca insé caratterizzata.
I cento un annientamento che era prima delle coscienze che delle cose. Sintomatica, fra le altre, la voce subito spenta ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] universale", che è il luogo (χώρα) in cui si svolge il divenire e che insé comprende le determinazioni della materia e dello spazio avrebbe sostenuto che i numeri sono i principî di tutte le cose. La scuola di Tubinga, basandosi sulla tesi di P. ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] , cioè dell'impero, essendo gli imperatori distratti dalle cose di Germania, e nella parallela usurpazione dei loro poteri raggiungimento di una duplice perfezione, in terra e nel cielo, D. ha abolito insé l'eterno dissidio umano, quello appunto ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] cose? Per costituirne l'essenza devono essere intrinseche a esse: e se anche questo si ammette, parlando di una "presenza" dell'idea in aspetto dell'essere, cioè "quella sostanza che ha inse stessa la causa del suo movimento".
I principî di ...
Leggi Tutto
Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] si può realizzare da sé stesso ma presuppone un essere in atto dalla cui causalità viene attuato. Su questa dottrina di atto e di potenza si basa anche la concezione di T. della reale distinzione fra essenza ed esistenza nelle cose create e finite ...
Leggi Tutto
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...